Pietro Macchione e il volume sul disastro aereo di Olgiate Olona del ’59. — Lombardi nel Mondo

Pietro Macchione e il volume sul disastro aereo di Olgiate Olona del ’59.

Il 26 giugno 1959 un aereo della Trans World Airlines (TWA) si schiantò ad Olgiate Olona subito dopo il decollo da Malpensa. Un libro edito da Macchione ricorda l’evento.

Pietro Macchione è una persona curiosa, soprattutto perché parla di storia e in genere di storia della Lombardia. Niente di strano se non fosse nato a Cosenza, trasferitosi poi, per ragioni di studio a Roma, ed approdato a Varese per motivi di cuore. E a Varese è rimasto, ad insegnare e a coltivare la sua passione.

Macchione si accorse che mancavano molte notizie sulla storia della provincia di Varese e della Lombardia, in particolare quella relativa alla storia delle sue industrie. Fu così che nel 1985 pubblicò per i tipi di Franco Angeli “L’aeronautica Macchi. Dalla leggenda alla storia”,  seguito nel 1987 da “L’oro e il ferro. La storia della Franco Tosi” e più tardi “Due secoli di teatro a Varese, 1778-1957”, per citarne alcuni.

A questo punto Macchione è pronto a scendere in campo in prima persona e nel giugno del 1994 comincia a lavorare in proprio con l’intento di dare spazio a chi scrive sul territorio delle regioni del nord. Il recupero dell’identità passata come base per riflettere sulla costruzione del futuro. Progetto ambizioso che lo gli dà la possibilità, comunque, di operare in tutti i settori di interesse che danno spazio al nuovo, al particolare e a tutto quanto sembra sia stato dimenticato, oppure semplicemente messo da parte. Ecco allora che diventano importanti gli ormai introvabili volumi sugli alianti o sulle fortificazioni.

Tra le edizioni più importanti e facilmente reperibili ci sono le “Guide Macchione” in formato che grazie alla loro originalità, alla validità dei contenuti si stanno affermando sempre di più.

Pietro Macchione ha ormai lasciato la titolarità dell’impresa alla figlia Sara, ma  il suo apporto è costante. L’azienda si avvale, poi, dell’apporto di innumerevoli collaboratori che contribuiscono alla preparazione di ciascun volume, ma la sua forza di editore locale sta nella capillare distribuzione attraverso librai, centri commerciali, distributori vari, organizzatori di eventi, conferenze.

Senza mai dimenticare la sua funzione base ben enunciata nella presentazione aziendale :

“un centro di iniziative editoriali, culturali, artistiche, ma anche civile e sociali, un ponte tra il passato, il presente e il futuro”.

Personalmente suggerisco la lettura del volume “Varese – I sentieri del parco del Campo dei Fiori, da Velate, a Monte San Francesco” e “L’amore-odio di Mussolini per Varese, Fu così che il duce non si salvò”, uno sguardo diverso sulla natura e sulla vita varesina.

Per chi, invece, vuole spazi diversi Macchione ha due perle. La prima è costituita dal libro di Ricciotti Bornia “ America, dolce e amara !, storia di un italiano prigioniero di guerra negli Stati Uniti d’America 1945-1946” che narra le vicende di un o dei tremila prigionieri di guerra  italiani che non collaborarono con le forze alleate. Molti di essi furono trasferiti nel campo di prigionia di Hereford, Texas, mentre un altro gruppo fu internato alle isole Hawaii.

Una storia sconosciuta del secondo conflitto mondiale che Macchione ha subito individuato e accettato di divulgare.

L’altra opera, ancora fresca di stampa si intitola : “Il disastro aereo del 26 giugno ’59 a Olgiate Olona” di Alberto Colombo e sarà presentata sabato 11 ottobre 2008 al municipio di Olgiate Olona alla presenza delle autorità cittadine e dei parenti delle vittime. E’ il primo racconto coordinato sullo schianto del volo TW861/26 giugno 1959 poco dopo il decollo da Malpensa che aveva come destinazione finale New York via Parigi. A bordo del Lockheed

16049° Starliner  numero di matricola  N7313C c’erano 68 passeggeri e 9 membri d’equipaggio. Non ci furono superstiti. Tra le vittime, la sorella dello scienziato italiano Enrico Fermi ed anche un bambino che stava giocando proprio nel luogo della sciagura.

Erano le 17:35 e sulla zona imperversava un violento temporale. Il Civil Aeronautic Board americano che investigò il disastro concluse che non erano state trovate tracce o segni di danno strutturale compatibili con un colpo di fulmine. Tuttavia il rapporto aggiunse che tutte le dichiarazioni dei testimoni concordavano nell’associare il fulmine alla successiva esplosione dell’aereo, ragione per cui l’inchiesta non ebbe ulteriori approfondimenti.

Le mie interviste ai dipendenti della TWA che parteciparono alle operazioni di soccorso, confermano lo sgomento seguito all’incidente. In quei tempi un volo era ancora un evento

e la TWA era leader nel trasporto aereo transatlantico. Il personale di terra aveva un rapporto molto vicino con i passeggeri e soprattutto con gli equipaggi. Fu quindi terribile per loro andare ad Olgiate Olona e partecipare alle operazioni di recupero dei corpi sia dei passeggeri sia dei membri dell’equipaggio salutati pochi minuti prima. La tensione si allentò soltanto con l’arrivo da Parigi del vice presidente della TWA, Trimble e della sua squadra d’emergenza che presero in mano la direzione del recupero del relitto e dell’inchiesta relativa. Incidente che fu sempre ricordato dai dipendenti TWA di Malpensa, molto spesso accusata di essere troppo meticolosa in tema di sicurezza sia verso i passeggeri sia verso la manutenzione degli aerei.

 

Ernesto R Milani

Ernesto.milani@gmail.com

9 ottobre 2008

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