Giovani lombardi nel mondo: Javier Vanoli — Lombardi nel Mondo

Giovani lombardi nel mondo: Javier Vanoli

Ha partecipato alla recente Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo come delegato dall’Uruguay. E’ nato 29 anni fa ed è consulente informatico nel suo Paese di nascita.

Puoi fornirci una tua breve presentazione?

 

Sono Javier Vanoli, ho 29 anni  e faccio il consulente informatico. Da 10 anni partecipo alle attività organizzate dall’Associazione Lombarda in Uruguay. Nel 2008 ho fatto parte di un gruppo di giovani con l’intenzione di riunire i ragazzi delle diverse associazioni dell’Uruguay. Grazie al lavoro svolto in quel gruppo sono stato selezionato per far parte della delegazione uruguaiana alla Prima Conferenza a Roma.

 

Come giudichi la tua partecipazione alla prima Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo?

 

Prima di tutto vorrei dire che è stata un’esperienza molto ricca che mi ha permesso di scambiare delle esperienze con altri giovani avendo in comune non solo l’origine dei nostri antenati ma pure l’amore verso l’Italia. A Roma ho partecipato alla commissione di Identità e Multiculturalismo. Dopo un primo incontro con altri giovani sudamericani in cui abbiamo scambiato delle idee in comune, ci siamo riuniti con tutti i giovani del mondo. Lì la cosa più importante, secondo me, è stato il fatto di essere riusciti ad elaborare un documento unico in cui sono stati considerati le diverse realtà. I concetti di integrazione e di dialogo interculturale sono tra i contributi più importanti.

 

Quali, tra le varie proposte elaborate dai gruppi di lavoro, è quella che ti pare maggiormente importante da realizzare?

 

Direi tre punti:

Creare una commissione d’identità e multiculturalismo in ogni Paese per coordinare le proposte dei giovani e che interagisca con gli organi di governo italiani del Paese.

Facilitare il rientro degli italiani residenti all’estero per corsi di formazione, stage e scambi scolastici nonché una diffusione sul lavoro e sulle offerte e domande formative e professionali legate alla popolazione italiana all’estero.

Sostenere la diffusione della lingua e la cultura con una politica seria e ragionata, consapevoli che quando muore una lingua muore pure la sua cultura.

 

Puoi raccontarci la storia delle tue origini lombarde?

 

Mio nonno, Carlo Vanoli, nativo del comune di Oltrona al Lago (Varese), arrivò a Montevideo quando aveva sedici anni ed esercitava già il mestiere di muratore. In Uruguay lo aspettavano tre fratelli. Alcuni anni dopo sposò Celeste Merica, uruguaiana, ma di origine italiana. Mio padre Roberto, il loro secondo figlio nasceil 6 ottobre 1946.In famiglia sono state sempre mantenuti i valori della cultura italiana trasmessi dal nonno tra cui, per me, in particolare l’impegno e la responsabilità verso il lavoro e la famiglia.

 

Qual è il tuo rapporto attuale con la tua Regione d’origine, la Lombardia e la tua Provincia?

 

Attualmente il mio rapporto con la Regione è solo di carattere familiare. Pur avendo collaborato con l?Associazione in Uruguay attraverso l’organizzazione di attività sportive con la finalità di coinvolgere i giovani dell’associazione nonché la creazione del sito web della lombarda, solo a dicembre in occasione della Prima Conferenza ho avuto il primo contatto con autorità della Regione tra cui il Sig.re Daniele Marconcini. Grazie a lui, poi, ho conosciuto altri giovani lombardi.

 

 

 

Il Portale Lombardi nel Mondo è uno strumento giornalistico nato per rafforzare i legami tra la Lombardia e i suoi emigrati. Quali strumenti utilizzi per rimanere informato su quanto accade nella tua Regione d?origine e in Italia?

 

Cerco di leggere spesso i giornali on line che mi permettono di essere aggiornato della situazione italiana

 

La Regione Lombardia sta elaborando una nuova legge regionale a favore degli emigrati lombardi. Quali tra le seguenti priorità (accesso alla formazione, accesso al sistema universitario, accesso al mondo del lavoro e al sistema produttivo, rafforzamento delle banche dati per le ricerche familiari o altro) ritenete dovrebbero maggiornamente essere valorizzate all’interno della nuova legge?

 

Secondo me si dovrebbe valorizzare l’accesso al mondo del lavoro e al sistema produttivo nonché l’accesso alla formazione.

 

Partecipate alla vita delle associazioni lombarde ed italiane all’estero o di organismo quali il Comites? Che futuro vedete per l’associazionismo italiano all’estero?

 

Sí, come ho già spiegato sopra, da dieci anni collaboro con l’Associazione Lombarda. Le Associazioni dovrebbero trovare il modo di motivare e coinvolgere sempre di più i giovani per garantire una continuità non solo rappresentativa. Inoltre, dovrebbero  assumere il ruolo di trasmettitori dei valori della cultura italiana per mantenere vivi i legami con la terra d’origine tenendo conto che attualmente i giovani che frequentano le associazioni rappresentano la terza generazione.

 

Conoscete le associazioni lombarde di emigrazione presenti in Lombardia (ad es. Bergamaschi nel Mondo, Mantovani nel Mondo, Gente Camuna, Valtellinesi, ecc.)?

 

Conosco i Mantovani nel Mondo soprattutto per i viaggi che sono stati organizzati da loro alcuni anni fa e che hanno permesso ai giovani di origine lombarda di conoscere la regione d’origine. Attualmente questi giovani partecipano attivamente alla nostra associazione.

 

La Redazione del Portale Lombardi nel Mondo

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