Morir di pioggia: tragedia che si ripete — Lombardi nel Mondo

Morir di pioggia: tragedia che si ripete

Così iniziava l’articolo che inviai lo scorso aprile al portale dei lombardi nel mondo e a pochi mesi di distanza una nuova tragedia ha spazzato via la vita di circa 180 cittadini. Valanghe di fango hanno colpito la notte scorsa (12 gennaio) le città di Itaipava, Petropoli, Teresopoli e Nova Friburgo

“SMOTTAMENTI CON OLTRE 611 MORTI A RIO DE JANEIRO

UNA TRAGEDIA CHE POTEVA ESSERE EVITATA.

 

La forte pioggia di lunedì 5 aprile, la maggiore precipitazione in rio de Janeiro negli ultimi 40 anni, ha provocato smottamenti causando la morte di oltre 600 persone, tra i municipi di Rio e Niteroi.

 

Dove si sono verificati gli smottamenti? Come sono avvenute le morti?

 

Gli smottamenti seguiti da morti stati registrati quasi esclusivamente nelle favelas (quartieri popolari arroccati sui pendii delle colline cittadine) e il tragico numero di vittime é dovuto al fatto che le strutture abitative erano completamente inadeguate, non solo costruite in malomodo, ma anche costruite in luoghi non appropriati (abusivismo edilizio).

 

E le rersponsabiltà? È solo l’imprudenza di un povero cittadino che non ha altro posto dove vivere? Chairamente no!

È senza ombra di dubbio colpa dei decenni di abbandono politico che hanno ridotto Rio de Janeiro a quello che è oggi. (…)”

 

Così iniziava l’articolo che inviai lo scorso aprile al portale dei lombardi nel mondo e a pochi mesi di distanza una nuova tragedia ha spazzato via la vita di circa 180 cittadini. Valanghe di fango hanno colpito la notte scorsa (12 gennaio) le città di Itaipava, Petropoli, Teresopoli e Nova Friburgo, aree montane della Região Serrana, a circa 60 chilometri da Rio de Janeiro.

 

A distanza di mesi il mio commento è lo stesso: la tragedia poteva esser evitata o quantomeno notevolmente ridimensionata. Anche in queta ultima occasione numerosissime sono state le case abusive spazzate via dal fango, anche in questa occasione è mancata da parte degli organi dello stato una seria prevenzione.

 

Come la scorsa volta i soccorsi saranno rapidi, i pompieri lavoreranno intensamente, il governatore farà uno dei soliti discorsi da funerale di stato (patetico!!!), le strade verranno prontamente ricostruite, i sopravvissuti avranno delle belle casette popolari e

 

… e i morti? Pace all’anima loro. Sí, ma che non abbano pace i delinquenti che sperperano o imboscano danaro pubblico e così fcendo armano la mano della morte.

 

Una vera tragedia, definita il maggior disastro naturale della storia brasiliana e tra i dieci maggiori della storia mondiale.

 

Di Marco Stella

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