Presidenziali Cile, trionfa Michelle Bachelet — Lombardi nel Mondo

Presidenziali Cile, trionfa Michelle Bachelet

Come ampiamente previsto, ha vinto la candidata socialista che supera la rivale del centrodestra, Evelyn Matthei. Bachelet, la figlia del generale fedele ad Allende, di nuovo alla Moneda

Per Bachelet, 62 anni, il trionfo di questa domenica rappresenta la conferma del rapporto inossidabile – fatto di competenza e simpatia, pragmatismo e solidarietà – che ha saputo mantenere con l’opinione pubblica del suo Paese: nel 2010, alla fine del suo mandato presidenziale, vantava indici di popolarità superiori al 60% e al suo ritorno in Cile, dopo un biennio a capo dell’agenzia Onu per la donna, è stata accolta con calore in ognuna delle sue apparizioni pubbliche, per poi diventare la super favorita dal primo sondaggio sulle intenzioni di voto.

La vittoria della candidata socialista segna anche il ritorno al potere della coalizione di centrosinistra che ha governato il Cile dalla fine della dittatura di Augusto Pinochet, dopo un solo governo di centrodestra, quello uscente di Pinera. Questa volta però la concertazione è diventata “Nuova Maggioranza”, con un asse politico spostato ancor più a sinistra per la presenza del Partito Comunista e la promessa di profonde riforme in campo sociale per combattere la disuguaglianza. Una prospettiva che ha convinto perfino Camila Vallejo, la bella ex leader della rivolta studentesca, che solo due anni fa giurava che non avrebbe mai appoggiato la candidatura della Bachelet.

La sfida tra la Bachelet e la Mattehi, per il Cile, è stata qualcosa di molto piu’ simbolico di una semplice battaglia elettorale. Figlia di Alberto Bachelet, un generale dell’Aeronautica amico di Salvador Allende che gli affidò varie responsabilità di governo durante il suo breve mandato, Michelle conobbe la sua coetanea e rivale in queste elezioni presidenziali come compagna di giochi quando erano bambine.

Anche Fernando Matthei, infatti, era un generale dell’Aeronautica, ma dopo il golpe del 1973 si allineò con la dittatura di Pinochet: prestava servizio proprio all’Accademia dell’Aeronautica nel 1974 quando Alberto Bachelet morì per un infarto causato dalle tremende torture subite mentre era rinchiuso nella sede di quell’istituzione. La stessa Michelle, dopo essere stata arrestata e torturata insieme alla madre, si auto-esiliò prima in Australia e poi nella Repubblica Democratica tedesca prima di fare ritorno in patria.

Il tasso di partecipazione nel ballottaggio potrebbe risultare inferiore perfino a quello del primo turno, lo scorso 17 novembre – uno striminzito 49% – a causa dell’esito scontato, l’ondata di caldo che soffoca varie regioni del Paese e la sfiducia verso la politica, sopratutto fra i giovani e nelle classi meno avvantaggiate.

Fonte: www.tgcom24.mediaset.it

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