L’influenza della lingua italiana in America Latina: Paraguay — Lombardi nel Mondo

L’influenza della lingua italiana in America Latina: Paraguay

La presenza della lingua italiana in America Latina è concreta e reale. Fattori comuni, diverse le circostanze nei diversi paesi analizzati. Trasmissioni dirette ed indirette legate alle fasi umane , storiche, sociali e commerciali della storica emigrazione italiana nel mondo. Di Patrizia Marcheselli

Il Paraguay, così come la Bolivia,  situato nel continente sud americano , latitudine 25° N e longitudine 58°W, non è bagnato dal mare essendo completamente circondato a nord dalla Bolivia, ad est dal Brasile ed a sud ed a ovest dall’Argentina.

 

Tuttavia la nazione è raggiungibile dall’oceano in quanto sia le frontiere che l’interno sono solcati dal fiumi navigabili. Il fiume Paraguay divide il territorio in due regioni molto differenti: la parte Est denominata Paraguay Orientale ,conosciuta come la regione Paraneña, e la parte Ovest detta Paraguay Occidentale conosciuta come Chaco.

 

La regione Paraneña, sita tra i fiumi Paraguay e Paranà,  dove vive la maggior parte della popolazione, è pianeggiante e si eleva a nord ed est in un plateau, la cui cima più alta è il Cerro Pero di 842 mt. L’intera zona era un tempo verdeggiante di foreste oggi interamente disboscate .

 

In questo breve saggio (basato sullo studio eccellente del Dott. Germán De Granda) cercherò di elencare solo alcuni dei fattori di trasmissione e le circostanze più importanti che hanno permesso l’integrazione di alcuni vocaboli della lingua italiana e/o il passaggio di altri nel castellano/spagnolo del Paraguay.

 

Le prime presenze italiane in Paraguay risalgono all’epoca della conquista. I Regi Decreti datati, 19 luglio 1535 e 23 giugno 1540 rispettivamente, riportano l’autorizzazione data a Don Pedro de Mendoza come ad Alvar Nuñez Cabeza de Vaca

di portare, nelle loro spedizioni al Rio de la Plata, stranieri tra i marinai e gli uomini di guerra. Secondo P. Boyd-Bowman gli italiani “conquistatori e coloni” individuati in Paraguay tra il 1520 e il 1539 erano 25, cifra che può variare in altre fonti.

 

Cognomi quali: Rivarola, Orsini, Doria sono presenze importanti nel Paraguay coloniale.

 

Nel 1805 il governatore del Paraguay, Don Lazaro de Ribera informa delle nazionalità straniere residenti nella Provincia , cinque gli italiani (due piemontesi, un lombardo, un genovese e un romano).

 

Non vi erano rappresentanti italiani nel governo, ma senza dubbio esiste un nome italiano, famoso anche oggi, Alessandro Ravizza, l’”architetto ufficiale”  del Mariscal Lopez e autore di opere importanti come : Oratorio de Nuestra Señora de la Asunción, Teatro, Club Nacional, Cuartel del Hospital Militar, Nueva Aduana, ecc.

 

Tra il 1870 e il 1886 si stabilirono in Paraguay 7.896 stranieri: 4.895 (Argentina), 825 (Italia) , 530 (Brasile), 476 (Germania), 321 (Spagna) e 228 (Francia).

 

Come possiamo vedere la presenza della lingua italiana in Paraguay è molto più antica di quello che si pensava. Da considerare inoltre l’emigrazione paraguaya in Argentina e in Uruguay, dove a sua volta la presenza degli italiani era già forte. La lingua italiana (e la presenza dei dialetti) era da tempo presente nel castellano rioplatense. A questo punto si possono ipotizzare due canali di trasmissione: quello diretto, dovuto all’insediamento cronologico degli italiani in Paraguay e quello indiretto, prodotto dall’emigrazione paraguaiana in Argentina e Uruguay dove il “cocoliche” e il  “lunfardo” interagiscono nello spagnolo quotidiano,  nelle classi disagiate e non.

 

Dopo il riconoscimento dell’Indipendenza del Paraguay  nel 1852 da parte dell’Argentina e soprattutto dopo il 1870 , s’incrementano non solo gli scambi commerciali e di prodotti tra i due paesi, ma anche la cultura prende terreno. Molti gli studenti paraguaiani che sceglievano (chi poteva permettrselo) e scelgono tutt’ora l’Argentina.

 

Molto forte anche il contatto con le provincie argentine di frontiera dove vivevano numerose comunità di emigranti italiani : Formosa, Resistencia, Corrientes, Posadas, Puerto Iguazú. Giornali, libri e riviste dell’epoca che provenienti dall’Argentina erano di una migliore qualità. Posteriormente anche la radio e la televisone argentina, diffusi in Paraguay ,diventano un veicolo di diffusione linguistica.

 

Tra il 1870 e il 1900 la diffusione in Paraguay di riviste satiriche e comiche provenienti da Buenos Aires è da considerare , essendo l’epoca più feconda di silogismi ed interferenze linguistiche. Il “tano” e le sue “tanadas” (italianate, linguistiche e non) era all’ordine del giorno.

 

Il Paraguay , pur non avendo vissuto una penetrazione linguistica massiva della lingua italiana, come Buenos Aires o Montevideo, ha nella gastronomia una serie di italianismi che sono ancora in uso nei centri urbani, città e ristoranti di categoria. Spaghetti, pizza, pasta, gnocchi ed altre pietanze sono di dominio pubblico in tutto il Sud America.

 

Possiamo dire che, la presenza della lingua italiana ha preso corpo durante la storia del Paraguay in modo pausato, costante e sicuramente ancora percettibile, anche se il lessico usato attualmente (gastronomia a parte), la sua funzionalità sociolinguistica come fattore ereditario culturale e storico è poco rilevante.

 

Forse il veicolo indiretto (via Argentina) è stato quello più forte, nonostante le contradizzioni e i condizionamenti storici, culturali e soprattutto nazionalisti dell’epoca che si opponevano al modello fonetico stereotipato del “porteño”.

 

Diversa ed opposta la situazione nell’attualità, prodotto dell’emigrazione paraguaiana in Argentina.

 

Per concludere, alcune parole italiane ancora in uso in Paraguay (vedi anche Argentina e Uruguay per alcune):

 

buseca (dal milanese) , trippa.  In Paraguay si usa nei ristoranti urbani. In Argentina si usa per dire “pancia”.

cana (dal veneto cana) , prigione, carcere. In Argentina si usa per dire: agente di polizia.  A Brescia “i cana” sono i carabinieri per esempio.

pelandrún (dal genovese), scansafatiche. Gergo poco usato attualmente.

morto qui parla (it. morto che parla). Linguaggio dei giocatori di carte, equivale al número 48, si usa nelle zone rurali.

eco (it. ecco) questo, esattamente. Usato dagli anziani e da ceti sociali agiati.

ecolecuá (it. eccole qua). Equivalente ad eco. Usato dagli anziani e da ceti sociali agiati.

crepar (it. crepare) morire.

bochar (it. bocciare) sospendere un esame o una prova.

 

Fonte per note geografiche:

www.viaggiparaguay.it

 

Bibliografia:

Germán De Granda- Italianismos Léxicos En El Español Paraguayo – Universidad de Valladolid

Giovanni Meo Zilio e Ettore Rossi, El elemento italiano en el habla de Buenos Aires y Montevideo, Florencia, 1970.

La peculiaridad lingüística rioplatense y su sentido histórico, Buenos Aires, 1960

 

Patrizia Marcheselli

Portale dei Lombardi nel Mondo

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