Lombardia, crocevia di pace — Lombardi nel Mondo

Lombardia, crocevia di pace

Lombardia crocevia di pace, ma anche terra d’emigranti. E’ un groviglio di fili, esili, ma tanto solidi quanto numerosi, quello che legano la nostra regione al mondo intero. C’è Milano capitale del dialogo tra le religioni con l’incontro promosso ad inizio settembre dalla Comunità di sant’Egidio, ma ci sono anche i progetti per la ricostruzione irachena, la cultura e la formazione dei medici, cui lavorano le due volontarie italiane rapite a Bagdad…

Lombardia crocevia di pace, ma anche terra d’emigranti. E’ un groviglio di fili, esili, ma tanto solidi quanto numerosi, quello che legano la nostra regione al mondo intero. C’è Milano capitale del dialogo tra le religioni con l’incontro promosso ad inizio settembre dalla Comunità di sant’Egidio, ma ci sono anche i progetti per la ricostruzione irachena, la cultura e la formazione dei medici, cui lavorano le due volontarie italiane rapite a Bagdad, Simona Pari e Simona Torretta.

 

 

E poi c’è il groviglio di fili rappresentato dai discendenti dei due milioni di lombardi che sono partiti a cavallo dell’inizio del Novecento per cercare fortuna per il mondo, quando questa terra era povera, non una delle regioni più industrializzate e più ricche d’Europa. Partivano i contadini della Bassa, Mantovani e Cremonesi, i valligiani della Bergamasca ed i bresciani della Valle Camonica, i valtellinesi e i brianzoli. Partivano anche i milanesi. Partivano in tutte le direzioni, dalla vicina Svizzera alla Germania, dall’Inghilterra all’America, sino alle lande incolte del Brasile, dell’Uruguay, dell’Argentina e della lontanissima Australia. sono i fili più numerosi quanto difficili da dipanare quelli dell’emigrazione lombarda.

 

Noi, con la modestia dei mezzi a disposizione di questo portale, ci stiamo provando. Ci proviamo con convinzione, e vediamo che i risultati stanno arrivando. Lentamente vanno online le associazioni lombarde nel mondo, cominciando ad arrivare mail dalle nazioni più disparate.

 

I Lombardi nel mondo, dunque, esistono. sono una realtà viva, vivace e pulsante. Usciti dalla fase sperimentale, contiamo di crescere ogni giorno, di dare sempre più voce alla nostra emigrazione. Contiamo di farci legge dai Lombardi nel Mondo che vogliono dialogare con la loro terra d’origine ed anche fra loro. Contiamo di farci leggere dai lombardi in Italia, perché possano conoscere cosa fanno i conterranei sparsi ai quatto angoli del pianeta.

 

La Regione Lombardia sostiene questo progetto ed alla Regione intendiamo avanzare pubblicamente una proposta, quella di dare un riconoscimento pubblico alla nostra emigrazione. Lo strumento pensiamo che possa essere quello dell’istituzione di una “Giornata dei Lombardi nel Mondo”, occasione d’incontro, di ritrovo, di riflessione di chiunque senta un legame con quella terra che sta fra il Ticino ed il Mincio. Si tratta anche di rilevare con forza, in modo sistematico ed istituzionale, l’importanza che i Lombardi all’estero e le loro associazioni hanno per l’irradiazione della cultura dei valori e dell’immagine della Lombardia nel mondo.

 

Non si tratta di una proposta assolutamente originale. La Toscana, ad esempio, ha preso un’analoga iniziativa proprio a partire da quest’anno. La Lombardia, però, non può rimanere indietro. Può e deve stare al passo con le altre regioni italiane, e seguirne l’esempio, quando le idee sono buone. E ricordarsi dei Lombardi nel Mondo una volta all’anno,è cosa buona.

 

Luciano Ghelfi

Direttore Editoriale del Portale

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