Luigi Leali: Patriota Bergamasco in Arkansas — Lombardi nel Mondo

Luigi Leali: Patriota Bergamasco in Arkansas

La disfatta delle truppe sardo-piemontesi di Carlo Alberto a Novara nel 1849 ad opera dello esercito austriaco guidato dal generale Radetzky ebbe grandi ripercussioni. Tra gli sconfitti ed esiliati ci fu anche Luigi Leali.

Kingsland è un villaggio dal nome esotico,di non più di 450 anime, situato al centro sud est  dello stato americano dell’Arkansas, dalle parti di Pine Bluff. La sua fama deriva dall’essere il luogo natale di Johnny Cash (1932-2003), una delle leggende della musica country americana, il famoso Man in Black (Uomo in Nero). Per quanto ci riguarda, invece, rappresenta il rifugio esistenziale di Luigi Leali, nato a  Bergamo nel 1824 da Carlo e da Rosa Taschini, che morì mettendolo al mondo. Il padre, contadino, fece di tutto per farlo studiare e così Luigi frequentò per 5 anni la facoltà di medicina di Pavia, laureandosi successivamente nel 1848 a Pisa. Subito dopo si arruolò nell’esercito sardo-piemontese e combatté contro gli austriaci fino alla sconfitta di Novara del 1849, quando le truppe di Carlo Alberto furono messe in rotta dall’esercito di Radetzky. Leali, sfuggito alla cattura, vagò per l’Europa per approdare negli Stati Uniti nel 1850. Si stabilì in Arkansas, a Kingsland, dove acquistò una fattoria, e dove visse ininterrottamente fino almeno agli anni intorno al 1890, salvo un breve periodo, dal 1857 al 1860, quando prese dimora a  Princeton nella vicina contea di Dallas. Praticò la professione sempre tra la stessa gente, divenendo uno dei più noti medici chirurghi del sudest dello stato, stimato ed apprezzato da tutti.

La sua attività gli procurò un discreto benessere, ma gli richiese molti sacrifici: il suo raggio d’azione si stendeva infatti per oltre cinquanta chilometri ; a causa delle distanze e degli scarsi mezzi di  comunicazione era costretto ad assentarsi da casa per diversi giorni. Si sposò il 7 febbraio 1855 nella vicina contea di Dallas con Sarah Walsh, originaria dell’Old Dominion della Virginia e figlia di Thomas ed Elisabeth Belcher Walsh.

Louis Leali, ormai funzionale e integrato nel modo di vita americano del sud, viveva con interesse le vicende politiche del periodo. Nel 1860 abitava a Princeton con la moglie e i due figli, Rosa di 4 anni e Charles di 2, che avevano acquisito il nome dei nonni paterni. In quel periodo dichiarava già al fisco una rendita immobiliare di 1000 dollari ed una personale di 6700. Aveva anche un lavorante, John L. Jones alle sue dipendenze. Come stato di provenienza dichiarava Lombardy :  l’Italia non era ancora arrivata.  Allo scoppio della guerra civile si arruolò come medico chirurgo nel 3° Reggimento Cavalleria dell’Arkansas dell’esercito confederato; vi rimase fino al maggio del 1862.allorchè  passò ad altri incarichi a nordest dell’Arkansas e a sudest del Missouri fino al cessare delle ostilità. Fu presente in molte battaglie incluse quelle di Corinth nel Mississippi.

Le tracce di Louis Leali sono legate soprattutto al suo lavoro di medico. I vari censimenti lo indicano a Saline nella contea di Dallas nel 1870 con una proprietà del valore di 1300 dollari, ma con una rendita personale scesa a 1300 dollari a causa della guerra ; adesso dichiara di essere nato in Italia.

Nel 1880 è sempre a Saline, ora contea di Dorsey; la figlia Rosa non appare negli elenchi del censimento, probabilmente deceduta. Non ci sono i dati patrimoniali, ma Louis Leali ha certamente riacquistato un certo benessere : è proprietario di oltre mille acri di terra e il figlio Charles, che ha seguito le orme paterne,  si è laureato in medicina alla prestigiosa università di St. Louis Missouri. Louis Leali fa parte della loggia massonica locale ed è di fede democratica da quando nel 1852 ha espresso il proprio voto per Franklin Pierce, presidente  degli Stati Uniti dal 1853 al 1857.

Dopo il 1890 non ci sono notizie di Louis Leali. E’ possibile avere un breve quadro del figlio Charles, pure lui medico a Kingsland, sposato con Mary e padre dal 1904 di Paul, ed ancora residente nella zona nel 1930.

Dopo non sono ancora stato in grado di rintracciare altre informazioni. Il cognome ha subito qualche corruzione in Lealie, ma anche questo ha giovato poco. Difficile indovinare il motivo che spinse Louis Leali proprio a Kingsland, una di quelle decisioni maturate probabilmente durante il viaggio attraverso una conoscenza casuale. Pine Bluff, la città importante più vicina raggiungeva a malapena 1200 abitanti nel 1871, quando l’arrivo della ferrovia favorì il trasporto del cotone e l’industria indotta, ma c’entrava comunque poco con la professione medica di Leali.

A Kingsland sembra lo abbiano dimenticato, o meglio non mi sono ancora imbattuto nella persona giusta. Paul sembra essersi volatilizzato, senza eredi. Le ricerche a Pisa e Pavia non hanno dato grandi risultati, per ora. Mi sembrava però interessante raccontare questo pezzo di vita.

Forse Leali era uno spirito religioso. A Fordyce, cittadina che non raggiunge i 5000 abitanti vanta ben 28 luoghi di culto soprattutto di fede battista.

Anche questa è America.     

 

Ernesto R Milani

Ernesto.milani@gmail.com

 

1 agosto 2008

 

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