Messico. Al Festival del Cinema di Guadalajara un documentario sulla dura realtà dei migranti centroamericani — Lombardi nel Mondo

Messico. Al Festival del Cinema di Guadalajara un documentario sulla dura realtà dei migranti centroamericani

Padre Alejandro Solalinde, molto conosciuto per la sua attività a favore dei migranti, partecipa al Festival Internazionale del Cinema di Guadalajara (FICG), dove presenta un documentario sul suo centro di accoglienza per i migranti Centroamericani situato ad Oaxaca, nel Messico del sud

Guadalajara – Gli immigrati clandestini negli Stati Uniti in pochi anni rifonderanno il sistema politico e sociale di quel paese: ad affermato è il sacerdote messicano Alejandro Solalinde che ha presentato a Guadalajara un documentario sul rifugio per i migranti del quale è responsabile nello stato meridionale di Oaxaca. “Stanno diventando una rivoluzione nascosta, silenziosa, che rifonderà gli Stati Uniti e li farà diventare una vera democrazia” ha detto ad una agenzia di stampa padre Solalinde.

Padre Alejandro Solalinde, molto conosciuto per la sua attività a favore dei migranti, partecipa al Festival Internazionale del Cinema di Guadalajara (FICG), dove presenta un documentario sul suo centro di accoglienza per i migranti Centroamericani situato ad Oaxaca, nel Messico del sud. Il sacerdote ha detto che il flusso migratorio sta crescendo di giorno in giorno a causa delle pessime condizioni economiche dei paesi del Centro America, e questo “dimostra il fallimento” del sistema e delle istituzioni di governo in Messico e negli Stati Uniti.

La nota inviata all’Agenzia Fides illustra il contenuto del film presentato a Guadalajara. Il documentario “El albergue” (2012) mostra il centro fondato da padre Solalinde, che fornisce cibo, riparo e consulenza agli uomini e alle donne che lasciano i paesi dell’America centrale e attraversano il Messico per raggiungere il “sogno americano” negli USA. Il film mette in luce gli abusi e i sequestri commessi dalla criminalità organizzata, in complicità con le autorità messicane, contro quanti cercano di raggiungere gli Stati Uniti e si fermano qualche giorno nel centro di accoglienza, situato a Ciudad Ixtepec, stato di Oaxaca, un punto geografico “strategico” per contrabbandare armi, droga e persone, ha sottolineato padre Solalinde. (CE)

Fonte: (Agenzia Fides)

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