Una fotografia sulla condizione dei frontalieri italiani in Svizzera — Lombardi nel Mondo

Una fotografia sulla condizione dei frontalieri italiani in Svizzera

Questo è quanto ha offerto il seminario svoltosi a Chiavenna sabato 24 novembre. L’iniziativa è stata organizzata dal Csir Lombardia – Grigioni e Cgil, Cisl, Uil frontalieri.

Il seminario sulla condizione dei frontalieri italiani in Svizzera, svoltosi a Chiavenna il 24 novembre scorso, ha proposto tanto durante la mattina quanto il pomeriggio momenti di notevole interesse e buoni riscontri di pubblico.

 

Nella cronaca di questa giornata, invertiamo l’ordine temporale della sessioni di lavoro, partendo da quella pomeridiana. Quest’ultima è stata dedicata al tema “Accordi bilaterali e libera circolazione: ruolo dei Consigli Sindacali Interregionali nella governance del mercato del lavoro interregionale italo- svizzero”.

 

In particolare, si è parlato degli effetti degli Accordi Bilaterali sulla libera circolazione delle persone e sono state presentate le conclusioni del Congresso CES di Siviglia, da cui è emerso il nuovo ruolo dei CSIR. Sono intervenuti a questo seminario Antonio Panzeri, Vicepresidente della Commissione Occupazione e Affari Sociali del parlamento Europeo, Paul Schwendener, dell’Ufficio cantonale per l’Industria l’Artigianato e il Lavoro Canton Grigioni, Franco Narducci Presidente del Comitato per gli italiani all’estero della Camera, e Gianni Farina, che è anche rappresentante della Camera presso l’OSCE. Le conclusioni sono state affidate a Renzo Bellini, Segretario Nazionale Confederale della Cisl.

 

La mattinata è iniziata con gli interventi di Marinella Gallo, dell’Agenzia per il lavoro della Regione Lombardia, che ha parlato del programma EURES, all’interno del quale si colloca il convegno, e di Gianmarco Gilardoni, coordinatore nazonale CISL Frontalieri, che ha presentato gli obiettivi dell’iniziativa.

E’ seguito l’intervento di Federico Scaramellini, Direttore del Consorzio per la promozione turistica della Valchiavenna, su “Il turismo e le ricadute sul mercato del lavoro transfrontaliero”. Scaramellini ha illustrato i diversi programmi promossi per valorizzare la sinergia fra Italia e Svizzera nel recente passato – ad esempio la Via Spluga e la Via Bregaglia che hanno portato ottimi risultati – e i progetti per il futuro, ad esempio con le attività del “Septimer pass” e “Smeraldo”. Per migliorare l’offerta servono collegamenti e infrastrutture e passi avanti sul fronte della ricettività e delle risorse umane dedicate al turismo.

 

Alla tavola rotonda “Turismo: Valchiavenna Valtellina Engadina – tre realtà, una vocazione”, moderata dal vice direttore de La Provincia Pierluigi Comerio,

hanno preso parte MAURIZIO DEL TENNO, Assessore provinciale al Turismo di Sondrio, LUCIA BUZZETTI Presidente Comunità Montana Valchiavenna, EZIO FERRARI Segretario Generale Uil di Sondrio, MARINO DEL CURTO Presidente Unione Commercianti Sondrio, GIAMPAOLO POZZOLI Sindaco Comune di Chiavenna e FABRIZIO D’ALOSIO Rappresentante Comune di St. Moritz.

 

Gli interventi.

 

Del Curto. «Spesso e volentieri tra le varie istituzioni e organizzazioni di categoria manca un adeguato dialogo. Bisogna trovare un punto d’incontro. Abbiamo un territorio ricco di potenzialità, ma anche parecchi punti di debolezza, in primis la viabilità: tutta, non solo la 38, perché anche la 36 ci dà dei notevoli problemi. Con i lavori della statale i problemi non saranno risolti. Ci sono altre criticità: non c’è ancora quella programmazione del territorio che rappresenta una condizione indispensabile per lo sviluppo. Occorre recuperare quella capacità di fare sistema che altre realtà hanno, senza dimenticare che anche da parte nostra serve un po’ di autocritica, visto che dobbiamo aumentare la qualità della nostra offerta».

 

Buzzetti. «Come istituzioni ci sembra di mettere sotto lente d’ingrandimento tutte le problematiche.

Abbiamo investito sul territorio – ad esempio con le opere a difesa dell’ambiente e le piste ciclabili – e messo risorse a disposizione per la qualità, ma diverse occasioni  non sono state colte dai potenziali fruitori. Se la Valchiavenna vuole avere una vera vocazione turistica, è necessario che le attività turistiche si adattino. Negozi e attività non si possono più permettere di dettare regole, ma si devono adeguare alle regole del turismo».

 

Del Tenno. «Negli ultimi tempi si è fatto tutto il possibile per promuovere un turismo basato sul sistema, dove non c’è solo lo sci, cercando con costante attenzione nuove risorse e affrontando la concorrenza di zone che possono contare su potenzialità ben maggiori alle nostre».

 

Fabrizio D’Alosio ha sottolineato la necessità di portare avanti programmi di sviluppo incentrati sulle sinergie fra la propria realtà e altre stazioni turistiche più o meno vicine. Dall’operatore elvetico è arrivata un’interessante analisi del fenomeno delle seconde case «con l’ipotesi di “affitto obbligatorio” nei periodi di non utilizzo da parte dei proprietari».

 

Ferrari. «Il turismo in Valtellina e Valchiavenna non può essere soltanto sci, deve diventare turismo di sistema. Occorre creare un sistema basato sull’incontro fra soggetti pubblici e privati per garantire uno sviluppo sostenibile che porti ricchezza e lavoro di qualità al territorio. Nella nostra provincia tanti lavoratori occupati nel turismo spesso devono fare i conti con delle difficoltà legate ai periodi caratterizzati dall’assenza di turisti. Da parte nostra vogliamo puntare su una sinergia con le istituzioni locali e le altre categorie per migliorare l’offerta in termini di tempo nel corso dell’anno e attivare percorsi capaci di rispondere alle esigenze dei dipendenti di questo settore».

 

La mattinata si è conclusa con gli interventi dell’onorevole Gianni Farina, rappresentante della Camera dei Deputati  nell’OSCE, che ha parlato del nuovo Trattato per la Costituzione europea, e di Claudio Pozzetti, responsabile nazionale CGIL frontalieri.

Pozzetti ha espresso grande soddisfazione per la piena riuscita del convegno, parlando di”scommessa vinta”, quale esempio concreto di impegno comune di istituzioni, organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali per rilanciare lo sviluppo del territorio transfrontaliero.

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