Il lascito dell’emigrazione italiana in Uruguay — Lombardi nel Mondo

Il lascito dell’emigrazione italiana in Uruguay

Grazie all’iniziativa del Consolato d’Italia a Montevideo e con il supporto di diverse Associazioni italiane in Uruguay, si è svolta in questi giorni la Mostra: Ti ricordi? La vida cotidiana de los italianos

Montevideo: Durante circa venti giorni, gli italiani che risiedono in Uruguay hanno potuto consocere diversi spezzoni della vita degli emigrati. Esperienze di emigrazione del secolo scorso, quella che ha determinato lo sviluppo dell’Uruguay nel dopoguerra oltre al contributo dei nuovi emigrati, alcuni arrivati negli ultimi cinque anni. Ognuno ha potuto raccontare il suo viaggio, quello che ha portato con sé dalla patria natia e come ha fatto per sentirsi in casa, in un posto così lontano.

E così che, grazie a questa mostra, si è potuta conoscere la storia del presepe campano, il racconto del viaggio di alcune famiglie friulane, le testimonianze di donne toscane emigrate (nel documentario: “Donne Lontane”), la identità marchigiana in Uruguay, le tradizioni gastronomiche con la cucina tipica e il ruolo del vino nella tipica tavola italiana. Abbiamo anche visto i testimoni della nuova emigrazione, principalmente in un colloquio con Silvio Andrea di Marco (fotografo lombardo arrivato nel 2009 da Milano) e Antonio Guida (imprenditore gastronomico napoletano, arrivato circa cinque anni fa).

Diverse famiglie hanno raccontato la storia d’emigrazione dei genitori e nonni attraverso oggetti riscattati da quegli anni (valigie, pentole, caffettiere, libri vecchi, articoli personali).

Un’altra attrazione è stata la partecipazione dei più importanti gruppi corali italiani, quale il Coro Trentino, il Coro Alpino Piave (Veneto), che ci hanno regalato ricordi e sensazioni uniche con le loro voci, con canzonette tradizionali.

Uno dei momenti più sentiti è stato il colloquio di Marta R. Martinez Ambrosini, rappresentante del Circolo Italiano di Tacuarembò (città dell’interno del Paese, a 400 km da Montevideo), a dimostrazione che tutto il Paese ha accolto centinaia e migliaia di italiani emigrati dall’Italia. Nel suo intervento la Ambrosini, discendente di lombardi, ha sottolineato le grandi opere che hanno lasciato gli emigrati nel secolo scorso che hanno costruito la storia dell’Uruguay e tutto quello che stanno facendo per mantenere viva l’italianità trasmessa dai nostri antenati.

Dopo la chiusura, gli organizzatori hanno cominciato a lavorare per portare la mostra all’interno del Paese (anche a Paesi vicini). Per questo, il Consolato a Montevideo contatterà le diverse associazione italiane per collaborare a questa iniziativa affinchè tutti i discendenti di italiani possano vederla.

 

Leandro Vanoli

Corrispondente lombardo in Uruguay

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