La crisi porta via un pezzo di storia Armeria Meschieri chiude a Varese — Lombardi nel Mondo

La crisi porta via un pezzo di storia Armeria Meschieri chiude a Varese

VARESE Corsi commerciali tutti uguali e quartieri fotocopia tra grande distribuzione, franchising e negozi di cinesi. Il volto di Varese sta cambiando: chiude anche la storica Armeria Meschieri, l’antica boutique in città dal 1.900. «Non ce la facciamo più»: lo dice senza mezzi termini Luca Valcarenghi, che gestisce l’Armeria dal 1987. «Abbiamo iniziato a sentire la crisi nel 2008 – racconta – Qualche piccola scossa, riflesso della crisi americana».
E poi il fatturato è calato progressivamente, di anno in anno, fino al 2012. «L’anno più faticoso, che ci ha portato a prendere la più sofferta delle decisioni: da venerdì liquideremo tutta la merce e in agosto abbasseremo definitivamente le saracinesche. Siamo andati per gradi, chiudendo prima il piano superiore, con grande disponibilità e comprensione del proprietario dei locali. E adesso ci ritiriamo definitivamente».
Impossibile resistere ancora. «Non volevamo arrivare con l’acqua alla gola – aggiunge – E poi non abbiamo visto una luce in fondo al tunnel in cui eravamo entrati. Non c’è stato dal Governo un solo atto di consapevolezza, non si è capita l’urgenza del momento e questa è stata una grave pecca. Si è creata una situazione che in provincia di Varese è emblematica. Abbiamo perso buona parte dell’industria, non c’è turismo, non si investe nella cultura nonostante l’immenso patrimonio a disposizione e si è persa anche l’occasione di creare un percorso congressuale. A Varese, per quanto ci riguarda non c’è più niente».
Chi spende e acquista è chi lavora e la disoccupazione è alle stelle. «E noi siamo un’attività a conduzione familiare – sottolinea – Un valore aggiunto per il commercio cittadino. Le famiglie fanno la differenza, rappresentano le scelte e il gusto. Adesso le vie dello shopping sono tutte uguali. Catene e franchising che rendono le città tutte uguali».
La famiglia Valcarenghi si aggiunge alla lunga lista di attività che nel tempo hanno abbassato le saracinesche dei loro negozi.
Solo quelle della boutique, in questo caso, per aprire invece un negozio online, «in cui venderemo solo le cose di nostra produzione: cinture, cravatte, camicie e la piccola pelletteria».
Intanto è stato inaugurato ieri il nuovo mercatone cinese Tao Bao dove, fino all’autunno scorso, c’era il negozio Combipel di via Casula. Un negozio generalista che vende merce a prezzi stracciati.

fonte: la provincia di varese

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