Le difficoltà del mondo del lavoro in Giappone per le donne — Lombardi nel Mondo

Le difficoltà del mondo del lavoro in Giappone per le donne

Lavorare in Giappone come straniero rappresenta una sfida. Lavorare in Giappone come donna straniera rappresenta una sfida anche maggiore. Elena Parmeggiani ha lasciato un commento su un articolo sulla ‘Classifica globale delle opportunità economiche per le donne‘

Lavorare in Giappone come straniero rappresenta una sfida. Lavorare in Giappone come donna straniera rappresenta una sfida anche maggiore. Elena Parmeggiani ha lasciato un commento su un articolo sulla ‘Classifica globale delle opportunità economiche per le donne‘ sulla sua esperienza a Osaka, Giappone.

Laureata in Lingue e Studi Orientali a Roma, Elena vive da sei anni in Giappone. All’inizio lavorò come insegnante poi si sposò, ebbe un figlio e tornò a fare l’insegnante. Con una ‘spouse visa’ (visto da sposata) ha provato a trovare un altro tipo di lavoro senza molta fortuna.

Quali sono le difficoltà per una donna straniera nel trovare un lavoro in Giappone?

In generale, sommando un po’ la mia esperienza a quella di colleghe che hanno provato a intraprendere carriere diverse dall’insegnamento, direi diffidenza e discredito. La donna è quella che quando si sposa, lascia il lavoro si mette a far figli e scompare. Non ci si investe.

Quali sono le realistiche tipologie di professioni disponibili?

A parte tutti i colleghi insegnanti, gli Italiani che conosco lavorano in ristoranti (quache volta ne sono proprietari) o in ditte di import-export.

Quali sono le attitudini della società giapponese alle donne nel mondo del lavoro?

La donna giapponese è quella che serve il tè anche quando riveste gli stessi incarichi dei colleghi (a cui serve il tè). Esempio, mio marito è liutaio, lavora con altri 3 liutai e una liutaia. quando arriva un

cliente che si trattiene un po’ è lei (la liutaia) che smette di fare quello che sta facendo per servire qualcosa da bere.

Che conoscenza del Giapponese hai?

Fluente ma non specializzato.

Ci spieghi meglio la frase (nel commento) “E (mio marito a parte) mi fanno sentire in colpa. Di mio figlio dicono ‘poverino’”?

Poverino perché abbandonato all’asilo. Molte donne giapponesi stanno a casa con i figli fino a 3 anni. Un po’ perchè mancano le strutture; e un po’ perché dai 3 anni in su la retta scolastica è molto meno cara. Di fatto però molti si sorprendono quando dico che mio figlio è all’asilo.

Cosa consiglieresti alle donne che sognano di vivere in Giappone?

Di imparare bene la lingua, e soprattutto prendersi una specializzazione prima di arrivare qui. Se anche il giapponese non è perfetto, come ingegnere, architetto ecc si può cominciare a lavorare comunque e nel frattempo perfezionare la lingua. Per una come me che aveva solo studiato il giapponese non si sono aperte molte strade.

http://www.italiansinfuga.com/2010/10/25/le-difficolta-del-mondo-del-lavoro-in-giappone-per-le-donne/?awt_l=56q6U&awt_m=1gY_OoP.PfH3bG

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