In mille a bordo del treno a vapore — Lombardi nel Mondo

In mille a bordo del treno a vapore

L’associazione rilancia: «Bisogna recuperare la linea ferroviaria per Peschiera»

MANTOVA. Domenica insolita per circa mille persone giunte a Mantova  in mattinata in bici e in treno a vapore da Peschiera. L’occasione è stata l’evento organizzato dall’associazione Ferrovia Mantova-Peschiera e dall’associazione veneta treni storici, dove la maggior parte dei partecipanti ha potuto viaggiare sul treno storico da Verona a Peschiera, e altri sulla pista ciclabile lungo la ex sede ferroviaria che collegava il Garda a Mantova fino al 1967.

All’arrivo del treno, partito da Peschiera con circa un’ora di ritardo per dare la precedenza ai treni della Milano-Venezia, molti mantovani erano in stazione per vedere il mezzo insolito.

Sul treno era presente anche una delegazione dell’associazione napoleonica con costumi risorgimentali in memoria delle battaglie svoltesi in quel periodo tra il Mantovano e il Veronese. «Abbiamo deciso di partecipare a questa manifestazione delle ferrovie storiche e accordandoci con il Fai abbiamo deciso di fare aprire i depositi risorgimentali a Palazzo San Sebastiano per parlare di Mantova quando era fortezza del quadrilatero durante la dominazione austriaca» commenta Leonardo Danieli dell’associazione. Successivamente i partecipanti si sono fermati in città per poi rientrare a Verona nel pomeriggio.

«Gli obbiettivi della nostra associazione sono conservare la memoria storica della linea e favorire l’interscambio culturale, promuoveree far conoscere ad enti, società e cittadini l’importanza e l’interesse attuale alla ricostruzione della ferrovia, favorire il trasporto ferroviario per la salvaguardia del Parco del Mincio, dei colli morenici e del Lago di Garda, promuovere la conservazione e il restauro dei mezzi e dei materiali, associare ogni interessato amante delle ferrovie e della natura e stabilire convenzioni con enti e associazioni» afferma il presidente dell’associazione, Roberto Mattioni.

«Vogliamo migliorare la qualità della vita di migliaia di cittadini, ovvero degli abitanti del bacino del Mincio-Garda, dei lavoratori delle zone e dei pendolari, dei turisti e di tutti i visitatori amanti delle bellezze della natura che potevano contare su un mezzo di trasporto rapido e non inquinante, perfettamente integrato nella natura e nel verde dei prati. A chi nutrisse dubbi in merito – prosegue Mattioni – diciamo di prendere l’auto nei mesi estivi e recarsi nel weekend sul lago, percorrendo la valle del Mincio e il perimetro del Garda. Molto probabilmente non riuscirà ad apprezzare in pieno le bellezze dei luoghi ma, complice il traffico caotico, si sarà rovinato la giornata, marciando a passo d’uomo, con continue soste e partenze, avrà respirato metri cubi di gas di scarico, scampato tamponamenti o incidenti».

Luca Scattolini

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