Sicilia e siciliani di scena all’Italian Forum — Lombardi nel Mondo

Sicilia e siciliani di scena all’Italian Forum

Il tema del convegno, aperto dall’on.le Maria Ficarra dopo un benvenuto del Presidente dell’Aitef Antonio Bamonte, era nel titolo stesso. “Ieri” è stato esaminato con la consueta attenzione al dettaglio da Peter Tesoriero, lo storico ufficioso della comunità siciliana d’Australia

Il tema del convegno, aperto dall’on.le Maria Ficarra dopo un benvenuto del Presidente dell’Aitef  Antonio Bamonte, era nel titolo stesso. “Ieri” è stato esaminato con la consueta attenzione al dettaglio da Peter Tesoriero, lo storico ufficioso della comunità siciliana d’Australia – e in particolare di quella eoliana.

Tesoriero ha voluto ricordare alcuni tra i primissimi siciliani che si sono distinti nel Novecento – a cominciare con l’Attorney-General dello Stato del NSW Joe Lamaro, attivo durante gli anni della grande Depressione; poi Peter Russo, accademico e linguista, esperto dei fermenti del continente asiatico prima e dopo la seconda guerra mondiale, e spesso consultato da esponenti di tutto l’arco politico australiano; e Bob Santamaria, il discusso leader di Azione Cattolica le cui posizioni provocarono una scissione nel partito laburista che durò oltre 16 anni.

Di ieri ha parlato anche Eugenio Casamassima, che ha messo a fuoco l’associazionismo di matrice siciliana. “Ieri”, perché con l’assottigliarsi della prima generazione anche la vita delle associazioni ne risente. Pertinente la sua domanda – e domani?

Una risposta – in parte – l’ha data Mimma Mufale, che di recente ha preso le redini della GSA (Giovani Siciliani Australia). E’ stata una testimonianza importante, quella della giovane australiana di origine siciliana, che ha confermato l’importanza delle radici per le generazioni più recenti – quando le radici affondino nell’isola dei genitori e dei nonni.

Un siciliano di seconda generazione ma fortemente attaccato ai valori tradizionali è Paul Signorelli, direttore generale del gruppo Dolton House. Paul ha raccontato di come fosse cresciuto, con fratelli e sorelle e cugini, nel contesto della famiglia di Biaggio Signorelli, giunto con pressoché niente a Sydney nel 1954 e scomparso l’anno scorso lasciando una catena di centri ricevimento ed altre attività.

In un intervento che ha toccato spesso i presenti, Paul ha raccontato con evidente ammirazione della reazione del padre alla notizia di essere affetto da un male incurabile, ed ha annunciato la creazione di una Fondazione intestata al padre.

Dei siciliani d’oggi ha parlato lo psicologo Charlie Pollicina, che si è soffermato sull’identità dei siciliani d’Australia mettendo a fuoco con notevole abilità (grazie anche alla sua lunga esperienza e alla sua origine siciliana) le difficoltà di adattamento di una mentalità ancorata a tradizioni di 50 anni fa. Difficoltà nell’accettare il ruolo della donna, per esempio, cui le diverse condizioni ambientali hanno imposto un’evoluzione – non più solo confinata ai ruoli di madre moglie e massaia; difficoltà nell’accettare le esigenze dei figli, che danno per scontata quella libertà che riscontrano nei loro coetanei ma che gli viene spesso negata a casa; difficoltà a ritrovare in Australia quegli elementi basilari della fede cattolica che erano parte indissolubile della vita della famiglia.

Della condizione della donna siciliana ha parlato anche una donna della prima generazione, Teresa Todaro Restifa, che ha rivisitato il proprio percorso di emigrazione da Poggioreale alla fine degli Anni 60. In particolare Teresa, ben nota per il suo impegno sociale e politico (è anche membro del Comites del NSW ed è stata candidata al parlamento italiano), ha sottolineato i valori tradizionali della famiglia negando però che fossero elementi limitativi come suggerito dal dott. Pollicina.

L’interscambio tra Australia e Sicilia è stato il tema con cui si è misurato il dott. Francesco Giacobbe, presidente del Forum e docente universitario, oltre che esperto commercialista. Giacobbe ha deprecato l’esigua natura dell’interscambio, ed ha additato l’agroalimentare come, potenzialmente, il settore trainante per una più sostanziosa presenza in Australia degli operatori economic siciliani. Ma ha rilevato anche i progressi compiuti dal turismo. Sono sempre più numerosi gli australiani che si recano in visita alla Trinacria. “Una volta si fermavano ad Amalfi e Positano”, ha notato Giacobbe. “Oggi ci sono quelli che vanno a passare le vacanze solo in Sicilia”.

Ha chiuso Nino LoGiudice, la cui passione per il cinema sposava perfettamente il tema del convegno. Ha mostrato immagini del cinema di ieri, iniziando con “La terra trema”, l’interpretazione di Visconti del classico di Verga “I Malavoglia”, per poi proporre l’interessante tesi che i giovani siculo-australiani siano più influenzati, in pensiero, pose e atteggiamenti, dalle immagini proposte dal cinema americano (da “Il Padrino” a “Mac”) di quanto non lo siano da film come “Looking for Alibrandi”, una produzione australiana sull’omonimo libro di Melina Marchetta. 

Nel ringraziare gli speaker e il pubblico, Piero Calderaio di Intexa, che aveva organizzato l’incontro con l’assistenza locale di Aitef Australia e con il contributo della regione Siciliana, ha detto di aver notato l’impegno posto negli interventi dei siciliani nati in Australia (come Tesoriero e LoGiudice), la cui prima lingua non è l’italiano.

A conclusione, è intervenuta l’on.le Angela d’Amore, che nel suo disinvolto italiano ha portato al pubblico la propria esperienza di siciliana d’Australia, raccontando – appropriatao, visto il suo ruolo nell’apertura della mostra del fotografo Leone – di una particolare fot cjhe l’aveva accompagnata per tutta la sua vita e ha voluto riprodurre nel corso di un viaggio in Sicilia con i figli.

 

http://italianmedia.com.au/w3/index.php?option=com_content&view=article&id=4346%3A-sicilia-e-siciliani-di-scena-allitalian-forum&catid=8%3Adal-new-south-wales&lang=it

 

Claudio Paroli

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