Italia d’America — Lombardi nel Mondo

Italia d’America

Il quotidiano “La Repubblica” ha recentemente dedicato ampio spazio all’emigrazione verso gli USA ; grande esempio per stimolare e mantenere viva la storia dei molti senza storia. – Parte Prima.

“La Repubblica” ha dedicato due interessanti servizi al tema dell’emigrazione italiana verso gli Stati Uniti in data 27 e 30 dicembre 2009.  Il primo si snoda attorno alla mostra “In Cerca di una vita”, attualmente allestita al Museo Italo Americano di San Francisco,  che dopo il 28 marzo 2010 si trasferirà in Canada per poi approdare a Genova.

L’esposizione si divide in tre periodi distinti che riflettono  le diverse situazioni economiche e storiche che favorirono  la partenza per la California di gruppi più o meno numerosi di persone alla ricerca di nuove opportunità. 

Il primo periodo è quello della Grande migrazione,  che si esaurisce dopo la prima Guerra mondiale e finisce con la Seconda. Non ci sono più gli emigranti, ma molti discendenti che hanno conservato il rapporto con l’Italia  attraverso gli oggetti e i documenti che testimoniano la tenacia dimostrata dai loro padri nella loro esperienza americana.

Il secondo periodo illustra la nuova emigrazione dal secondo dopoguerra fino agli Anni settanta. Molti di questi emigranti sono tuttora vivi e la loro storia è diversa. Alcuni sono fuggiti dai drammi post bellici, altri sono arrivati per ricongiungersi con i parenti  arrivati prima di loro. Molti degli oggetti esposti nella mostra  denotano la loro appartenenza a una classe sociale più alta dei loro predecessori, ma connotano l’immutato legame con l’Italia.

Il terzo periodo è contrassegnato dalla continua ed imponente presenza di scienziati, imprenditori, professori universitari favorita dall’espansione di molte aziende italiane e dalla disponibilità di fondi di ricerca  e posizioni universitarie della California. Molti di questi emigranti, sapendo di poter tornare in Italia a piacimento, all’inizio non hanno portato con sé molti oggetti. Tuttavia, poco a poco anche loro hanno  messo da parte le cose che più ricordavano loro l’Italia, esattamente come i primi emigranti, anche se con idee nettamente differenti.

Alberto Alberi, Manager USA del tour operator Hotelplan di Milano, che ha avuto modo di visitare San Francisco in questo periodo e di apprezzare la mostra, ne è rimasto entusiasta. Tutta la California a partire da San Francisco ha assunto un aspetto diverso, particolare che non mancherà di far notare nella preparazione degli itinerari da proporre ai turisti italiani in partenza per la California. Una luce diversa su paesaggi, luoghi, panorami, industrie scomparse o tuttora esistenti. Con un tocco di Lombardia che non guasta mai. Guardare in alto per vedere il busto di John F. Fugazi da  Santo  Stefano Lodigiano sulla Fugazi Hall al 678 di Green Street di San Francisco, oppure bivaccare al City Lights Bookstore sulla vicina Columbus Avenue sperando di incontrare Ferlinghetti, oppure ancora ammirare le pale d’altare dipinte da Luigi Brusatori da Lonate Pozzolo, Varese nella chiesa di St. Francis of Assisi lì di fronte. Il tutto prima di una bella bevuta di quello che volete all’adiacente Caffè Vesuvio di kerouakiana memoria.

Una mostra per ripensare l’emigrazione italiana attraverso gli oggetti, i documenti, tutto quello che purtroppo  è stato conservato in piccola parte, non solo negli Stati Uniti, ma anche in Italia. Ne sono testimoni le troppe mostre fatte di pannelli e le troppo poche, e non sempre apprezzate composte da tutto quello che gli emigranti hanno portato al ritorno in Italia. Forse, una mostra che viene dall’America servirà a rivalutare quelle fatte in Italia, troppo spesso trascurate.

 

Ernesto R Milani

Ernesto.milani@gmail.com.

4 gennaio 2010

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