Immigranti italiani nel nord dell’Uruguay — Lombardi nel Mondo

Immigranti italiani nel nord dell’Uruguay

La storia del medico veneziano Josè Pugnalini, altro grande personaggio che ha contribuito a scrivere la storia di Tacuarembò e dell’Uruguay

E’ ormai nota l’influenza dell’immigrazione italiana in tutto l’Uruguay.

L’immigrazione italiana in questo paese arrivò anche nei posti più remoti e molto contribuì al progresso di zone lontanissime dal loro paese natale.

Il medico José Pugnalini è un altro della lunga collana di preziosi valori che hanno scritto la storia di Tacuarembò e dell’Uruguay.

Nato a Venezia nel 1840 si laurea molto giovane , a soli 21 anni, presso l’ Università di Bologna.

Comincia subito ad esercitare la sua professione di medico entrando nella Marina Italiana.

Partecipa alla Battaglia di Lissa nel luglio del 1866 *(vedi nota)

Pugnalini sopravvive alla battaglia e nel 1867 decide di emigrare in Uruguay.

A Montevideo inizia subito le pratiche per poter esercitare la professione di medico.

Nel 1870 arriva a Tacuarembò, località situata a 400 km. da Montevideo per occuparsi come Medico della Polizia ed inizia subito i contatti con l’ospedale della città che era stato fondato nel 1860.

Raccontano le cronache dell’epoca che il dottore Pugnalini in breve tempo imparò le abitudini della gente del posto – “ed era solito vederlo non solo vestito da Dottore ma anche e preferibilmente vestito da “gaucho” – ( mandriano delle campagne del Rio de la Plata)“. (Ramòn P. Gonzalez).

A Tacuarembò dirige anche il giornale “ Estrella del Norte”.

Alcuni anni dopo si allontana da Tacuarembò per un viaggio in Italia.

Ritorna a Montevideo dove per concorso accede alla Cattedra di Clinica Chirurgica nell’anno 1879. Professore di prestigio per più di venti anni.

Occupa le più alte cariche della Facoltà di Medicina – Vice Rettore e poi Rettore ( anni 1882 – 1883).

Riformò ed insegnò nuove tecniche chirurgiche.

Racconta il Dottore Alfonso Lamas, allievo del Pugnalini che “Le sue più grandi preoccupazioni erano: la chirurgia conservatrice, ricostituente e non amputatoria delle membra dei feriti gravi “.

Pugnalini introdusse in Uruguay ferri di chirurgia molto nuovi per l’epoca. Fece conoscere a Montevideo la “Poupinel” ( sterilizzatrice a calore secco) che funzionò per la prima volta nel paese presso l’Ospedale della Carità, dimostrando così l’uso della tecnologia in un ospedale pubblico.

Fu durante il suo servizio che cominciarono a realizzarsi in Uruguay i primi interventi di appendicite “ apendicectomìas” in collaborazione con due prestigiosi medici come lo furono il Dott. Lamas e il Dott. Lenguas. Questi, seguendo le scuole nordamericane, sostenevano che si doveva intervenire d’urgenza invece dell’osservazione clinica del tragicamente famoso “ colico miserere” col quale finivano purtroppo i forti dolori addominali.

In sintesi un altro importante italiano in Uruguay.

Affinché rimanga per sempre nella memoria della gente di Tacuarembò una via della città è stata denominata “ Josè Pugnalini”.

In ricordo dell’immigrazione italiana e del suo lavoro in Uruguay.

*Nota: La Battaglia di Lissa fu uno scontro navale della 3ª Guerra d’indipendenza italiana che si svolse il 20 Luglio 1866 nel mare Adriatico, nelle vicinanze dell’isola di Lissa, tra la marina dell’Impero Austriaco e la Regia marina del Regno d’Italia.

Fu questa la 1ª battaglia marina in cui vennero impiegate navi a vapore corazzate e l’ultima nella quale si seguirono manovre deliberate di speronamento.

La battaglia fece parte della guerra Austro – Prussiana, considerata per l’Italia come 3ª guerra d’ indipendenza con l’ Italia alleata dalla Prussia.

L’obiettivo principale degli italiani era sottrarre il Veneto all’Austria e scalzare l’egemonia navale austriaca nel mare Adriatico.

Secondo quanto narra la storia, la marina austriaca, fino al 1849 chiamata OSTERREICH –VENEZIANISCHE MARINE o Marina AUSTRO VENETA, era formata in gran parte da marinai veneti, friulani, triestini, istriani e dalmati provenienti ad eccezione di Trieste, da territori appartenuti a lungo alla repubblica veneta.

Tutti i comandi venivano dati usando la lingua veneta. Lo stesso ammiraglio austriaco Wilhelm Von Tegetthoff, così come gli altri ufficiali austriaci, sul ponte di comando parlavano in veneto, che avevano imparato frequentando il Collegio marino di Venezia. Di conseguenza la battaglia di Lissa è a volte considerata l’ultima grande vittoria ottenuta da una flotta veneta.

 

 

Marta R.Martinez Ambrosini

Docente di Lingua italiana

Segretaria del Circolo Italiano di Tacuarembò

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