Gas shale: tra USA e Russia una nuova Guerra Fredda Energetica — Lombardi nel Mondo

Gas shale: tra USA e Russia una nuova Guerra Fredda Energetica

In seguito all’avvio dell’esportazione di oro blu non convenzionale liquefatto dal parte di Washington, Mosca si allarma e prende contromosse. Polonia, Australia, Indonesia, Cina, Australia, Giappone e India i nuovi protagonisti oltre a Stati Uniti d’America e Federazione Russa

Una nuova mappa della geopolitica energetica con nuovi equilibri e nuove sfide. Nella giornata di mercoledì, 24 Ottobre, il Presidente russo, Vladimir Putin, ha invitato pubblicamente i membri della Commissione per lo Sviluppo Strategico della Federazione Russa a prepararsi per affrontare l’emergenza dettata dal gas shale.

Noto anche come gas di scisto, lo shale e’ un gas prelevato da rocce porose poste ad alta profondità. L’avvio del suo sfruttamento in USA e Canada ha portato i due Paesi del Nordamerica ad insidiare la Russia nel mercato delle esportazioni di oro blu in Europa.

“La geografia della politica energetica e cambiata – ha dichiarato Putin – la Russia si deve preparare a rivaleggiare con gli Stati Uniti d’America e con il Canada per mantenere la leadership nel settore del gas”.

Altra protagonista della nuova guerra fredda del gas e’ la Polonia. Come riporta l’autorevole Gazeta Wyborcza, il territorio polacco contiene secondo le stime 760 Miliardi di metri cubi di shale: tanto da soddisfare il fabbisogno europeo per i prossimi vent’anni.

Il Governo polacco ha ceduto concessioni per i lavori di indagini a compagnie nazionali e statunitensi – CoconocoPhilips e Chevron – ma la rivoluzione shale non riguarda solo il mercato Europeo.

Come riportato dall’autorevole portale Natural Gas Europe, una serie di economie emergenti ha avviato un massiccio piano per la costruzione di rigassificatori orientati all’utilizzo del gas di scisto liquefatto.

Oltre alla Cina, interesse nei confronti dello scisto e’ stato manifestato concretamente dall’Indonesia. India ed Australia hanno siglato accordi con gli USA miranti all’importazione e allo sfruttamento di gas non convenzionale sul proprio territorio, mentre il Giappone solo all’inizio di Ottobre ha scoperto nel proprio sottosuolo giacimenti di gas e greggio shale.

Il sorpasso tra Stati Uniti d’America e Federazione Russa

Secondo le stime, con i suoi 821 miliardi di metri cubi di gas shale gli Stati Uniti d’America nel 2035 toglieranno alla Russia il primato delle esportazioni. Mosca sara’ infatti capace di produrre non più di 784 miliardi di metri cubi di oro blu all’anno.

Eccetto la Polonia, fanalino di coda della rivoluzione shale resta l’Europa, come dimostrato dalla Francia.

Alla metà di Ottobre, il Presidente transalpino, Francois Hollande, ha messo in mora la ricerca di oro blu non convenzionale nel sottosuolo francese, stimato come la seconda riserva di scisto dopo la Polonia in Europa.

Matteo Cazzulani

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