Presentato a Fröndenberg l‘Operaio Italiano — Lombardi nel Mondo

Presentato a Fröndenberg l‘Operaio Italiano

Il libro Luigi Rossi pubblicato per i tipi Edizioni Mantovani nel Mondo onlus 2007 riguarda il periodico stampato ad Amburgo tra il 1898 e il 1914

Il 27 ottobre è stata presentata al Kettenschmiedemuseum di Fröndenberg la monografia dedicata a L’OPERAIO ITALIANO (Amburgo, 1898 – 1914), lo storico giornale dei “Sindacati professionali della Germania” per gli immigrati italiani. È stata un’occasione per un confronto su storia e realtà della presenza italiana, sull’impegno sindacale e sulle radici dell’Europa. 

L‘emigrazione italiana è un fenomeno sociale, economico e culturale dagli effetti rilevanti e complessi sia nelle aree d‘emigrazione che nei territori originari. Sul finire del 1800, per gli emigranti transoceanici ed europei, grande fu la tensione all‘organizzazione, al bisogno di associarsi non solamente per salvaguardare la propria identità e cultura originale, o sfuggire all‘assimilazione, ma soprattutto per conoscere e difendere i propri diritti. L’OPERAIO ITALIANO, nei suoi 15 anni di vita e fino al suo ultimo numero, denuncerà il dramma degli alloggi, indagherà il fenomeno immigrazione e criminalità, farà conoscere la realtà del crumiraggio e del cottimo, “l’inferno” dei lavoratori, il “buon cuore di padron Krupp”, avvierà campagne contro l’alcolismo e interventi per l’istruzione e contro l’analfabetismo. Schierandosi apertamente con le correnti pacifiste dell’epoca e contro ogni conflitto.

Il giornale ha operato un‘incessante azione didascalica, educativa, di riferimento e anche di polemica, quasi mai fine a se stessa, con quelle forze politiche ed economiche che dall‘emigrazione traevano i maggiori profitti. La ricchezza de L‘OPERAIO ITALIANO è nella sua lunga testimonianza e impegno, in favore degli immigrati italiani e per la costituzione di una forza operaia unita, di un‘integrazione da compiersi sul posto di lavoro prima che altrove.

La monografia curata da Luigi Rossi, studioso della presenza italiana nell’area di lingua e cultura tedesca, presenta per la prima volta questa testata. L’opera ha il patrocinio della Regione Lombardia ed è stata curata dall’Associazione Mantovani nel Mondo Onlus. A Fröndenberg è stata presentata, nella nuovissima sede del Centro Culturale del Kettenschmiedemuseum, dalla Console italiana a Dortmund, Dr.ssa Maria Adelaide Frabotta, e dalla Presidente del Comites Dr.ssa Marilena Rossi. «Questa occasione vuole essere anche una giornata di riflessione sull’emigrazione e un pensiero a chi si dedica da anni a ricerche d’archivio per ricordare le opere, i drammi e i fenomeni dell’emigrazione stessa», ha detto la Console. Per la Presidente del Comites si tratta dell’ennesimo avvenimento che nella circoscrizione consolare di Dortmund viene dedicato alla realtà italiana in Vestfalia. «Si pensi al CD-Rom Ci conosciamo da tanto presentato nella primavera scorsa», ha aggiunto.

A Fröndenberg era presente il presidente di Mantovani nel Mondo, direttore del portale dei lombardi nel mondo, Daniele Marconcini. Il vulcanico mantovano, votato a un «ricupero culturale e storico dell’emigrazione italiana e lombarda», ha posto l’accento sull’importanza dell’associazionismo e sulle opportunità offerte dalle regioni. La monografia L’OPERAIO ITALIANO ne è un risultato. Altri progetti si potranno realizzare nel prossimo futuro, dall’avviamento di centri studio all’intensificazione dei rapporti lombardo-tedeschi partendo dai plurisecolari contatti tra le due aree, come da prodotti e personaggi espressi dall’emigrazione lombarda in Vestfalia, Germania e in Europa.

Il Dr. Ruediger Zimmermann, responsabile della biblioteca e dell’archivio della Fondazione Friedrich Ebert di Bonn (750.000 volumi e 45 chilometri di atti e documenti archiviati) ha sottolineato come la Fondazione sia sito e centro per ricerche storiche sui movimenti sindacali nazionali e internazionali. La Fondazione ha reso possibile la realizzazione della monografia, la prima in Italia e in Germania. La Fondazione F. Ebert resta uno dei centri più importanti per la documentazione e la storia degli stranieri nel centro Europa. «Andare alla scoperta del passato per evitare una sua falsificazione e che i successi e le lotte sindacali non vengano dimenticate», ha concluso il Dr. Zimmermann.

Marco Pezzoni di Cremona, che come parlamentare contribuì alla stesura della legge per il voto italiano all’estero, esperto di problemi internazionali, membro del Movimento Federalista Europeo e autore dell’introduzione a L’OPERAIO ITALIANO, ha messo l’accento sulle «radici operaie dell’Europa» e su un movimento sindacale che diventa coscienza sociale sia nel vecchio, che negli altri continenti. Pezzoni sottolinea con vigore che viviamo in «un’Europa costruita dal basso», sul «carbone e l’acciaio» e ci invita a seguire con attenzione il cammino del movimento operaio, un percorso di lotte per quei diritti che oggi appartengono a tutti, un percorso di solidarietà che porta all’unità europea, al dialogo e alla civiltà.

Giovanni Pollice di Hannover, direttore del dipartimento politiche migratorie del sindacato IG BCE (miniere, chimica e settore energetico), responsabile dell’iniziativa “Recklinghäuser Tagung” (giunta quest’anno alla trentasettesima edizione) e direttore del periodico “Dialogo”, editato in 8 lingue, riferisce sull’importanza dell’organizzazione sindacale nel corso dell’ultimo mezzo secolo: integrazione sul luogo di lavoro e partecipazione dei lavoratori stranieri ai consigli aziendali e alle attività sindacali, diritti e formazione contro ogni discriminazione. Punta il dito sulla drammatica situazione scolastica, in particolar modo per gli scolari d’origine italiana.

«La Germania ha compreso che si deve fare di più per una vera e propria integrazione, non sbandierata ma reale», ha detto tra l’altro.

Luigi Rossi, dopo aver raccontato le origini della ricerca centrata su L’OPERAIO ITALIANO, espone le sorprese che questo periodico («primo esempio di stampa dedicata agli italiani immigrati nell’area di lingua e cultura tedesca») riserva a chi lo sfoglia. L’impegno sindacale, la solidarietà, le lotte contro ogni tipo di sfruttamento… narrano di un sindacalismo alla ricerca dell’unità d’azione e del superamento di barriere linguistiche e culturali. Si spera che il volume, pubblicato grazie all’Associazione Mantovani nel Mondo e alla Regione Lombardia, avvii altre ricerche in modo che si possano maggiormente scandagliare i decenni a cavallo tra 1800 e 1900, analizzando la messe di informazioni contenute ne L’OPERAIO e che rimandano a un’Italia in balìa dell’emigrazione di massa. L’autore conclude, accennando che questo lavoro «è un altro piccolo passo che ci permette di conoscere la complessa e antica storia della nostra presenza nell’area di lingua e cultura tedesca».

L’incontro di Fröndenberg si è concluso con l’intervento di Salvatore Azzolina, nato a Leonforte ed emigrato a Bielefeld nel 1960. Con una serie di immagini (e alcune preziose registrazioni sonore), ha percorso con gli spettatori l’intero arco della sua vita. Dal quartiere della Brivatura ai cantieri di Bielefeld, in Vestfalia. Le bellissime immagini in bianconero hanno una patina poetica e nessun ritocco ha cancellato la fame e la tristezza di quegli anni. Immagine dopo immagine, prende corpo e forma nei volti ritratti, negli sguardi e nei sorrisi, quella che si chiama «speranza» e che si materializza con il lavoro, la casa, i figli, l’educazione. La testimonianza di Azzolina ci mostra come l’emigrazione sia un’avventura sociale e culturale che si dipana tra luoghi e culture diverse, rispettosa della memoria, assetata di rispetto e ammantata di pluricultura.

Durante la serata, diversi interventi della cantante folk Antonella Sellerio hanno permesso ai presenti di avvicinarsi a canzoni d’impegno civile, denuncia e gioia credute scomparse.

L’iniziativa congiunta del Comites e del Consolato di Dortmund, in collaborazione con l’Associazione Mantovani nel Mondo Onlus  e la Regione Lombardia, mostra come sia possibile percorrere strade diverse e toccare temi che avvicinano la comunità italiana alla propria storia, lingua e cultura. Molti credono che questa sia una via da percorrere anche nel futuro: coinvolgere nelle attività culturali, informative e sociali quelle associazioni e regioni italiane interessate alla storia e alla realtà italiana nel mondo.

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