Lombardia: prende il via il progetto di autonomia regionale — Lombardi nel Mondo

Lombardia: prende il via il progetto di autonomia regionale

La Giunta regionale ha dato il via ufficiale all’iniziativa per ottenere maggiori competenze e una maggiore autonomia rispetto allo Stato centrale. Soprattutto in materia di rapporti internazionali e commercio con l’estero.

La Giunta regionale della Lombardia ha dato il via ufficiale all’iniziativa per ottenere maggiori competenze e una maggiore autonomia rispetto allo Stato centrale. Su proposta del presidente Roberto Formigoni ha infatti approvato un Documento di indirizzo che contiene una prima indicazione delle materie su cui Regione Lombardia intende esercitare una maggiore responsabilità. Tra ambiente, energia, ricerca, grandi infrastrutture, aeroporti, sanità, istruzione, agricoltura e turismo spicca il capitolo dedicato ai rapporti internazionali e al commercio con l’estero.

Su questa base il Consiglio regionale, che si riunirà in apposita seduta il 24, 25 e 26 ottobre prossimi, elaborerà un testo che verrà sottoposto all’esame del Governo italiano prima di farlo approdare in Parlamento per la sua approvazione definitiva.

   

“Apprezzo molto la decisione assunta oggi dalla Giunta – precisa il Presidente del Consiglio regionale, Ettore Albertoni – di approvare un documento che avvia anche formalmente le procedure affinché la Lombardia possa avere precise forme di autonomia legislativa, esecutiva e fiscale.

L’iniziativa della Giunta è conseguente all’ampio dibattito consiliare avvenuto nel luglio scorso conclusosi con un primo documento di indirizzo che ha visto la convergenza tra la maggioranza federalista che governa la Lombardia, e che è autosufficiente, con una parte consistente e qualificata dell’opposizione.

Un ringraziamento particolare va quindi al Presidente della Regione, Roberto Formigoni, per la capacità di iniziativa e la collaborazione con il Consiglio Regionale che è, lo ribadisco, il Parlamento di tutti i lombardi. Mi auguro – conclude il Presidente del Parlamento regionale lombardo – che altrettanta concretezza e lealtà costituzionale ci sia da parte del Governo nazionale e del Parlamento e che tutti i consiglieri della Regione Lombardia siano consapevoli del loro ruolo costituente e dell’importanza dell’esempio che viene a tutto il Paese dalla nostra Regione”.

 

“Il Documento – aveva detto il presidente Formigoni all’atto della sua presentazione – fissa il significato e l’orizzonte della nostra iniziativa che è contemporaneamente incentrata sulla attivazione degli articoli 116, 117 e 119 della Costituzione vigente: i primi stabiliscono che le singole Regioni possano vedersi attribuite competenze aggiuntive in materie concorrenti, il 119 introduce il federalismo fiscale. Si tratta – ha proseguito Formigoni – di un Documento aperto, perché le materie che noi chiediamo saranno definite attraverso un processo di consultazione su due fronti: da un lato le forze politiche del Consiglio regionale, dall’altro l’intera società lombarda. Parte qualcosa di estremamente innovativo. Il federalismo che noi vogliamo non è infatti un gioco di potere tra Enti, ma uno strumento a favore dei cittadini e delle realtà sociali”.

 

Il capo delegazione della Lega Nord, il mantovano Davide Boni, ha salutato con favore l’inizio “di una lunga marcia” destinata a compiere un cambiamento “anche culturale dell’assetto dello Stato”.

Per il milanese Massimo Corsaro (Alleanza nazionale), “ottenendo un più ampio spazio di intervento diretto, la Lombardia rafforzerà il ruolo di riferimento che le è riconosciuto nell’ambito socio-economico, a beneficio di tutte le articolazioni dello Stato e dell’interesse della collettività nazionale”.

Soddisfazione è stata espressa anche dal pavese Gian Carlo Abelli (Forza Italia) per l’esito di un processo “iniziato da un confronto sereno in Consiglio regionale, con un atteggiamento responsabile di alcune forze dell’opposizione. Ora siamo al banco di prova del passaggio dalle buone intenzioni ai fatti concreti”.

Segnali d’apertura arrivano dai maggiori gruppi di opposizione.

Per il gruppo della Margherita “si tratta di linee di indirizzo condivisibili – dice il capogruppo Guido Galperti, bresciano – per chiedere allo Stato più competenze legislative. Poi sarà necessario circostanziare le materie da cui vogliamo partire per avere più autonomia ma la discussione generale va fatta nel merito”.

Secondo i Democratici di sinistra “l’autonomia serve a garantire maggiore forza alle specificità del nostro territorio – dice il capogruppo Giuseppe Benigni, bergamasco – Per crescere e competere. Siamo convinti che una regione come la Lombardia possa legittimamente chiedere forme particolari di autonomia su materie particolari. La piattaforma presentata da Formigoni – conclude Benigni – può rappresentare una bozza di discussione interessante. In questa fase è importante il metodo”.

Critiche invece da parte di Rifondazione comunista, per la quale “se tale progetto venisse attuato – ha detto il capogruppo Mario Agostinelli – determinerebbe una differenza di poteri e risorse tra le Regioni che si tradurrebbe in disparità di diritti e di reddito per i cittadini. Per questa ragione – continua Agostinelli – risulta evidente come occorra opporsi  con determinazione a un disegno che mira alla negazione di qualsiasi forma di uguaglianza e solidarietà” .

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