Lombardi nel mondo nello Statuto — Lombardi nel Mondo

Lombardi nel mondo nello Statuto

Risale a quasi vent’anni fa la legge regionale lombarda sui corregionali all’estero. Di sicuro dimostra un’attenzione non episodica, e soprattutto non contingente, per le centinaia di migliaia di persone che dalla Lombardia sono partite in ogni direzione, e per i loro discendenti…

Risale a quasi vent’anni fa la legge regionale lombarda sui corregionali all’estero. Di sicuro dimostra un’attenzione non episodica, e soprattutto non contingente, per le centinaia di migliaia di persone che dalla Lombardia sono partite in ogni direzione, e per i loro discendenti. Porta la data del 4 gennaio 1985 e parla di emigrati e dell’intenzione di favorire “forme di partecipazione, di solidarietà e di tutela dei lavoratori emigrati e delle loro famiglie”, oltre a “iniziative di promozione culturale tra gli emigrati rivolte particolarmente a sostenere e rafforzare l’identità originaria”. In questo campo, dunque, la Regione Lombardia è stata un’antesignana, un’apripista rispetto alle altre regioni italiane. Si tratta di un interesse assolutamente doveroso di fronte al fatto che non meno di due milioni di lombardi tra il 1880 ed il 1920 andarono all’estero, mentre ancora oggi sono circa diecimila coloro che ogni anno partono per rimanere per lunghi periodi lontani per ragioni di lavoro o di studio. Un dato su tutti: secondo alcune recenti stime l’imprenditoria lombarda rappresenta oltre un terzo di quella italiana all’estero. E non a caso un lombardo, Giuseppe Zamberletti, è stato indicato come primo presidente della Confederazione degli imprenditori italiani nel mondo.

 

Lo slancio iniziale, però, si è un tantino affievolito, anche se le iniziative a favore dei lombardi nel mondo non si sono mai interrotte, ed hanno anzi trovato nuova linfa sotto la presidenza di Roberto Formigoni, che si è impegnato in prima persona in numerose missioni internazionali per ricucire i rapporti con le nostre comunità all’estero. anche la consulta per l’Emigrazione, costituita sulla base della stessa legge del 1985, ha conosciuto nuova vita, ed ha visto il coinvolgimento tanto delle forze di maggioranza al Pirellone, quanto di quelle di opposizione, con il coinvolgimento pieno del consiglio regionale, attraverso il suo presidente, Attilio Fontana. Ed è proprio nelle riunioni promosse dal Consiglio Regionale che è maturata la necessità di adeguare la normativa ai mutati scenari ed alle mutate condizioni, in particolare allo storico riconoscimento politico dell’esercizio del diritto di voto, sia attivo che passivo, che porterà nel prossimo parlamento nazionale alla presenza di 18 rappresentanti dell’emigrazione italiana nel mondo. L’obiettivo è anche qui quello di fare da apripista al resto d’Italia, inserendo nel nuovo Statuto regionale la figura del “Lombardo nel mondo”. Solo il Veneto sin qui ha dibattuto la questione, ma alla fine il tema è stato accantonato. Di conseguenza le comunità venete all’estero non hanno nascosto la loro soddisfazione di fronte alla recente bocciatura della bozza di statuto sin qui discussa. La Lombardia è nelle condizioni di poter fare di meglio. E ad un inserimento di principio del tema nello Statuto potrebbe anche seguire un adeguamento della normativa del 1985, tale magari da prevedere, tra l’altro, il simbolico riconoscimento di una giornata annuale di celebrazioni per i Lombardi nel Mondo, sull’esempio della giornata che la Toscana da quest’anno ha dedicato ai propri corregionali trasferiti in altre nazioni.

 

Non si tratta di affermazioni esclusivamente simboliche. Si tratta piuttosto di fornire una cornice adeguata a numerose iniziative di sostegno socio assistenziali già in atto. E’ una ragnatela di relazioni che va a toccare l’Argentina e l’Uruguay, il Brasile ed il Venezuela, e può allargarsi ancora, non solamente nell’area latino americana, dove comunque la concentrazione dei lombardi è davvero significativa. La coscienza dell’importanza di mantenere i rapporti con la diaspora lombarda cresce ogni giorno di più, grazie all’impegno delle istituzioni, degli imprenditori e di tantissime associazioni che si adoperano a fare da collante in maniera disinteressata. E’ una pianta che cresce, e che va assecondata.

 

Luciano Ghelfi

direttore editoriale di www.lombardinelmondo.org

Document Actions

Share |


Condividi

Lascia un commento