Lombardi nel Mondo. Noi italiani ora tifiamo Olanda — Lombardi nel Mondo

Lombardi nel Mondo. Noi italiani ora tifiamo Olanda

Il reportage del corrispondente Emilio Grancini: “A Cape Town eravamo in tanti a vedere l’Italia dal maxischermo Uscita la Nazionale e il Sud Africa, noi italiani ci siamo orientati orientati a tifare una squadra simpatica, soprattutto per la sua tifoseria”

“A Cape Town eravamo in tanti a vedere l’Italia dal maxischermo :i biglietti rimasti costavano 4,300 Rand, piu’ di uno stipendio di un operaio, percio’ follia.Uscita l’ Italia e il Sud Africa, noi italiani ci siamo orientati orientati a tifare una squadra simpatica, soprattutto per la sua tifoseria” ci dice il nostro corrispondente Ettore Grancini ,aggiungendo che “alcuni olandesi sono arrivati in camper dall’ Europa, camper arancione. E vederli sfilare con questo colore, dai  capelli alle scarpe, sempre allegri e un po’ caciaroni, ci ha convinto che erano i migliori, come tifoseria. E non perche’ vicino ai boeri, altrimenti li dovrei detestare : i boeri erano i fautori dell’ Apparheid, percio’ non di certo nostri amici. E quando l’Italia ha perso vergognosamente, ci hanno consolato, visto che la sera avrebbero giocato loro proprio a Cape Town guadagnandosi la nostrala nostra stima e simpatia, ecco perche’ siamo pro Olanda”.

 

Cronaca della prima semifinale

 

Ed eccoci a chi dentro e chi fuori dalle finali, dall’ Olimpo del calcio. E per noi a Cape Town sara’ anche l’ ultima partita disputata in citta’. Facciamo un passo indietro. L’ Italia rimedia l’ ennesima pessima figura, sconfitta dalla Slovacchia, meritatamente. Noi eravamo a vedere l’ incontro in centro a Cape Town, Grand Parade, maxischermo e spazio per molte migliaia di persone. Italiani veramente pochi, forse qualcuno aveva pensato di non rimediare l’ ennesima figuraccia in pubblico. In compenso veniamo circondati da centinaia, se non migliaia, di persone vestite in arancione, molto pittoresche, allegre e festose. Sono gli olandesi, scaricati a Cape Town da 3 charter, piu’ altri aerie di linea, a cui si aggiungono quelli gia’ in citta’ e i residenti. La loro allegria ci contagia, e anche  a fine gara, quando il tricolore viene ammainato e la rabbia per questi scansafatiche e ricchi giocatori azzurri monta, veniamo consolati da  loro, che tra qualche ora giocheranno nello stadio di Green Point. Sara’ per questa calorosa consolazione, sara’ perche’ tra i tifosi troviamo gli olandesi i piu’ originali e festosi, sudafricani a parte, decidiamo di unirci alle loro speranze e tiferemo per loro.Solo una ultima nota : qui la comunita’ italiana e’ nuemrosa, e volevamo ringraziare per l’ umiliazione, calcistica ovviamente, rimediata, ma

soprattutto ricordare a questi signori azzurri, compreso il coach Lippi, che anche l’ immagine del nostro paese e’ stato in parte scalfitta. Invece di intascare soldi, in quantita’ spropositata, e giocare a calcio, sono venuti in

questo paese solo ed esclusivamente per una vacanza, per non giocare. Solo un grido sale dalla nostra comunita’, ed e’ unanime : VERGOGNA.Veniamo ai giorni attuali : malgrado il ragazzo di mia figlia sia un volontario FIFA,accompagnatore della squadra uruguagia, e molti nostri connazionali vivono in questo piccolo stato, si decide di tifare, ma molto in forma anonima, Olanda, e ci si ritriva ancora una volta a Cape Town davanti ad un maxischermo ( comprare un biglietto ci sembra una follia, quei pochi che si trovano vengono venduti a partire da Rand 4,500.00, molto di piu’ di una paga mensile, a volte di 2 paghe, di un operaio sudafricano ). Solita combricola di italiani, si arriva presto nel pomeriggio per vedere e vivere questa festa. Ed eccoli, ancora loro, le migliaia di arancioni, con cappelli, bandiere, vuvuzela, dello stesso colore anche quelle, enormi occhialoni di plastica, donne vestite da belle olandesine, che a noi italiani richiamano una pubblicita’ di detersivo, quando ancora esisteva Carosello. Ma

ecco anche gli altri, meno varipinti, ma con tante bandiere : gli uruguagi. E ci stupiamo di quanti siano. Il pomeriggio si passa a zonzo per la citta’, a festeggiare un po’ con tutti questo clima di fratellanza tra due continenti, Europa e Sud America, ma ci sono anche gli Africani, e non solo del Sud Africa, come deve essere ogni competizione sportiva, e come e’ stato fino adesso questo Campionato del Mondo di Calcio.Ma ormai quasi ci siamo, percio’ prima stiamo un po’ a vedere i tifosi sul viale pedonale che porta allo stadio, per goderci questo clima particolare e qualche altro indumento buffo e varipinto, poi ancora al Grand Parade davanti

al maxischermo. E ancora una sospresa : siamo veramente in tanti, e si capisce come a volte lo stadio, anche se da 68.000 posti, sia piccolo. La maggiornaza tifa Olanda, ma qualche sudafricano ha deciso di stare con gli uruguagi, forse perche’ prima aveva gemellato con i brasiliani, percio’ dalla parte sudamericana.Non sto a raccontare le emozioni della partita, la gioia prima arancione e le speranze poi biancoazzurre, ma tra alti e bassi si arriva al fischio finale. Ed ecco che succede quello che non dovrebbe succedere : sui maxischermi compaiono le immagini di tentativi di zuffa a centrocampo, soprattutto da parte uruguagia. E questo non e’ un bello spettacolo, bisogna anche saper perdere. Per fortuna nella piazza si pensa di piu’ a festeggiare o a fare gli allenatori, discutendo di tattiche che forse non sarebbero mai state applicate, ma si sa, il tifoso calcistico e’ anche coach.E che spettacolo all’ uscita dei tifosi. Un mare, chiaramente arancione, si allarga a macchia d’ olio nella citta’, non ancora appagata della serata. Pub, bar, ma anche strade, diventano olandesi, con canti, birre e felicita’. Ma

quello che vorrei sottolineare, senza violenza o provocazioni. Anche delle facce dipinte di azzurrobianco si mescolano tra le altre, con la filosofia del “peccato, meritavamo di piu’, ma che ci possiamo fare”. Se tutto il mondo calcistico potesse vedere queste istantanee di sport, forse gli stadi sarebbero riempiti di piu’, anche con famiglie e bimbi. Perche’ questo e’ lo sport, competizione sana, ma anche fratellanza tra supporter diversi, in fondo e’ solo uno sport, di problem  se ne hanno gia’ di diversa origine.

 

Ettore Grancini

 

email egrancini@libero.it

 

www.lombardinelmondo.org

www.mantovaninelmondo.eu

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