Gio Ponti, Un Maestro dell’Italia Moderna — Lombardi nel Mondo

Gio Ponti, Un Maestro dell’Italia Moderna

Il leggendario milanese Gio Ponti ha aperto la strada a generazioni di designer sia in Italia sia all’estero. Il Pirellone resta la sua opera piu’visibile ma in ogni angolo del pianeta ha lasciato la sua Traccia originale.

La  reputazione internazionale italiana nell’eccellenza del design è cresciuta in maniera esponenziale durante gli Anni Cinquanta e Sessanta quando designer come i fratelli Castiglioni, Joe Colombo, Vico Magistretti e Marco Zanuso hanno creato mobili e prodotti della vita di tutti i giorni che combinavano il meglio delle forme e delle funzioni. Ma la popolarità del design italiano durante il suo apice a metà del secolo scorso non sarebbe stata possibile senza lo sforzo prolifico di Gio Ponti, da molti considerato il padre della rivoluzione del design italiano moderno e per estensione , un creatore originale della continua notorietà del Paese per la competenza nel design.

     In una carriera durata quasi 60 anni, Ponti fu al centro di un movimento per sposare la forza del design artigianale tradizionale italiano con l’industrializzazione dei primi anni del XX  secolo. Oltre a organizzare mostre di design, a fondare importanti riviste di design e ad insegnare alle nuove generazioni di designer, Ponti fu un formidabile architetto e designer per contò proprio. La sua opera dagli Anni Trenta agli Anni Settanta  spaziò dal piccolo al grande, dagli oggetti in vetro, alle macchine per fare il caffé espresso e i mobili alle case private e agli edifici pubblici. Lo scrittore di design inglese Lesley Jackson ha rilevato che “ il campo di espressione – di Ponti —  era 

Straordinariamente esteso”. L’opera di Ponti combinava il tradizionale con le forme moderne emergenti e, nelle sue mani, i passaggi sembravano naturali. Jackson ha scritto che”Il punto di vista del design di Ponti era inclusivo piuttosto che esclusivo” e che “ Non c’era alcun senso di discordanza o incongruenza nel suo spostamento da un linguaggio all’altro.

    Nato a Milano nel 1891, Ponti si laureò in architettura al Politecnico della sua città natale nel 1912. Uno dei suoi primi incarichi professionali fu la direzione artistica per la fabbrica di ceramiche Richard Ginori  dove era chiaramente in sintonia con l’entusiasmo del periodo verso le possibilità della produzione di massa. Ponti dichiarò che “ L’industria e’ lo stile del XX secolo, il suo modo di creare.”

     Dopo aver stabilito il suo interesse dominate per il design di massa, l’infaticabile Ponti avviò la propria fabbrica di ceramiche, contribui’ alla fondazione della stimata istituzione del design la Triennale di Milano, insegnò nella sua vecchia scuola e cominciò a  mettere insieme un

portfolio di design architettonici e industriali. Una delle sue opere piu’famose è la sedia Superleggera del 1957 tuttora fabbricata da Cassina. Questo classico moderno, in realtà, è modellato sui sedili tradizionali solitamente usati dai pescatori genovesi. Ponti reinvento’la forma con un design leggero e familiare. Il suo edificio piu’famoso è la Torre Pirelli di Milano ( Il Pirellone), il primo grattacielo italiano oggi adibito a sede di governo della Regione Lombardia. 

Questo edificio snello ed elegante fu il frutto della collaborazione tra ponti e i suoi partner di architettura Antonio Fornaroli e Alberto Rosselli. Anche il leggendario ingegnere Pier Luigi Nervi

lavorò al progetto, garantendosi lo status di icona modernista.

      Nel 1928 Ponti fondò anche la rivista Domus la cui pubblicazione mensile continua ad avere lettori internazionali fedeli. A parte un intervallo, Ponti fu a capo della rivista come editore fino alla sua morte nel 1979. Stefano Casciani, un collaboratore della riviste ebbe questo da dire sull’architettura del maestro italiano : “Ponti non fu mai un maniaco dell’ordine. I suoi edifici , piu’che i suoi oggetti, sono sicuramente  ben strutturati, ma quando necessario o permesso dal cliente, non sacrificano una certa eccentricità, intesa come fuga dall’armonia classica.”

     Nonostante i suoi molteplici ruoli nel campo del design , Ponti mantenne ebbe un vincolo speciale con il design delle costruzioni. La sua produzione comprende progetti in 13 nazioni. La sua opera in America del nord comprende gli uffici dell’Alitalia di New York del 1958 e il museo dell’arte di Denver completato nel 1971. “ Amate l’architettura, sia quella antica che quella moderna, “ scrisse una volta Ponti.” Amatela per le sue creazioni fantastiche,avventurose e solenni; per le sue invenzioni; per le forme astratte, allusive e figurative che incantano lo spirito e ammaliano i nostri pensieri. Amate l’architettura, palco e supporto della nostra vita.”|

 

 

Tratto da TandemNews.com  

Articolo di Mark Curtis

Traduzione dall’inglese di Ernesto R Milani

 

2 aprile 2006

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