L’Africa di Marida Tagliabue — Lombardi nel Mondo
L’Africa di Marida Tagliabue
L’amore per l’Africa è palpitante nei quadri di Marida Tagliabue: lo si sente nel vigore dei colori, dai toni caldi e accesi, vividi e cangianti; lo si sente nella atmosfere magiche ed esotiche, che l’artista riesce ad evocare con tanta poetica maestria; lo si sente nella passionalità che anima ogni singolo tocco di pennello, con cui descrive un vissuto denso di esperienze ed emozioni.
Ogni quadro di Marida è un frammento vivo d’Africa riportato su tela, nel quale emerge tutto il fascino del Continente Nero, con i suoi cieli e le sue vedute mozzafiato, con i suoi animali e le sue fiere indomite eppure capaci anche di tanta dolcezza, e con le sue tradizioni, le usanze e i costumi tipici.
Come non restare affascinati di fronte al grandioso tramonto del sole nella savana? Come non sentire la poesia di un baobab solitario che staglia la sua imponente figura nera su di uno sfondo screziato dai più multiformi colori? Come non percepire la tenerezza primordiale e selvaggia di un cucciolo di leone che struscia affettuosamente il suo musetto contro quello materno?
Ammaliata da tutto ciò, Marida Tagliabue è riuscita a cogliere l’essenza profonda dell’Africa, svelandone in parte il suo cuore misterioso, e donandolo coraggiosamente e generosamente allo spettatore attraverso il suoi dipinti.
In questa sua mostra, inaugurata domenica 29 aprile 2012 alle ore 17.00 presso la Villa Borromeo di Viggiù, si potranno ammirare tanti piccoli pezzi d’Africa, appassionatamente raccolti da Marida lungo i suoi viaggi e poi riportati a noi grazie alla sua sensibilità e alla sua creatività artistica.
All’inaugurazione ha presenziato la dott.ssa Sandy Cane, sindaco di Viggiù assieme al dott. Ernesto R Milani, giornalista del portale www.lombardinelmondo.org , Presidente della filiale di Milano della Fondazione “Filitalia International” di Filadelfia, che ha ridisegnato la lettura della mostra di Marida Tagliabue con una sua lettura critica basata sul simbolismo dell’animale, la funzione nascosta delle fantasmagorie di colori e il ricorso alla maschera, che cela il vero intento di Marida di forare la barriera di ipocrisia che confonde abilmente il “mal d’Africa” con il “dramma dell’Africa”.
La mostra si intitola “Ballata delle mie ore africane”, e sembra proprio richiamare uno degli aspetti più tipici che contraddistinguono la cultura africana: ossia, la passione per il ballo, per la danza ritmata, seguendo una spontanea propensione per la musica.
Marida Tagliabue, nata a Gallarate, dove vive e lavora tuttora dividendosi però anche con il Canton Grigioni in Svizzera, è un artista autodidatta: il suo percorso artistico è iniziato con le prime mostre collettive dedicate alle giovani promesse dell’arte, dove ha riscosso dei buoni successi.
La sua attività ha però spaziato nel corso degli anni sempre in ambito artistico e creativo, per via di alcune collaborazioni con un’azienda produttrice di costumi teatrali e di carnevale, nonché, secondo la tradizione in uso in Grigioni, grazie alla collaborazione instaurata con un negozio di oggetti di design con la creazione di mobili dipinti. In seguito Marida riprende il filo del discorso con la pittura, che diventerà l’attività principale, approdando ad una visione realistica e descrittiva, filtrata dall’impressione personale e dall’amore per il colore, passando dalla pittura ad olio all’uso dei colori acrilici, mezzo che permette una speciale esaltazione dei colori africani, tema principale dell’ultima produzione.
Fondamentale per la comprensione della produzione attuale sono infatti i viaggi compiuti in Africa, continente che ha lasciato un segno profondo nella sua pittura e nella sua anima.
Fonte : Luca Vettorello
“Ballata delle mie ore africane”
di Marida Tagliabue
Dal 29 aprile al 20 maggio 2012
Inaugurazione: domenica 29 aprile, ore 17.00
Villa Borromeo, Via Roma 49, Viggiù
Orari: mercoledì dalle 10.00 alle 12.00
Sabato dalle 14.00 alle 17.30
Domenica dalle 16.00 alle 19.00
Ingresso libero
Info: tel. 0332 486510 – fax 0332 488861
e-mail: museobutti@comune.viggiu.va.it
Ernesto R Milani
Ernesto.milani@gmail.com
4 maggio 2012
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