INDONESIA, il grande privilegio delle Mentawai – Parte II — Lombardi nel Mondo

INDONESIA, il grande privilegio delle Mentawai – Parte II

Ferruccio Brambilla continua la narrazione del suo viaggio in Indonesia. Dopo essere sbarcato dall’Italia, qualche giorno a Jakarta, ospitato da italiani. E’ sempre un piacere incontrare connazionali così lontano, mangiare italiano, ma Ferruccio freme, non è fatto per gli agi e la vita comoda, è in attesa di partire per le isole Mentawai… e la chiamata finalmente arriva.

Una notte di maggio sogno di abitare in cima ad un campanile e, per entrare in casa devo ogni volta girare attorno al bordo del tetto rischiando la vita…sempre nel sogno ho da poco lasciato la mia ex moglie (?). Sara’ stato l’effetto delle melanzane alla parmigiana, lasagne, misti mare, verdure appesantite da robuste paste avvolgenti tipo pastiera e tutto cio’ che mediamente rappresentava il ben di Dio sempre presente sulle tavole dei nostri amici diplomatici italiani in Indonesia e che ho conosciuto. Ricordo Dario, medico responsabile della Cooperazione Internazionale e sposato con l’eritrea Fati, Flaviano dell’ambasciata che era da poco stato alle isole Mentawai con Pio, Paolo Venier primo segretario e “vice Ambasciatore”, Michele Ranieri addetto dell’Ambasciata, è il barese che ha firmato il passaporto di Laura. Ho conosciuto fra gli altri l’Ambasciatore Italiano in Indonesia certo Francesco Maria Greco durante uno spettacolo teatrale terminato con la cena all’Ambasciata dove c’è anche il mitico Ostelio marchigiano, direttore del Centro Italiano di Cultura. Anche qui un sacco di gente piacevole, Mirella di Milano che, sposata col dottore della Perfetti va ora in Cina…e Gianfranco Rutigliano numero uno dell’Unicef Indonesia sposato con la meticcia e simpaticissima Pinuccia (padre italiano e madre Etiope). La sicula Michela intrallazzona del circuito e sempre disponibile per ricevimenti in casa sua. Tutto bene ma quello che mi spiace un po’ è l’isolamento totale dal resto degli indigeni, vita di nicchia fra diplomatici e vip “scansafatiche” (in senso buono ma neanche tanto) italiani.

 

Una sera Franco ed io siamo invitati in uno dei più lussuosi hotel di Jakarta, ospiti del famoso Cardinale Milingo. La sala cerimonie è al gran completo e Milingo ci accoglie donandoci una sciarpa di seta bianca come si usa in Tibet. Dopo un primo sermone, ha proceduto a celebrare matrimoni fra i più disparati e ad ordinare nuovi Vescovi, in barba al divieto a lui imposto dalla Santa sede. Un’altra serata divertente! Al rientro a casa Besana, sia Franco che la moglie Laura, dirigente medico del WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità), mi dicono di considerarmi come uno di famiglia e la cosa mi onora non poco, mi era gia’ capitato a Salvador, ospite del grande Gino Tapparelli, professore di Trento e docente dell’università brasiliana. E’ una cosa meravigliosa!

 

Ieri sera cena alla trattoria con Roberto parrucchiere simpaticissimo e gay. Ma le mie azioni sono notevolmente in ribasso…Sono arrivato con tanti contatti, ma solo sulla carta, i miei appuntamenti… Padre Pio delle Mentawai e’ malato e quando si sente un po’ meglio si rifugia nella foresta dove e’ praticamente impossibile contattarlo. Padre Matteo, conosciuto ad una festa da diplomatici amici di Laura e Franco mi aveva preso un appuntamento con Padre Ottorino Monaci, incontro che si e’ svolto a Jakarta. Padre Monaci in quell’occasione mi ha informato di essere in partenza per l’Italia per delle cure e mi affida al suo braccio destro Padre Fernando Abis, da contattare a nome suo una volta arrivato alle Mentawai. Contatto Padre Abis che e’ in procinto di recarsi a Padang per una visita e chiede di essere risentito dopo un 8/10 gg. Richiamo e mi fa sapere che l’esito della visita medica e’ tale per cui dovra’ tornare subito a Jakarta dalla sua congregazione (I Saveriani) per ripetere gli esami che lo porteranno in Italia, dove subira’ un intervento al cuore. Mi fa il nome di Fratel Antonio Manucci che opera a Sikabaluan, remota località che si trova sempre ad ovest di Sumatra ed a nord di Simelue, dove non c’e’ nulla…suggerisce di chiamare Fratel Antonio al satellitare 0868 121 23…. ma di sondarne prima l’umore poichè così si deve fare, è un tipo strano!

 

Nel frattempo Sister Iolanda delle Canossiane, conosciuta in una delle tante cene alle quali ho partecipato e che avevo chiamato qualche giorno prima, ha alcuni progetti a Timor Est che, a suo giudizio potrebbero interessarmi. Avrebbe dovuto solo chiedere a Sister Sonia sull’isola, l’avrebbe incontrata nella capitale Dili il giorno dopo. Intanto mi dice: inizia col mandare una tua missiva … cosa che ho fatto subito. La risposta a breve ma sempre Sister Iolanda, che ho scoperto dopo essere originaria di Vimercate, informa che di li a pochi giorni ci sarebbe stato l’anniversario dell’indipendenza di Timor Est per cui si prevedono disordini tali da sconsigliare di recarsi sull’isola…al mio invito a procedere comunque mi ha lasciato con la promessa di un interessamento in ogni caso. Il 25 maggio le truppe di Malaysia e di Australia invadono Timor dopo la rivolta dei militari (circa 600), che reclamano i salari da tempo. Sono stati uccisi 9 agenti di polizia disarmati, solo perchè sospettati di aver dato man forte al governo quando aveva deciso di licenziarli tutti. Notizia diffusa oggi dalla Bbc e Cnn da casa dei miei amici, i notiziari invitano a non andare colà. Dopo poco mi telefona Sister Iolanda dicendomi che sono stati chiusi gli aeroporti e che la parte dell’isola dove hanno la loro missione è presa d’assedio con incendi di case e distruzione di ogni cosa. L’isola è a ferro e fuoco e la sfortuna sembra non volermi abbandonare.

 

Oggi è stato ricoverato anche il Presidente Indonesiano Suarto. Decido, dopo un rapido consulto con Laura, di partire di lì a poco per la Papua Nuova Guinea, lei la conosce bene e a suo parere c’è sicuramente molto da vedere e probabilmente cercando qua e là anche qualcosa di buono da fare. Tre giorni dopo dopo il Jakarta Post riporta la notizia di 17 morti per colera proprio in PNG, l’epidemia si sta lentamente diffondendo quindi assolutamente impossibile arrivarci. Ora sono rimasto con la speranza che Pio torni presto dalla sua foresta. Poi l’inglese Ann, amica di Laura che opera a Sumba, un centinaio di chilometri dalla costa nord dell’Australia, si dedica alla costruzione di pozzi con la sua Associazione “Project Hope Sumba”. Ora si trova in Inghilterra, ci va una volta ogni tot anni…chissa’… Conosco anche un certo Anacleto, bergamasco che si occupa di scavi archeologici nei pressi di Surabaya… ai piedi di un vulcano in piena attività. Personaggio anche lui stravagante.

 

Con tutto quello che e’ successo in poche settimane Laura comincia a sospettare che sia io a portare sfiga… a lei hanno diagnosticato la gotta proprio l’altro ieri (se l’era gia’ diagnosticata da se’, ma qui per fare una radiografia serve la prescrizione di un altro medico, che non sia il paziente stesso). Pochi giorni fa e’ anche morto il direttore mondiale del WHO. Io non credo alla sfortuna e così, dopo aver ultimato l’inventario dei danni subiti dagli ospedali della parte nord di Sumatra, a causa del tristemente famoso tsunami del 2004 che ha causato oltre 250.000 morti nella zona di Banda Ace, inventario che ho redatto con l’amico Franco, vedro’ un po’ quello che c’e’ da vedere qui a Java, Singapore, Bali… magari spingendomi fino a Bangkok e dintorni, sempre d’accordo con Laura che appena sentira’ qualcosa mi fara’ un fischio … Ma una bella sera la notizia sensazionale ed inattesa, mentre siamo tutti a cena a casa di Giuseppe, Pio telefona per darmi la lieta novella.. potro’ partire con lui per le Mentawai. Un privilegio per pochi e io sono gasatissimo!

– Fine seconda parte –

 

Ferruccio Brambilla

Milano tel +39 348 8279 062

 

 

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