Stati Uniti, Decostruzione in atto: Oltre i confini. Confronto tra esperienze artistiche italiane ed americane a New York con il progetto Heliopolis — Lombardi nel Mondo

Stati Uniti, Decostruzione in atto: Oltre i confini. Confronto tra esperienze artistiche italiane ed americane a New York con il progetto Heliopolis

Quattro artisti, di cui due italiani, Enrico Savi, Alessandro Simonetti, che vivono e lavorano a New York e Milano. Gli americani sono Andrew Gosselin e Cameron Michel. Ed una mostra a New York che si apre per chiudersi a fine mese (Huron Street Brooklyn, 154), parte del progetto Heliopolis, dal sottotitolo Paesaggi immaginari, che punta ad un’ azione di decostruzione delle forme artificiali ed alla ricostruzione delle esperienze, la conservazione nella nostra memoria come testimonianza del passato e come aspettativa per il futuro. Attività che, secondo i quattro artisti italiani e americani, si sviluppano in base ad un impulso istantaneo.

Il processo di rimodellamento e  il ricordo del passato in una sequenza narrativa – sostengono – è un atto creativo che si erge sulla composizione delle memorie e modelli mentali. Questa combinazione è regolata su una variabile che poggia sulla  rete di conoscenze acquisite con l’esperienza e in relazione agli scopi che ci si propone.

Secondo il principio di indeterminazione non è né possibile entrare in una definizione precisa e unica del fenomeno vissuto, né di prevedere gli effetti. Se applichiamo due interpretazioni allo stesso evento potrebbe accadere che uno superi l’altro, ma in alcune circostanze, due temi narrativi posti in essere, e ci conducono in un orizzonte diverso che, invece di portare ad una collisione, svolge un ruolo chiave nella comprensione di ogni singolo fotogramma.

 

Gli artisti in mostra decostruiscono i confini artificiali di ogni forma convenzionale per  sfuggire al cliché di familiarità, e fare di ogni esperienza una scoperta di dettagli e di destinazioni. Ogni lavoro si sviluppa su idee di molteplicità, variazione, riferimenti incrociati e simultaneità di trasmettere la complessità dell’esistenza contemporanea. Diversi micro mondi vengono catturati per creare narrazioni multiple e indipendenti. L’effetto complessivo è allo stesso tempo affascinante e disorientante.

 

Volti sfuggenti, atmosfere fantastiche e sagome sfuggenti fanno scoprire una realtà instabile suggerita dal lavoro di Alessandro Simonetti. Le sue foto in bianco e nero, allo stesso tempo reali e fantastiche, rappresentano un ambiente illusorio e visionario, anche se, du situazioni realistiche.

 

Andrew Gosselin crea immagini geometriche per uno stesso soggetto, L’artista rivela la molteplicità delle forme manipolate secondo un punto di vista varibile grazie ad alcune telecamere. Nella sua tela artistica, i dati originali sono riproposti aggrovigliati e completamente trasformati.

 

Il collage di Cameron Michel è un racconto visivo intricato. Ogni elemento inserito, che scorre su un flusso di interpretazioni, si collega al quadro unitario attraverso il simbolismo e la corrispondenza, e ci trasporta in un luogo surreale.

 

La complessità della realtà è chiaramente suggerita nelle architetture di Enrico Savi, dove l’artista ottiene un effetto illusorio discomponendo direttamente le immagini durante la ripresa. Il suo lavoro non è conforme alle regole di tempo e spazio, ma piuttosto decostruisce la prospettiva tradizionale, ricordando le infinite possibilità del nostro immaginario.

 

Un  progetto originale di arte pubblica che intende collegare comunità d’arte diverse al di li qua ed al di la’ dell’Oceano Atlantico. Ne sono curatrici Gaia Conti (Venezia) e Paola Omboni (New York) che cooperano a distanza per far rispettare l’idea di viaggio e viaggiare nell’arte nel super-moderna e che ha la sua base in un piccolo negozio situato a Greenpoint a Brooklyn dedicato alla promozione del dialogo fra tutte le discipline(09/12/2011 – Italian network)

 

 

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