Milo Manara al Rio Comicon 2010 — Lombardi nel Mondo

Milo Manara al Rio Comicon 2010

Come già introdotto su questo Portale, Rio de Janeiro ha ospitato il Rio Comicon 2010, dove il fumettista italiano Milo Manara ha avuto un ruolo fondamentale. All’interno dello spazio, nella stazione dismessa Leopoldina nei pressi del centro di Rio, è stata allestita una sala per raccogliere 101 opere del fumettista ed illustratore italiano

Come già introdotto su questo portale, Rio de Janeiro ha ospitato il Rio Comicon 2010, dove il fumettista italiano Milo Manara ha avuto un ruolo fondamentale. All’interno dello spazio, nella stazione dismessa Leopoldina nei pressi del centro di Rio, è stata allestita una sala per raccogliere 101 opere del fumettista ed illustratore italiano.

 

 

L’esposizione è stata resa possibile grazie alla collaborazione dell’ Istituto Italiano di Cultura, che ha saputo dare all’evento una forte impronta italiana.

 

La sera del 13 novembre, inoltre, l’auditorium dell’esposizione ha ricevuto Milo Manara in persona per una intervista collettiva e presentazione di proprie opere proiettate. L’auditorium ed una sala adiacente, con schermo, erano colmi, a sottolineare l’importanza di questo grande artista per il pubblico brasiliano.

 

Durante l’intervista collettiva Milo Manara ha dedicato la maggior parte del tempo a raccontare aneddoti relativa il suo sodalizio con il famoso regista Fellini. Ha iniziato commentando i disegni che venivano proiettati nell’ampio auditorium, in primis i disegni fatti dallo stesso Fellini con Manara come soggetto.

 

“Caricatura di Fellini di me” ha commentato Manara, “mi vedeva come aiutante di bottega dei maestri del rinascimento, dove io rovinavo gli affreschi di Leonardo disegnando donne nude e lui arrivava [Leonardo] e diceva – Manara! [rimproverando]

Altra caricatura [fatta da Fellini con Manara come soggetto] dove mi vedeva come scolaretto in castigo dietro la lavagna mentre disegnavo la maestra nuda.”

 

Poi l’artista ha commentato le immagini del fumettino di quattro pagine che aveva disegnato in occasione del compleanno di Fellini, narrando l’aneddoto legato alla dicitura senza fine dei film di Fellini.

“Secondo Fellini” ha raccontato Manara, “la parola fine è deludente dunque preferiva scrivere senza fine perché dopo due ore sognando le aventure dei protagonisti del cinema, quando usciva fine si ribellava” ha continuato a raccontare Manara referendosi a Fellini “non lo  accettava quindi e mi ha raccomandato di non mettere mai la dicitura fine” Consiglio che il fumettista ha sempre seguito.

 

Manara ha raccontato poi del viaggio in Messico fatto da Fellini per incontrare lo scrittore Peruviano naturalizzato statunitense, Carlos Castaneda, autore misterioso e controverso, dedito a studi sciamanici.

 

Ha iniziato mostrando le illustrazioni pubblicate sul Corriere Della Sera: “Fellini voleva fare um lilm su Castagneda” ha raccontato Manara “e ha cercato di rintracciare lo scrittore senza riuscire, ad un certo punto arriva una telefonata di Castaneda e si sono incontati a Roma e dati apputnamento a los Angeles e  poi in Messico a Tulun peró durante il viaggio sono successe delle cose inquietanti, trovavano biglietti minacciosi sul parabrezza della macchina e  ricevevano telefonate mincacciose. Fellini era turbato e Castaneda è scomparso. Fellini ha continuato il viaggio con l’aiuto regista, Andrea de Carlo, che ricorda i  dettagli del viaggio in un suo romanzo. Le disavventure sono coninuate e Fellini ha deciso di non fare più il film ed ha preso il soggetto ed ha deciso di farlo pubblicare sul Corriere Della Sera e ha chiesto a me di illustrarlo.”

 

Poi ha raccontato della magia del cappello di Fellini: “Il cappello di Fellini è un oggetto magico, ha della magia dento e non solo perché ha coperto una delle teste piú geniali del secolo, ma perché ha um’origine magica. Durante una giornata fredda a Torino, lui voleva compre un cappello è entrato in un negozio e non riusciva a trovarne uno che gli piaceva, il mago che era con lui [uno che lo accompagnava] ha schioccato le dita e ha fatto cadere dall’alto dello scaffale un cappello sul bancone” questa l’origine Del cappello magico di Fellini raccontata da Manara, che poi ha continuando raccontando due avvenimenti legati a questo cappello: il primo in Messico quando Fellini, in una visita turistica su di una piramide si è trovato improvvisamente al buio e doveva scendere gli scomodi ed irregolari gradoni con difficoltà, in um momento di rabbia ha lanciato il cappello dall’alto del monumento e una volta giunto a terra ha visto il cappello sul tetto della macchina. Il secondo avvenimento legato al cappello era stato testimoniato da Manara in persona che ha raccontato che il cappello durante una uscita sui colli romani in macchina il cappello ea volato fuori e per via del traffico non hanno potuto fermarsi, il cappello è stato investito da auto e camion, ma alla fine della gita, di rientro a Cinecittà, un tizio in vespa li ha raggiunti riconsegnando il cappello.

 

Concludendo l’esposizione e commento delle immagini il celebre fumettista ha presentato un progetto realizzato per la Costa Crocere

“Lavoro fatto dopo la morte di Fellini per una nave Costa, nave dedicata a Fellini e l’architetto progettista mi ha chiesto di disegnare finti manifesti dei film di Fellini perché ogni ponte era dedicato ad un film anche per facilitare la localizzazione dei passeggeri.”

 

Dopo è arrivato il momento delle domande da parte del pubblico, la prima sulla differenza tra erotismo e pornografia alla quale Manara h risposto prontamente.

 

“Non so se esite differenza tra erotico e pornografico il concetto di erotismo è mutevole nel tempo e nello spazio, cambia da um’ era all’altra. Io preferisco attenermi alla definizione di Woody Allen  che dice che la pornaografia é l’erotismo deli altri e poi ce un’altra definizioane di una celembre attrce porno che dice che se è fuori fuoco e erotico e se è a fuoco è pronografico. Nel mio lavoro ritengo che se è eccitante è erotico se è rozzo è pornográfico.

 

È seguita poi una domanda più tecnica sul fatto che durante gli anni 70 il tratto di Manara fosse più dettagliato e ricco di tratteggio e chiaroscuri mentre col tempo è divenuto più netto.

 

“Questa evouluzone è dovuta a Pratt” há risposto Manara “che non voleva il tratteggio e mi ha detto di togliere il tratteggio quando lavoravo con lui, e non lo ringrazierò mai abbastanza per questo, il disegno più pulito è migliore.”

 

Infine una domanda sulle fonti di ispirazione del fumettista per cercare di capire se tutte quelle belle donne da lui rappresentate sono reali o frutto della fantasia.

“Quando si fanno storielle si fa um casting mentale nella testa e si scelgono facce e corpi ideali per il ruolo. Non c’é um’única musa, ma varie muse. Per i quadri a olio uso modelle vere.”

 

 

“Sto pensando a uma frase storica” ha detto Manrara salutando il pubblico “Mi sento di ringraziare i presenti, non mi aspettavo una presenza cosi numerosa. Da molti anni pubblico in Brasile, ma da poco ho un editore in Brasile. Sapevo di riscuotere una certa simpatia.

Non immaginavo un affetto cosi, la cosa più bella e che i disegnatori non son conosciuti di persona, qunado qualcuno ti riconosce apre un sorriso ed è questo che mi fa realmente fare questo mestiere. Nelle notti di fatica, quando avrò bisogno di tutte le mie mie energie, mi ricorderò di qeusti sorrisi. Penso che posso salutare e ringraziare tutti quanti.”

 

SENZA FINE

 

Di Marco Stella

Portale dei Lombardi nel Mondo

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