Presenza (Cile). Nuove Migrazioni — Lombardi nel Mondo

Presenza (Cile). Nuove Migrazioni

Nell’editoriale che apre l’ultimo numero di Presenza, il quindicinale della comunità italiana del Cile, Giuseppe Tomasi riafferma “quanto scritto un mese fa”, ovvero: “si sta riattivando una nuova immigrazione italiana in Cile. E non di scarso spessore”.

“Naturalmente”, spiega Tomasi nell’articolo che riportiamo di seguito in versione integrale, ” è una immigrazione che conserva solo in parte le caratteristiche di quella storica, fatta di grandi sacrifici e di buona volontà, disposta ad ogni costo a rimboccarsi le maniche, ma sostanzialmente diversa dall’attuale fatta di giovani (coppie) generalmente con diplomi in tasca, conoscenza sufficiente del Cile e un bagaglio linguistico che favorisce una rapida integrazione alla nuova società. Quasi sempre con un “piedà-terre”.

La crisi europea (e quindi italiana), le scarse prospettive di una rapida riattivazione economico-industriale con la relativa disoccupazione giovanile spingono i giovani a ricercare la vecchia “Merica”. I problemi socio-politici originatisi in Cile negli anni attorno al ‘70 hanno spinto in Europa (ed anche in Italia) un grande numero di cittadini cileni che, col tempo, hanno formato le loro famiglie. I loro figli sposatisi con italiane o italiani hanno mantenuto con i parenti e quindi con il Cile un rapporto di simpatia e sempre di nostalgia; forze che in questo momento di crisi europea attirano l’attenzione verso questo Paese, come isola di approdo che offre delle sicurezze di impego. È voce abbastanza comune, infatti, che il Cile appaia come una terra di grandi prospettive, con una economia seria ed aperta e di solide prospettive.

Il Cile è un Paese ricco di materie prime e quindi di futuro; al contrario dell’Italia povero di materie prime, ma ricco di inventiva ed originalità. Sembrano due Paesi complementari che potrebbero camminare a braccetto.

Che possiamo fare, come comunità residente qui da anni, per interessare le nostre strutture verso questi nuovi arrivi ed offrire loro alcuni servizi che, o prima o dopo, si riveleranno importanti se non necessari?

Benchè l’emigrazione sia diversa dalla storica, dicevamo, ugualmente mantiene delle esigenze di tipo culturale, nostalgico, sociologico, lavorativo, di prospettive comuni a tutti gli emigrati del mondo. Organismi (tipo ACLI) desiderano offrire risposte, illuminazioni o motivi di incontro a questa giovane immigrazione preparata, sì, ma priva di esperienza.

Per cominciare ad assolvere a questo impegno e arrivare a risultati pratici di servizio è gioco-forza ricordare il proverbio dell’araba fenice: “che ci sia, ognun lo dice, dove sia, nessun lo sa”. Che ci sia questa immigrazione è un dato di fatto, perché troviamo questi giovani nei contatti con le Istituzioni, incontri festivi, conferenze culturali.

Importante è ora iniziare un lavoro di coordinamento per cui sono indispensabili gli indirizzi (telefoni o E-mail) per poter comunicare ed iniziare una rete di contatti. Le ACLI hanno iniziato questa nuova avventura. Se tu conosci questi giovani fatti vivo”, è l’invito con cui si conclude l’editoriale di Tomasi, che fornisce i dati per comunicare con le ACLI: Bustamante 180 – Santiago,

tel: 665-0340; fax: 634-5247;

e-mail santiago@patronato.acli.it, web www.patronatoacli.cl.

Fonte: aise

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