Concluso positivamente il primo ciclo del gemellaggio tra gli ospedali di Cremona e il “Maciel” di Montevideo — Lombardi nel Mondo

Concluso positivamente il primo ciclo del gemellaggio tra gli ospedali di Cremona e il “Maciel” di Montevideo

Un progetto che ha affrontato diversi aspetti della vita ospedaliera, dalla formazione del personale infermieristico a quello amministrativo e gestionale.

Si è svolta nella sala rinnovata proprio grazie al gemellaggio italo-uruguayano la conferenza di presentazione della fase conclusiva del progetto che ha visto per due anni lavorare personale dell’Ente Ospedaliero di Cremona con l’Ospedale “Maciel”, nella città vecchia di Montevideo. Un progetto che ha affrontato diversi aspetti della vita ospedaliera, dalla formazione del personale infermieristico a quello amministrativo e gestionale. Con diverse tappe e diversi strumenti, compresa la creazione di un sistema di formazione a distanza con una videoconferenza, e l’invio di un container lo scorso agosto carico di letti, tavoli e altri componenti dimessi dall’Ospedale lombardo, il gemellaggio ha concluso il suo primo ciclo. Ma ci si attende che non rimanga l’ultimo”. È quanto riporta oggi Gente d’Italia, il quotidiano delle Americhe diretto da Mimmo Porpiglia.

 

“”L’esperienza maturata sulla formazione a distanza qui all’ospedale di Montevideo in Uruguay ci permetterà di duplicare il modello in altre realtà extraeuropee: li aiuteremo a casa loro”. È la riflessione dell’assessore alla sanità della Lombardia Luciano Bresciani nell’ultima tappa della missione che sta guidando in Sudamerica con il vicepresidente del Consiglio regionale Enzo Lucchini insieme ad altri tre consiglieri dell’opposizione.

 

“Abbiamo constatato la capacità dei nostri operatori, in questo caso dell’ospedale di Cremona, di esportare le eccellenze del sistema lombardo e di farlo anche utilizzando le nuove tecnologie investendo molto nella formazione”, ha continuato Luciano Bresciani, qui a Montevideo con il direttore generale dell’ospedale di Cremona Cornelio Coppini.

 

“È poi per noi un onore – ha sottolineato sempre l’assessore regionale – che i protocolli di lavoro realizzati dai due ospedali siano stati proposti al governo come modelli da seguire in tutto il Paese”.

 

Il gemellaggio tra Cremona, e il “Maciel” di Montevideo, nato su richiesta del Ministero della Sanità uruguaiano, ha previsto l’intervento di Regione Lombardia su tre ambiti specifici: il modello di assistenza infermieristica nelle aree critiche; lo sviluppo di un modello gestionale e organizzativo orientato al controllo di gestione e alla implementazione della riforma sanitaria nazionale di prossima attuazione; l’assistenza del paziente con patologia chirurgica e oncologica. Anche questo progetto, che ha ottenuto un finanziamento di 200mila euro, ha consentito il rilancio di un’importante struttura sanitaria, a beneficio della popolazione locale, soprattutto di quella meno abbiente.

 

Con questa ultima tappa, volge dunque al termine il viaggio istituzionale dell’Assessore alla Sanità Bresciani che ha verificato il successo dei tre gemellaggi sostenuti dalle aziende ospedaliere di Regione Lombardia con alcune realtà sanitarie in Sudamerica: l’Ospedale italiano di Rosario, gemellato con l’Azienda Ospedaliera Carlo Poma di Mantova, l’Ospedale Alvarez di Buenos Aires, gemellato con gli Ospedali Riuniti di Bergamo, l’Ospedale Maciel di Montevideo, gemellato con Istituti Ospedalieri di Cremona.

 

“I successi politici raccolti sia in Argentina che in Uruguay – ha concluso Bresciani – ci confermano che abbiamo imboccato la strada giusta: quando le comunita’ e le istituzioni lavorano insieme su progetti concreti gli obiettivi vengono colti e si cresce insieme”.

 

Durante liniziativa organizzata per la chiusura sono stati premiati medici e altro personale degli ospedali insieme alle persone che nell’amministrazione pubblica e fuori hanno collaborato al successo del progetto .Quello di Montevideo è stato uno dei diversi gemellaggi contratti tra ospedali della Regione Lombardia e strutture all’estero.

 

Per citarne alcuni nei Paesi della regione: quello che nel 2006 è stato avviato tra l’Ospedale milanese Niguarda ed un ospedale di Belo Horizonte in Brasile, mentre quest’anno è stato stretto un gemellaggio tra un ospedale di Asuncion in Paraguay e il Sacco di Milano. La Regione Lombardia ha stanziato complessivamente700 mila euro”.

 

 

 

www.lagenteditalia.com

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