Successo senza precedenti per i 150 anni di storia e di Emigrazione Italiana — Lombardi nel Mondo

Successo senza precedenti per i 150 anni di storia e di Emigrazione Italiana

L’evento clou di Bojano tra le celebrazioni sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’autunno caldo del Molise, quando il tricolore sventolò a Bojano, la ribellione in provincia di Isernia. Quando un affittare un bambino italiano costava 100 lire all’ora, il ruolo centrale delle rimesse nella costruzione della nazione. Per la prima volta Provincia e Fidapa assieme. Un modello da esportare secondo Lattanzio. dobbiam imparare da nostri connazionali all’estero l’amore per la Bandiera, per la Patria, per l’Italia.

Un successo incredibile, davvero senza precedenti, quello che ha salutato il convegno “Italia 150 anni di Italiani nel Mondo”, che si è svolto a Bojano domenica 20 novembre, organizzato in maniera bipartisan dalla Fidapa e dalla Provincia di Campobasso, con l’apporto prezioso dello studio grafico WiP WorkInProgress di Eliana Cappussi.

La sala consiliare di Palazzo Colagrosso non è riuscita a contenere le persone che affluivano durante tutta la durata dell’evento, che affollavano l’androne al primo piano e la scalinata dello storico palazzo di piazza della Vittoria, nel cuore della città.

Presente anche Teresio Onorato, già responsabile del Servizio per i Rapporti con i Molisani nel Mondo e diversi amministratori, tra cui Gaetano Policella, Gianluca Colalillo, Virgilio Spina.

A rendere ancor più efficace il momento, la mostra di armi e documenti dal 1958 al 1961, della collezione privata dell’arch. Cesare Romano, già esposta presso la Prefettura di Campobasso. Inserito nel calendario delle celebrazioni nazionali per i 150 anni dell’Unità d’Italia, sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’appuntamento di domenica ha fatto registrare l’interesse degli studiosi locali Goffredo Del Pinto, Oreste Gentile, Alessandro Cimmino, Di Nunzio, Michele Campanella, del musicista di fama nazionale Simone Sala, laddove le connessioni tra storia ed emigrazione sono state evidenziate con rigore dai relatori. In piedi, la mano sul cuore, il consesso si è aperto con l’Inno di Mameli, cantato da Martina Chiovitti, Salvatore Manna e Valeria Romano del Trio Melody, accompagnati dalla voce corale del pubblico.

Un momento di forte coinvolgimento emozionale, cui è seguita l’introduzione di Gianni Lattanzio (Associazione Dialoghi – Camera dei Deputati), che ha rimarcato il ruolo delle donne nella costruzione dell’identità della nazione, un ruolo sommesso, ma non per questo meno determinante.

L’assessore alla Cultura del Comune di Bojano, Giancarlo Marra, ha “spinto” il discorso sul filo della continuità tra emigrazione e immigrazione, contestualizzando la memoria storica sull’attualità. Unanime il plauso per la Fidapa e per la sua presidente, Mina Cappussi, per l’eccezionalità dell’evento.

“Quella di oggi – ha cominciato la presidente del sodalizio, giornalista e direttore UMDI – è una occasione speciale per la città di Bojano.

Un riconoscimento importante al ruolo che ha avuto la nostra città, seconda capitale della Lega Italica, in cui venne forgiata la moneta con la scritta “Italia”, un riconoscimento alla storia del Molise nella storia dell’Unificazione nazionale, e ancora, un riconoscimento al ruolo che ha avuto l’emigrazione italiana nella costruzione della nostra nazione.

Un ruolo che non si può dimenticare, perché chi è emigrato, 30 milioni di italiani, 80 milioni di oriundi, ha portato la dignità del lavoro, il genio, la creatività italiana nel mondo.

Sono tornata solo l’altro giorno da un viaggio in Sud America tra le comunità di molisani e di italiani, dove ho presentato il Primo Dizionario dell’Emigrazione italiana.

Ho trovato un sentimento di appartenenza, un orgoglio di essere italiani che non ha eguali.

Dobbiamo imparare dai nostri connazionali e corregionali all’estero l’amore per la Bandiera, per la Patria, per l’Italia.

Sono orgogliosa infine, come Presidente della Fidapa, la Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari, International Federation of Business and Professional Women, di un’altra importantissima primogenitura.

E’ la prima volta, infatti, che la Provincia di Campobasso e un’associazione internazionale lavorano fianco a fianco per un evento di tale portata.

Se ciò è stato possibile lo si deve alla neo presidenza di Rosario De Matteis, una vita nella politica, profondo conoscitore del territorio e del “sentire” della gente molisana, e ad una donna forte e volitiva, una pioniera, l’assessore all’Istruzione e alle Pari Opportunità della Provincia di Campobasso, Rita Colaci, lungimirante e aperta. Siamo onorati di avere con noi l’assessore Angela Fusco, un’altra pioniera, prima e unica donna nel Consiglio e nella Giunta Regionale, prima eletta e la più votata alle recenti elezioni regionali. Un bel risultato per le donne!”.

E ha ricordato i 25 anni della Fidapa di Bojano, gli 80 anni dalla fondazione negli Usa da parte di un’altra pioniera, Lena Madesin Philips, che ha avuto la lungimiranza di dare vita a quella che è considerata come una delle più influenti organizzazioni mondiali che unisce le donne in ogni angolo del pianeta, ne valorizza e sponsorizza le professionalità, veicola l’arte,la storia, la cultura, la tutela del patrimonio paesaggistico, ambientale e urbano. La Cappussi ha infine introdotto un altro importante appuntamento, con il Ver Sacrum e l’edizione speciale 2012 per siglare degnamente la ricorrenza del 150esimo dell’Unità d’Italia, laddove la storia dei popoli italici ha scritto il destino di una regione. “Questo è – ha concluso -l’impegno dei cittadini attivi e responsabili, perchè il futuro dell’Italia, a 150 anni dall’unificazione, è nelle mani degli italiani attenti alla Cultura, all’Ambiente, al Sociale, alle radici. “La Bellezza salverà il mondo” afferma il principe Miškin nell’Idiota di Dostoevskij. Noi, come Fidapa, e le istituzioni che ci sono vicine, cerchiamo di portare il nostro piccolo contributo di Bellezza promuovendo l’arte e la cultura che hanno reso l’Italia celebre, unica nel mondo e rafforzando il legame con i nostri connazionali all’estero perché, come ha ricordato Bernardo de Chartes nella celebra frase ripresa da Netwon, “siamo nani sulle spalle di giganti”: senza radici,non abbiamo futuro”.

Entusiasta il Presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, che ha avuto parole di lode per la Fidapa e per l’assessore Colaci, ricordando quando, nel 2004, la Regione Molise ha avuto un ruolo di primo piano nel gran Galà del Niaf a Washington. “Il ruolo della Provincia – ha detto – è quello di interfaccia con il territorio. Se vogliamo arginare lo spopolamento dobbiamo puntare su una programmazione rapida ed efficace, valorizzando i collegamenti con quelli che sono gli ambasciatori della nostra terra nel mondo. Grazie alle donne che sempre hanno veicolato cultura e umanità, alla Presidente Cappussi, all’assessore Colaci, alle fidapine”

E Rita Colaci, assessore provinciale all’Istruzione e alle Pari Opportunità si è dichiarata onorata della collaborazione con la Fidapa. “Di Mina Cappussi – ha sottolineato – mi ha affascinato l’entusiasmo, la caparbietà, lo sguardo che va oltre. Assieme intendiamo portare avanti altre iniziative di successo: abbiamo un futuro denso di progetti!”.

Angela Fusco Perrella ha portato il saluto della Regione Molise, accogliendo gli ospiti per conto del governatore, impossibilitato a partecipare per motivi familiari. “Il Molise – ha cominciato – non ha un assessorato all’Emigrazione – ma una delega ai Molisani nel Mondo, rimasta nelle mani del Presidente Iorio, che ha voluto curare personalmente i rapporti con i corregionali lontani. Mi congratulo con la Fidapa e con la sua presidente per questa attenzione speciale alla storia e all’emigrazione molisana.

Le donne molisane hanno avuto un ruolo fondamentale nella costruzione della nazione. Giuseppina Guacci che da Napoli scriveva sul Nazionale, donna Olimpia Frangipane a Castelbottaccio aveva fondato il primo club giacobino, le Giardiniere che anticiparono la creazione della prima sezione della Carboneria, le sorelle Magliano e Bucci. Invito la Fidapa a farsi promotrice di una ricerca, presso gli archivi privati e le dimore storiche, affinché a questo storie vada il giusto tributo della storia”.

Gianni Lattanzio ha ricordato che il Molise ha eletto ben due parlamentari all’estero su dodici deputati, gli onorevoli Franco Narducci e Amato Berardo. “Il fatto – ha precisato – che stasera Associazioni e Istituzioni celebrino insieme i 150 anni dell’Unità d’Italia costituisce un esempio, un modello da esportare su altre realtà territoriali”.

Gli interventi che sono seguiti sono stati intercalati dai brani musicali che hanno rappresentato l’Italia nel mondo, da “Nel blu dipinto di blu” portato al Festival di San Remo da Modugno nel 1958, a Caruso di Lucio Dalla (1986), “La prima cosa bella” di Mogol e Nicola di Bari (1970), “Almeno tu” di Mia Martini.

Daniele Marconcini, Presidente dei Mantovani nel Mondo e governatore Italia di Filitalia, ha raccontato l’esperienza di due milioni di lombardi emigrati, divisi tra Argentina e Brasile assieme ai veneti e ai piemontesi. “Abbiamo 3.500 residenti in Costa Rica – ha annunciato – e ventimila imprenditori all’estero.

Un terzo degli imprenditori italiani nel mondo sono lombardi. Nasce da questa constatazione, dall’esigenza di collegare tali realtà, il Portale dei Lombardi nel Mondo ad opera di Luciano Ghelfi, giornalista parlamentare del TG2.

La Giunta regionale voleva un portale per fare informazione, per divulgare le attività dei singoli consiglieri regionali ed ecco che il nostro portale si è prestato perfettamente allo scopo! Quasi tutte le regioni stanno cancellando l’Assessorato all’Emigrazione, noi siamo riusciti ad avere un finanziamento dalla Cariplo e, insieme ad Aikal, ci stiamo organizzando per l’Expo e per realizzare la Casa degli Italiani nel Mondo”.

Gianni Lattanzio ha ricordato anche che l’Unaie, di cui Marconcini è vicepresidente, assieme al ministro Gelmini, ha elaborato un progetto per raccontare l’Emigrazione nelle scuole. D’altronde anche il Dizionario dell’Emigrazione italiana ha presentato un progetto al Ministero dell’Istruzione, per sostenere una “dimensione etico-civica alla “alfabetizzazione migratoria” dedicata alle giovani generazioni affinché la pagina dell’Emigrazione possa opportunamente avere il proprio spazio di approfondimento volto alla costruzione di una identità consapevole”.

Pino Parise, presidente di Calabria America – Filitalia Roma ha alleggerito i discorsi con un simpatico intervento imperniato su una esperienza di 46 anni nel settore dell’emigrazione e dell’assistenza agli emigrati meridionali nel Nord Italia. Un intervento che si è incentrato sul ruolo delle donne nell’economia. “Al Presidente Monti direi che sarebbe bastata una mamma d’Italia a salvare i conti della nazione”, soffermandosi sulla figura di Nicola Gerardo Marchese, calabrese di San Nicola da Crissa, membro del CNR, Premio alla Cultura del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Il focus storico è stato centrato da Gabriele Venditti, Direttore della Biblioteca di Isernia, che ha parlato dell’autunno del 1860, venti giorni densi di avvenimenti, il cosiddetto “anno zero” dell’Unità. “Qui a Bojano – ha rimarcato – le cose furono risolte con minore spargimento di sangue, l’adesione al governo sabaudo fu addirittura anticipata, se il 7 settembre 1860 Garibaldi entrava vittorioso a Napoli, due giorni prima, il 5 settembre, sulla Civita di Bojano sventolò il tricolore, caduti i gigli dei Borbone, simbolo della dinastia di Francesco II”. E Venditti ha raccontato con uno stile incalzante la notte del 30 settembre 1860, la notte della rivoluzione, il sentimento di lealtà ai Borbone, diffusissimo tra le classi popolari, Dio e Re. Ha accennato a Donna Olimpia De Lellis, a Isernia, straziata tra l’essere moglie di Stefano Iadopi e figlia di Gennaro, capo occulto della reazione.

La chiusura è stata affidata a Stefania Schipani, dell’Istat, redattrice di molti lemmi della Treccani e del dizionario Devoto-Oto. Con una serie di slide rigorosamente tricolori, la studiosa ha ripercorso i 150 anni di storia ed emigrazione dal punto di vista dell’economista. Tra numeri, tabelle e grafici ha ricordato la piaga dello sfruttamento del lavoro dei bambini: dalla Basilicata i piccoli facevano i suonatori d’organetto, i saltimbanchi, i modelli, lustrascarpe, spazzacamini, stucchini e vetrai. Nel 1890 il noleggio di un bambino ore presso le famiglie povere costa circa 100-150 lire per tre anni (attualizzando circa 390 euro di oggi).

Ha centrato, naturalmente, il tema delle rimesse, sintetizzando in un detto calabrese (Nicotera-Limbadi) l’importanza fondamentale del danaro arrivato in Italia con il lavoro dei connazionali all’estero: “I muggheri di mericani vannu alla missa cu setti suttani, preganu u Signuri mu nci manda nu miliuni, manda dinari maritu mio“.

Il convegno si è chiuso con la consegna delle pergamene ai relatori e le note del Nabucco, tra coccarde tricolori, in un’atmosfera di ritrovata italianità, dove persino il buffet WiP era rigorosamente verde, bianco e rosso. Lo studioso Goffredo Del Pinto ha donato alla Presidente Fidapa la riproduzione di una Fibula sannitica risalente al X sec a.C., ornamento del peplo nuziale, rinvenuta nella piana di Bojano, dove sorgeva la capitale dei Sanniti Pentri.

 

di Carmelina Rico

 

 

Fonte: www.unmondoditaliani.com

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