Audizione dei Lombardi nel Mondo presso il Consiglio Regionale — Lombardi nel Mondo

Audizione dei Lombardi nel Mondo presso il Consiglio Regionale

Pubblichiamo il verbale integrale dell’audizione che una delegazione dei Lombardi nel Mondo ha tenuto presso il Consiglio regionale lombardo, presieduto da Stefano Carugo, il giorno 19 febbraio.

 

II COMMISSIONE CONSILIARE

AFFARI ISTITUZIONALI”

 

Incontro del 19 febbraio 2014, n. 3 (dalle ore 14,03 alle14,35)

Incontro con Lombardi nel Mondo.

 

Partecipano:

Daniele Marconcini Presidente Mantovani nel mondo

Mario Araldi Vice presidente Camera di commercio di Belo Horizonte

Ernesto Milani Portale Lombardi nel mondo

Arnaldo Marchetti Sindaco di Magnacavallo MN

Savino Accetta Aikal verso Expo 2015

Nicola Stivala Presidente associazione Gente Camuna

Emilia Sina Margelisch Presidente Gente Camuna di Zurigo

Paolo Corbellani Imprenditore del Costa Rica

 

Presiede il Presidente Stefano CARUGO.

 

Partecipano i seguenti Consiglieri componenti della Commissione:

 

Presidente Stefano CARUGO (Nuovo Centro Destra)

Vice Presidente Fabio PIZZUL (Partito democratico della Lombardia)

Cons. Segretario Silvana SANTISI SAITA (Lega Lombarda – Lega Nord – Padania)

Carlo BORGHETTI (Partito democratico della Lombardia)

Elisabetta FATUZZO (Partito Pensionati)

Alessandro FERMI (Forza Italia PDL Berlusconi Presidente)

Lino FOSSATI (Maroni Presidente) Stefano Bruno GALLI (Maroni Presidente)

Massimiliano ROMEO (Lega Lombarda – Lega Nord – Padania)

Alessandro SORTE (Forza Italia PDL Berlusconi Presidente)

Corrado TOMASI (Partito democratico della Lombardia)

 

Assistono la responsabile della posizione organizzativa Elisa RESTELLI ed il funzionario Antonio MASCHIO.

 

 

Segue trascrizione integrale degli interventi.

 

Presidente Stefano CARUGO

Bene, buongiorno a tutti. Do il benvenuto alla nostra significativa nonché nutrita delegazione. Non me ne vogliano tutti i componenti, che ringrazio singolarmente uno per uno, ma a nome di tutti saluto il dott. Daniele Marconcini con il quale abbiamo condiviso l’idea di questa audizione. Quindi, non citerò uno per uno tutti i gentili partecipanti alla Commissione, però darei il via all’audizione per entrare subito nei contenuti del perché di questa audizione. Se vuole introdurre i lavori a questo punto, Marconcini, a lei la parola.

 

Dott. Marconcini – Presidente Mantovani nel Mondo

La ringrazio Presidente della gentilezza e della prontezza, l’ultima volta abbiamo aspettato sette, otto mesi, invece lei ci ha convocato immediatamente. Allora, noi siamo qui con nutrita rappresentanza perché i Lombardi nel Mondo sono nel loro complesso una nutrita rappresentanza della Regione Lombardia la quale ha ritenuto, all’interno del proprio Statuto, di riconoscere uno status. Quindi, noi nel nostro Statuto abbiamo i residenti ma abbiamo anche i Lombardi nel Mondo. La nostra Costituzione lombarda riconosce ai lombardi all’estero stessi diritti, stessi doveri, magari non pagano le tasse ma producono attività sociale, professionale, culturale ed economica che può arricchire la Regione Lombardia. Do subito dei dati. Noi abbiamo circa un rapporto uno a uno di tutte le varie Regioni, per cui abbiamo circa 8 milioni di discendenti. A livello di residenti all’estero abbiamo circa 300.000 lombardi che risiedono all’estero. Noi abbiamo arricchito questa casistica introducendo il concetto della nuova mobilità lombarda nel mondo, che sono tutte quelle persone a vario titolo, a titolo di studenti, professionisti e imprese che vivono regolarmente all’estero e, solo per citare un dato, praticamente un quarto degli imprenditori italiani all’estero sono lombardi. Siamo i primi in Cina, siamo i primi un po’ dappertutto e, dove non siamo magari numericamente i primi, dal punto di vista economico siamo in modo significativo tra quelli che rappresentano l’economia lombarda, tolte le grandi company come ENI ed ENEL. Abbiamo poi una Regione Lombardia in uno Stato qui vicino che è la Svizzera, perché abbiamo quasi 80.000 residenti di origine lombarda più 66.000 – 70.000 frontalieri, tant’è che noi abbiamo fatto a suo tempo la festa dello Statuto lombardo a Zurigo. Quindi abbiamo una realtà lombarda a due passi dove abbiamo una comunità di quasi 400.000 italiani. La Svizzera è qui rappresentata dal Circolo Gente Camuna di Zurigo e dal Presidente Nino Stivala. Il discorso svizzero è un discorso vitale e importante per la Regione Lombardia. Dunque, la prima cosa che mi sento di dire è che se si farà la festa dello Statuto vogliamo rinnovare l’invito alla Regione Lombardia di farlo anche in Svizzera con le nostre comunità, visto che l’altra volta ce lo siamo autogestito. Qui entro nel merito. Noi avevamo una legge datata 1985, grazie al contributo dell’associazione e grazie ai vari Presidenti del Consiglio regionale e ai componenti dell’Ufficio di Presidenza, la legge è stata migliorata al punto tale che, a differenza di Regioni come il Veneto che presentavano 100-150 progetti, noi ogni anno con quattro associazioni facevamo quattro progetti importanti. Le linee di indirizzo di quella legge erano i giovani, quindi la valorizzazione dei giovani. Qui cito un altro dato. Noi abbiamo avuto in Italia negli ultimi dieci anni un raddoppio dell’emigrazione. La Lombardia contribuisce a questa emigrazione. Noi siamo tra l’altro statisticamente la quarta Regione come emigrazione nell’ultimo secolo, ma siamo i primi come emigrazione intellettuale. Ogni anno 3.000 laureati, siamo al primo posto, dalla Regione Lombardia vanno all’estero. Abbiamo una fortissima emigrazione intellettuale ma anche professionale. Sbaglierebbe chi pensasse che se ne vanno solo i ricercatori ma abbiamo molti piccoli imprenditori che se ne vanno. Cito uno per tutti il Costa Rica. Quindi, questo complesso di situazioni dovrebbe essere affrontato adesso ancora dalla legge perché se prima si parlava di un’emigrazione, a parte che abbiamo una storia di emigrazione professionale, l’emigrazione è ripresa per cui non avere una legge operante ci crea un grosso problema anche perché ultimamente non riusciamo neanche più a censire i frontalieri perché la legge regionale dell’emigrazione lombarda, ricordo, aveva come associato la legge sui frontalieri. Secondo noi, in modo sbagliato, gli Uffici nella precedente Legislazione dissero che i frontalieri lombardi non erano da considerarsi lavoratori italiani all’estero perché residenti in Italia pur svolgendo un’attività. Al di là di questa affermazione, che bisognerebbe un attimino correggere, noi in questo momento non abbiamo una legge sui frontalieri e una legge operante. La legge è stata variata, nella variazione praticamente è nelle mani della Giunta proporre delle linee di indirizzo e una consulta, è nella facoltà della Giunta di proporre comunque delle iniziative. Ricordo che alla precedente legge si accedeva solo tramite bando. Dicevo che c’è il discorso dei giovani e c’è il discorso anche legato ai rapporti con le nostre comunità lombarde all’estero. Abbiamo quelle storiche, avevamo venti associazioni in Argentina ma anche quelle di recente formazione. Quelle di recente formazione hanno modalità diverse. Mentre prima avevamo persone che si raccoglievano magari in associazioni che erano un po’ di mutuo soccorso, ricreative e cose varie, adesso noi abbiamo dei veri e propri giacimenti culturali di giovani laureati all’estero, specialmente di origine lombarda, che si riuniscono o in modo semplice tramite il social network, o in vere e proprie associazioni.

Venerdì a Milano abbiamo dei nostri associati che hanno organizzato un gruppo di laureati bocconiani e non, è una rete di 3.500 laureati e presenteranno un’iniziativa a Milano “Un giorno da manager”. Per cui vi è una forma di organizzazione, fanno degli workshop autoformativi. Questa è una realtà che non arriva alle istituzioni, è una realtà autonoma. Fabio Pizzul si ricorda benissimo che poi abbiamo tantissime altre organizzazioni all’estero che organizzano club dei talenti, oppure abbiamo organizzazioni che danno supporto a quelli che vanno all’estero. Il tema è anche quello di ripristinare il rapporto con le entità lombarde. Qui ho Mario Araldi che rappresenta un’organizzazione lombarda, la Minas Gerais. Quando si è fermato tutto ci hanno tolto l’Ufficio. Noi adesso abbiamo una richiesta, ad esempio in Canada a Vancouver, di fare un’organizzazione lombarda, non c’è più nessun riferimento né di Ufficio, né di nessun tipo in Regione. L’altro elemento riguarda l’informazione. Noi abbiamo fatto un progetto, abbiamo creato e realizzato un progetto che è il portale dei Lombardi nel Mondo, con il Consiglio regionale e quest’anno è il settimo anno. E’ dal 3 giugno che abbiamo presentato una domanda di finanziamento, non sappiamo ancora come ripresentare la domanda e ci sono dei fondi.

In un momento in cui è importantissimo, visto che poi parleremo della vicenda Expo, dare l’informazione di quello che fa Regione Lombardia, anche qui cito dei dati, grazie all’aiuto di Regione Lombardia e il nostro contributo volontaristico, abbiamo 7 milioni di visitatori, 2 milioni di persone vengono raggiunti dalla nostra mailing list, il sito viene replicato la 355 altri siti. Abbiamo calcolato che è come se avessimo una media di 150.000 abbonati. Tutto questo è affidato al volontariato, forse siamo l’unico caso di fare un servizio alla Regione Lombardia e di pagarci con le nostre tasche questo servizio.

Abbiamo un tema molto importante che è quello dell’Università. Abbiamo la dott.ssa Zema del Centro Linguistico Università di Milano, abbiamo il tema dei rapporti con l’Università. La stragrande maggioranza dei nostri imprenditori e dei residenti all’estero vorrebbero perlomeno, visto a volte le carenze delle scuole parificate, poter accedere al sistema universitario italiano e Lombardo. Pochi sanno che ad esempio l’Università di Milano eroga 60 borse di studio per il perfezionamento della lingua italiana e, quindi, si crea una fortissima sinergia con varie Università. Arriviamo all’altro tema che riguarda l’Expo, vado molto di corsa. Allora, dell’Expo noi abbiamo avuto una bella notizia, che l’Expo è finalmente partito, e la brutta notizia è che nessuno lo sa. Non lo sanno i nostri imprenditori all’estero, non lo sanno le nostre comunità, non lo sanno neanche i nostri giovani. Cito solo un Paese qui vicino che è la Svizzera che è stata la prima Nazione che probabilmente avrà il maggior vantaggio, non è stata coinvolta neanche la nostra comunità e soprattutto noi abbiamo tentato in vari momenti di creare anche un rapporto con la comunità italiana perché solo nel 1906 fecero la casa degli Italiani nel Mondo e vennero 6 milioni di persone. In un mondo globalizzato noi non abbiamo ancora capito se l’Expo di Milano avrà un punto di riferimento per il lavoro italiano nel mondo. Non dico solo le comunità. Noi abbiamo moltissimi imprenditori all’estero, che risiedono all’estero, che vorrebbero partecipare all’Expo ma di Expo non sanno nulla, e Mario Araldi che è qui presente ci potrà confermare. Abbiamo iniziative a livello locale autonome. Noi abbiamo creato un percorso legato a Madre Cabrini che va da Lodi a Mantova, abbiamo il Sindaco di Magnacavallo che ha creato il Museo dell’emigrazione. Pur essendo la quarta Regione come emigrazione in Lombardia non esiste un Museo dell’emigrazione. L’abbiamo fatto in un piccolo e volenteroso Paese della Bassa Mantova dove abbiamo creato il Museo dell’emigrazione. Grazie a Regione Lombardia abbiamo 3.000 volumi di libri che riguardano l’emigrazione. Abbiamo anche fornito alla Regione Lombardia, con l’IReR nel 2009, una panoramica sui Lombardi nel Mondo ma tutto questo è rimasto fermo. Quindi concludo chiedendo alcune cose a nome non solo nostro ma anche di chi non è presente. Innanzitutto che venga ripristinata la legge in termini di finanziamento. L’ultima volta non siamo riusciti a discuterla perché l’ordine del giorno era di rifinanziare la legge ma non si discutono leggi che non sono finanziate. Quindi, come mordersi la coda. Dunque vi invitiamo a fare in modo di poter procedere con una ridiscussione della legge sui Lombardi. E’ facoltà della Giunta proporre le sue linee di indirizzo, ripristinare un rapporto con l’associazionismo, con le varie realtà, quindi creare una Commissione. Soprattutto, permetterci qui fare una cosa che avremmo in animo, incontrare il Presidente Maroni, oltre che il Presidente del Consiglio regionale Cattaneo perché ci risulta molto difficile in questo momento incontrarli. Noi sembriamo pochi ma vi posso assicurare, dai contatti e dalla molteplicità, che noi rappresentiamo veramente una moltitudine dei lombardi all’estero. Io sono stato stringato e passerei adesso la parola al Presidente di Gente Camuna, Nino Stivala, per la sua comunicazione.

 

Nicola Stivala – Presidente Associazione Gente Camuna

Grazie Daniele, grazie signor Presidente, grazie signori Consiglieri per aver accolto questa nostra richiesta. Io rappresento una piccola associazione, l’Associazione dei Camuni nel mondo, cioè l’associazione che rappresenta un po’ quelle migliaia di emigranti che in qualche modo nel tempo hanno lasciato la loro valle per i motivi che tutti noi conosciamo. Non mi dilungo troppo perché so che il tempo è molto stretto, però mi sono permesso di lasciare un’informativa al signor Presidente e ai signori Consiglieri per avere anche un’idea di ciò che è l’associazione che ha superato già i cinquant’anni di vita, ed è sorta quando più del 10% della popolazione lasciava la valle, perché naturalmente la valle non offriva loro il necessario per la propria sopravvivenza e per mantenere la propria famiglia.

Sono stati tantissimi gli emigranti, sono ancora tanti quelli che vivono all’estero. Abbiamo cercato di mantenere vivo questo rapporto attraverso quel giornalino che è un notiziario, un notiziario che da 53 anni raggiunge praticamente tutti i nostri emigranti fuori dalla Valle Camonica con un onere notevole, un onere notevole che è quello del costo normale della spedizione e della stampa. Io devo ringraziare qui anche il consigliere Tomasi, che è stato anche Presidente della Comunità Montana, e grazie anche a loro siamo riusciti a mantenere un po’ in vita questo giornale. Il fatto che siamo qui, lo diceva prima Marconcini, è determinato da quelle quattro parole che sono comprese nel quinto comma del sesto articolo dello Statuto. Lo Statuto: “La Regione Lombardia sostiene e valorizza le comunità lombarde all’estero”. Ecco, per tanti anni questo è successo perché la legge 1/1985 ci ha consentito veramente di poter mantenere un certo rapporto, una certa relazione e di essere di sostegno nei momenti difficili vissuti da questa gente. E’ chiaro che dal 1985 ad oggi l’emigrazione è cambiata radicalmente, però, ci sono tanti giovani che oggi lasciano ancora la valle e sono giovani che vanno alcuni in Europa ma la maggior parte va in Australia a cercare qualcosa che ancora la Valle o il nostro Paese non offre. Noi non possiamo ignorare questa realtà e quindi la richiesta che in qualche modo veramente facciamo è di voler avere anche dalla Regione non tanto un sostegno materiale, quanto un sostegno morale di attenzione a queste iniziative e a queste realtà che ancora, grazie al volontariato di tante persone, riescono a sopravvivere. Diceva Marconcini la questione della legge. Non possiamo essere ignorati completamente perché sembriamo quasi figli di nessuno. No, non siamo figli di nessuno, siamo coloro che in qualche modo rappresentano le decine di migliaia di nostri emigranti che sono lontane. Mi piacerebbe che si potessero leggere le letterine scritte magari in vernacolo o in dialetto di tante persone che ancora non hanno appreso bene la lingua italiana ma parlano come parlavano cinquant’anni fa, di ringraziamento e apprezzamento per questa vicinanza, per questa attenzione. Non si sentono dimenticati. Noi vorremmo non sentirci dimenticati nella nostra Regione chiedendo… Prima c’era la Consulta dell’emigrazione, dal 1985 in poi ne abbiamo fatto parte e abbiamo cercato di collaborare, senza oneri per nessuno perché non c’erano né gettoni di presenza, né rimborsi di viaggio. Vorremmo che in qualche modo questo gruppo di lavoro, se non può essere proprio quello che era prima, si potesse costituire per poter lavorare insiemi e capire se veramente la Regione sostiene e valorizza queste comunità. E’ solo questo il motivo per cui siamo qui. Non chiediamo naturalmente di aprire chissà che cosa, sappiamo benissimo le difficoltà che ci sono, però anche nelle difficoltà credo che si possa tener conto di un’esigenza che è un’esigenza di carattere morale e di ringraziamento anche nei confronti di coloro che negli anni ’50, ’60 e ’70 in qualche modo hanno sostenuto anche la nostra Italia nella sua ricostruzione. Grazie, Presidente.

 

Daniele MARCONCINI – Presidente Mantovani nel Mondo

Bene. Passo io, Presidente, la parola a Emilia Sina, non voglio rubarle il lavoro. Emilia Sina, Presidente del circolo di Gente Camuna di Zurigo, doppio passaporto e con i figli con doppia cittadinanza, che è la nuova emigrazione, sono i nuovi europei, li abbiamo chiamati la prima generazione europea.

 

Emilia SINA MARGELISCH – Presidente Gente Camuna di Zurigo

Non è che mi voglio solo fare portavoce di un circolo di Gente Camuna sorto cinquant’anni fa, come il mio Presidente ha detto, e che io porto avanti a livello di volontariato puro, ma io voglio che questo circolo venga integrato come quei ragazzi con doppia cittadinanza in modo che possiamo portare avanti delle realtà veramente bene, non ancorarci al tempo di una volta ma cercare di immedesimarci nella nuova realtà che c’è adesso, la doppia cittadinanza. Io in quanto doppia cittadina mi sento in dovere di essere anche un po’ dall’altra parte perché mi occupo anche a livello politico dalla parte svizzera.

La Svizzera, devo dire che è amica, grande amica della Lombardia. Ha sempre sostenuto la Lombardia in qualsiasi cosa e visto adesso in prossimità dell’Expo, la Svizzera è la maggiore azionista, se non erro, altrimenti correggetemi. Per cui non dimentichiamo che quando l’anno prossimo, nel 2015, ci sarà l’Expo, ci saranno milioni di persone che atterreranno a Zurigo Kloten, portando non solo alla Svizzera un notevole incremento economico ma porteranno anche altre cose per arrivare in Lombardia. Per cui questi rapporti noi li dobbiamo comunque tenere ben saldi con questa Svizzera, anche se ultimamente hanno fatto delle votazioni popolari ma noi dobbiamo rispettare il voto popolare degli svizzeri, per quanto vogliono contenere l’immigrazione esterna. Qui possiamo avere i sì come possiamo avere i no, comunque il voto popolare per me è sovrano per cui i politici devono assolutamente rispettarlo. Noi non solo come Gente Camuna ma anche come Partito Democratico svizzero stiamo organizzando anche una mostra fotografica sulla Città di Zurigo per far conoscere questa bellissima città a chi atterrerà a Zurigo Kloten, che possiamo mettere un punto, dire di andare a vedere questa mostra, in caso volete degli specifici posti, ristoranti, intrattenimenti o museo per poter avere una piccola guida per aiutare queste persone che arriveranno. Io qui avrei tantissime cose ancora, il mio è un livello di volontariato puro. Io porto avanti questa identità di lombarda perché i miei genitori erano emigranti e per questo io lo faccio per tutti loro, anche se la mia cittadinanza è doppia, potrei dire che io rimango dall’altra parte dove mi è più comodo alle volte, ma lo faccio molto volentieri. Grazie dell’invito.

 

Daniele MARCONCINI – Presidente Mantovani nel Mondo

Bene, gli è scappato che fa parte del Partito Democratico, è stata candidata al Parlamento. Comunque, in ogni caso adesso volevo parlare dell’altra parte del mondo, che è il Brasile, che è il secondo Paese come presenza lombarda. Volevo presentare brevissimamente Mario Araldi, imprenditore lombardo, 200 dipendenti, Presidente dell’associazione a Belo Horizonte, il Brasile sapete che è un grande Paese pur con gli alti e i bassi. Rappresenta nel CGIE una fortissima componente, ha lavorato con la FIAT, non so è un merito o un demerito – sto scherzando. Volevo portare una testimonianza degli imprenditori che hanno deciso proprio di abbandonare l’Europa. Sono molti e in Brasile c’è un trend fortissimo.

 

Mario ARALDI – Vice Presidente Camera di Commercio di Belo Horizonte

Stefano Carugo, molto piacere per avermi invitato. Colgo l’occasione per dire che io sono emigrato quarant’anni fa e la domanda è: torneresti? Sì, io emigrerei perché le possibilità che ho incontrato là in Italia non le avrei incontrate. Ho dato vita ad una ditta di 250 dipendenti, l’unica in tutta l’America latina che fa prodotti speciali magnetici, flessibili. Poi dopo, sono ritornato alle origini italiane e fondato con amici una associazione culturale italo-brasiliana senza connotazioni regionali e lì abbiamo circa 500 iscritti, facciamo dei grandissimi eventi che raggruppano in un giorno visite di 70-75.000 persone. Io ho tenuto la Presidenza per dieci anni e adesso l’ho abbandonata perché è ora di lasciare spazio agli altri. Poi mi sono dedicato alla comunità come Comites, sono stato eletto, sono stato eletto al CGIE e con altri amici abbiamo fondato la Camera di Commercio. Avendo abbandonato tutte queste attività mi sono dedicato alla Camera di Commercio come Vice Presidente. Noi stiamo sentendo come Camera di Commercio, che oltretutto è sostenuta, ha un notevole potere di fuoco perché ha sostenuto uno dei nostri Vice Presidenti è Valentino Rizzioli, abbiamo anche due Presidente che sono i maggiori fornitori della FIAT e del mondo automobilistico brasiliano, nonché mondiale. Abbiamo la collaborazione totale, l’appoggio del Governo, del Governatore stesso perché è italiano. A questo punto noi sentiremmo la volontà e il desiderio di ricevere informazioni sull’Expo, non informazioni così in generale ma sulla possibilità di aprire spazi di colloquio con un sinergismo, con industrie locali, con… Io adesso sto parlando di cose generali perché non so quale potrebbe essere la proposta, ma uno spazio di contatto. Adesso non stiamo dicendo di sforzo finanziario ma proprio di appoggio logistico. Io penso che noi, come ditte brasiliane e anche sudamericane, se potessimo collaborare un po’ di più con l’industria locale italiana approfittando di questo punto di contatto, probabilmente tutti guadagneremmo in questa incrociata. Potremo anche essere il punto di riferimento non dico di tutte le Camere di Commercio dell’America Latina ma potremmo essere una voce e sicuramente ci ascolterebbero. Per cui noi siamo a disposizione per qualsiasi proposta i responsabile dell’Expo possono fare con noi. Sono stato l’altro giorno a una riunione della Promos che voleva fare un sinergismo di industrie, piccolo e medie imprese e io sto notando che c’è un interesse generale, anche perché leggendo sui giornale oggi c’è una grande manifestazione a Roma dei piccoli imprenditori, io non dico che Roma possa fare molto ma probabilmente noi possiamo fare molto entrando in contatto, scambiando prodotti, commercio eccetera. Siamo a disposizione dell’Expo. Molte grazie e scusate se ho fatto perdere del tempo. Grazie.

 

Daniele MARCONCINI – Presidente Mantovani nel Mondo

Se possiamo fare tre brevi flash.

 

Presidente Stefano CARUGO

Tre brevi flash.

 

Daniele MARCONCINI – Presidente Mantovani nel Mondo

I tre brevi flash sono di Paolo Corbellani, imprenditore che è stato in Costa Rica, dove dobbiamo 20.000 imprenditori che è la famosa mobilità all’estero. Quindi, due minuti, lui risiede a Milano e vuole internazionalizzare la sua azienda.

 

Paolo CORBELLANI – Imprenditore

Grazie di questo spazio che mi dedicate. Una brevissima comunicazione. Rappresento una società di ingegneria, 30 tra ingegneri e architetti, che hanno sede a Milano e a Mantova. Siamo, negli ultimi due anni, fortemente impegnati anche alla ricerca di internazionalizzazione. Devo dire che già dalla Regione Lombardia abbiamo avuto un contributo sul progetto Gate, molto intelligente, secondo me, che anziché dare quattrini ci mette a disposizione venti giornate uomo di uno specialista dell’internazionalizzazione. Con lui stiamo facendo anche dei grossi passi in avanti. Collaboro con Daniele Marconcini da tempo. Abbiamo provato alcune missioni, a volte anche a titolo diverso sia in Sud America, oltre che in Costa Rica anche in Brasile e in Argentina, recentemente anche in Algeria. Semplicemente volevo dare questa testimonianza della volontà del nostro gruppo, che nasce 37 anni fa, per cui non fate riferimento a me perché finisco il mio terzo mandato di Presidente quest’anno e quindi tutti i soci fondatori con me escono quest’anno. L’età media ormai dei miei soci è di 39 anni. Sono molto capaci e molto impegnati. Anche rispetto all’Expo abbiamo un incarico importante sul villaggio Expo che ospiterà gli operatori, proprio come progettisti degli impianti, direttori dei lavori. Chiedo a Regione Lombardia di non abbandonarci e di mantenere questo tipo di rapporto. Grazie.

 

Daniele MARCONCINI – Presidente Mantovani nel Mondo

Bene. Il Sindaco di Magnacavallo che sta facendo il primo museo dell’emigrazione in Lombardia. Arnaldo Marchetti.

 

Arnaldo MARCHETTI – Sindaco Magnacavallo (MN)

Bene, grazie. Non era previsto questo intervento ma comunque improvviso ugualmente. Allora, siamo nei tempi. Sono Arnaldo Marchetti, Sindaco del Comune di Magnacavallo, un piccolo Comune della Bassa Mantovana, faccio parte del Consorzio d’Oltrepo’. Siamo praticamente proprio all’estremo della Regione Lombardia, proprio l’ultimo pezzettino là in fondo, un piccolo Comune di 1.700 abitanti, 30 chilometri quadrati di superficie con tre strade praticamente distrutte, sono completamente da rifare e questa è una cosa piuttosto grave. Comunque, nonostante questi disguidi, siamo riusciti in questi anni ad avere il nuovo museo dell’emigrato, che è stato inaugurato l’8 settembre 2013. Cosa voglio dire. Io sono venuto qua oggi per accompagnare Daniele Marconcini, sono venuto qua anche per lasciarvi se volete un documento per la presentazione di, sono pochi soldi, all’incirca poco meno di 30.000 euro, per l’allestimento del museo. A questo ci tengo in particolare visto che sono anche a fine mandato, non so se ci sarò ancora ma comunque io ci provo, vi lascio questo documento, prendete atto di questo che praticamente è l’unico museo della Regione Lombardia che parla di emigrazione. Grazie.

 

Daniele MARCONCINI – Presidente Mantovani nel Mondo

Ultimo flash, Ernesto Milani che è uno dei massimi esperti dell’emigrazione lombarda con cui abbiamo fatto il Progetto con l’IReR nel 2009.

 

Ernesto MILANI – Portale Lombardi nel Mondo

Buongiorno a tutti. Abbiamo parlato del museo, io vorrei parlare invece dell’amnesia storica lombarda. Io vorrei sapere chi di voi riesce a collegare Belo Horizonte con l’Italia, anzi, con la Lombardia. Probabilmente nessuno. Nel 1950, campionati mondiali di calcio, gli Stati Uniti di fronte all’Inghilterra, la squadra americana composta nella maggior parte di dilettanti che batte per la prima volta i favoriti inglesi. Tra gli undici giocatori americani ci sono Charlie Colombo, Bill Bertani, Gino Pariani, il portiere Frank Borghi, che abitano a San Louis e sono tutti emigrati da Cuggiono. Questo per dire che la Lombardia non si è dimenticata ma ha un’amnesia riguardo alla sua posizione storica. Noi con IReR abbiamo tentato di pubblicare anche i nostri elaborati ma non sappiamo che fine hanno fatto anche se noi abbiamo messo la storia dell’emigrazione lombarda sul portale dei Lombardi del Mondo e quello che noi vorremmo è un’attenzione maggiore, visto che se ne parla molto, alla nostra identità. La nostra identità parte dalla conoscenza di tutto quanto è successo ai lombardi prima dell’Unità d’Italia, perché è importante anche prima dell’Unità d’Italia. Dopo l’Unità d’Italia, quando noi sia nel periodo dal 1876 e fino al 1915, abbiano rappresentato il 10% dell’emigrazione totale. Vi ringrazio.

 

Presidente Stefano CARUGO

Grazie mille. Si vede che ci siamo parlati prima sui tempi, sembra quasi di cavouriana memoria. Consigliere Borghetti si era… Prego.

 

Consigliere Carlo BORGHETTI

Grazie, Presidente. Ringrazio gli auditi anche per la ricchezza e l’articolazione dei loro interventi. Mi sembra che il minimo comun denominatore della cose che ci hanno raccontato sta, per quanto attiene alle competenze di questo Consiglio, nella possibilità di rimettere in vita la legge che ci hanno citato, sul rapporto tra Regione Lombardia e i Lombardi nel Mondo. Quindi segnalo alla Commissione, a mio parere, la necessità di metterci testa su questo fatto, nelle modalità e nei tempi che ci saranno consentiti, anche rispetto alle competenze che ha la Giunta, perché abbiamo capito che questa legge ha un suo valore, ha una sua attualità ancora oggi, ed è un peccato che sia rimasta inattuata dopo che per molti anni invece era stata utilizzata proficuamente, come ci hanno raccontato.

Vale la pena che possibilmente tutto quanto previsto da questa legge venga rimesso in campo. Sappiamo benissimo che questo non è avulso dalla questione delle risorse. Però, non limitiamoci sempre al problema delle risorse, incominciamo a rimettere sul tavolo questo problema e sono sicuro che qualche passo in avanti lo faremo. Grazie Presidente.

 

Presidente Stefano CARUGO

Grazie. Concordo in pieno, che era anche lo scopo di riallacciare i rapporti con voi sfruttando anche gli strumenti che noi già abbiamo. Questa è una legge che c’è e che quindi è giusto quanto meno rispolverarla, e/o migliorarla, e/o vista anche l’occasione dell’Expo, di farla conoscere. Anche perché noi pensiamo sempre all’immigrazione ma in realtà c’è la migrazione di tanti lombardi che da secoli, possiamo dire, sono imprenditori, hanno fatto grandi altri paesi. Gli esempi che voi avete portato sono assolutamente emblematici. Era un po’ lo scopo della Commissione. Dunque, stando sempre nei tempi, veramente grazie mille. Questo ovviamente è un primo incontro, avremo modo poi per incontrarci ancora. Ahimè, dichiaro chiusa la prima parte dell’audizione. Grazie ancora di essere venuti qui oggi tutti insieme. Grazie. Poi le faremo sapere di Mantova… Grazie a tutti..

 

Il Presidente

(Stefano CARUGO)

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