Gazprom reagisce all’Europa — Lombardi nel Mondo

Gazprom reagisce all’Europa

Il monopolista russo reagisce alla decisione della Commissione Europea di aprire un’inchiesta sul suo conto per condotta anti-concorrenziale dichiarandosi fuori dall’UE. Intanto, Mosca fa valere la sua presenza nel WTO per eliminare il Terzo Pacchetto Energetico Europeo, e, così, impossibilitare i piani di diversificazione delle forniture di gas messi a punto da Bruxelles

Il monopolista russo è registrato al di fuori dall’UE, e la Russia appartiene al WTO: pertanto, Mosca non può essere contrastata nella
sua politica energetica in Europa. Nella giornata di mercoledì, 5 Settembre, il monopolista russo del gas, Gazprom, ha reagito alla
decisione della Commissione Europea di aprire un’inchiesta per condotta anti-concorrenziale sul suo conto.
Dopo avere visionato i contratti firmati tra Gazprom e le singole compagnie di Paesi dell’Europa Centro-Orientale, Bruxelles ha accusato
Mosca di impossibilitare la diversificazione delle forniture di oro blu da parte dell’UE, e di ostacolare la libera circolazione del gas
nel Vecchio Continente. “Siamo fuori dalla giurisdizione UE, in quanto registrati in Russia – ha dichiarato con una nota Gazprom – riteniamo che la nostra posizione
debba essere valutata secondo le regole del mercato mondiale. Siamo una società controllata dallo Stato che realizza gli interessi russi”.
Al comunicato, va aggiunto che dall’entrata della Russia nell’Organizzazione Mondiale del Commercio, Gazprom fa leva
sull’appartenenza di Mosca nel WTO per cercare di aggirare il Terzo Pacchetto Energetico UE.
Questa legge europea, varata per garantire la sicurezza energetica del Vecchio Continente, vieta ad enti monopolisti il controllo unico della
compravendita di gas in Europa e, sopratutto, impedisce a compagnie registrate fuori dall’UE la gestione diretta ed indiretta dei gasdotti
dei Paesi della Comunità Energetica Europea – a cui, oltre ai 27 Stati UE, fanno parte anche Ucraina e Moldova.
Dal comunicato di Gazprom si evincono alcuni elementi che sostengono le ragioni della Commissione Europea. Il monopolista russo è infatti
un ente registrato al di fuori dell’UE che mira al controllo totale dei rifornimenti di gas in Europa e al controllo dei gasdotti europei.
Ne sono esempio i contratti stabiliti con le compagnie energetiche del Vecchio Continente condannati dalla Commissione Europea, ai quali si
evince che Gazprom rifornisce l’Europa Centrale per più della metà del loro fabbisogno – la Lituania e la Bulgaria al 100%, la Slovacchia al
91%, l’Estonia al 90%, la Repubblica Ceca all’85%, la Lettonia al 74%, la Polonia al 60%, e l’Ungheria al 56%.
Inoltre, Mosca ha concesso sconti alle compagnie dei Paesi dell’Europa Occidentale – Germania, Francia e Italia – in cambio del loro sostegno
economico e politico ai piani energetici di Gazprom nel Vecchio Continente. Questo divide et impera che ha assicurato al monopolista russo la
costruzione del Nordstream – gasdotto sul fondale del Mar Baltico costruito per rifornire di gas direttamente la Germania bypassando i
Paesi dell’Europa Centrale – ed il controllo parziale o totale dei gasdotti nazionali in Germania, Francia, Slovacchia e Slovenia.
La Commissione Europea ha deciso di avviare l’inchiesta – che potrebbe comportare una multa a Gazprom pari al 10% del suo fatturato – anche
in virtù del fatto che la Russia ostacola il piano varato da Bruxelles per trasportare nel Vecchio Continente gas di provenienza azera e
turkmena senza transitare per il territorio russo, né dipendere da infrastrutture controllate da Mosca. Del resto, non è la prima volta che Bruxelles avvia simili
provvedimenti nei confronti di enti monopolistici. Nel 2004, ad essere sanzionata di una multa pari a 497 Milioni di Euro – aumentata cinque
anni più tardi a 899 Milioni di Euro – è stata l’azienda statunitense Microsoft: condannata per condotta monopolistica.
Restando all’ambito energetico, la Commissione Europea ha punito anche le compagnie energetiche tedesca E.On Ruhrgas e francese Suez Gaz de
France con un’ammenda pari a 553 Milioni di Euro per avere impedito, nel 2008, l’accesso ad altre compagnie al controllo dei gasdotti
provenienti dalla Russia.

Vietato manifestare contro Gazprom

Oltre che all’azione difensiva della Commissione Europea, Gazprom ha dovuto fare fronte anche all’offensiva dell’Organizzazione
Internazionale Ecologista Greenpeace, che sempre mercoledì, 5 Settembre, ha organizzato un picchetto presso la sede centrale del
monopolista russo di protesta contro i piani di sfruttamento dei giacimenti di gas e greggio nell’Oceano Artico.
Dopo avere indossato maschere da orso polare, sparso neve artificiale, ed installato tende in piazza, i manifestanti sono stati contrastati
dalle forze di polizia. Dieci di loro sono stati arrestati e portati nel più vicino commissariato.
Non è la prima volta che Gazprom utilizza la forza contro i manifestanti di Greenpeace. Alla fine di Agosto, i militanti
dell’organizzazione internazionale ecologista hanno preso d’assalto una stazione del monopolista russo nell’Oceano Artico. Allora, il
commando di manifestanti è stato accolto con getti di aria gelata ed aggressioni fisiche, che hanno costretto Greenpeace ad abbandonare la
protesta.

Matteo Cazzulani

Document Actions

Share |


Condividi

Lascia un commento