Il terremoto nel mantovano: aggiornamenti — Lombardi nel Mondo

Il terremoto nel mantovano: aggiornamenti

5. giugno. Ancora scosse nel mantovano. Chiuse definitivamente le scuole. Difficoltà con il turismo.

Situazione al 5 giugno.

Ancora paura nel nord Italia, una paura con cui evidentemente bisognerà cominciare a fare i conti ed abituarcisi, perché le scosse di terremoto non sembrano placarsi. Ieri sera infatti un nuovo violento terremoto di magnitudo 5.1 gradi della scala Richter è stato avvertito distintamente in tutto il nord Italia, da Milano alla Liguria e a Padova. Epicentro ovviamente ancora una volta nella provincia di Modena. Fortunatamente non si sono registrate vittime o feriti, solo il crollo del campanile dell’orologio a Novi di Modena e tanta paura

I comuni interessati a una decina di chilometri dall’epicentro sono quelli di MOGLIA (MN), QUISTELLO (MN), SAN GIACOMO DELLE SEGNATE (MN), CONCORDIA SULLA SECCHIA (MO), NOVI DI MODENA (MO), SAN POSSIDONIO (MO). Leprovicne di Mantova e Modena sono infatti confinanti e la scossa ha colpito entrambe. I comuni in un raggio di venti chilometri dall’epicentro sono quelli di BAGNOLO SAN VITO (MN), GONZAGA (MN), PEGOGNAGA (MN), PIEVE DI CORIANO (MN), POGGIO RUSCO (MN), QUINGENTOLE (MN), REVERE (MN), RONCOFERRARO (MN), SAN BENEDETTO PO (MN), SAN GIOVANNI DEL DOSSO (MN), SCHIVENOGLIA (MN), SERRAVALLE A PO (MN), SUSTINENTE (MN), VILLA POMA (MN), FABBRICO (RE), REGGIOLO (RE), ROLO (RE), CARPI (MO), CAVEZZO (MO), MEDOLLA (MO), MIRANDOLA (MO), SAN FELICE SUL PANARO (MO), SAN PROSPERO (MO).

Le nuove forti scosse avvertite in queste ultime ore hanno portato il provveditorato di Mantova a una drammatica decisione: chiudere le scuole e terminare l’anno scolastico in anticipo a partire da oggi. Il che pone diversi problemi: gli insegnanti infatti non hanno idea al momento dove potranno recarsi a fare gli scrutini che accompagnano la chiusura del ciclo scolastico. In tutto questa notte sono state registrate trentacinque nuove scosse.

Notizie prese da: www.ilsussidiario.net

 

Situazione al 1 giugno.

Due nuovi campi della colonna mobile regionale di Protezione civile per ospitare i nuovi sfollati del terremoto di ieri.

Stanno per essere ultimare le operazioni di montaggio dei due campi. Il primo a Moglia dove saranno accolti altri 250 sfollati. Nello stesso campo preparati pranzo e cena per 500 persone: pasta e carne in scatola per tutti.

A Bondanello nella tensostruttura gestita dalla Protezione civile mantovana in collaboratone con il Comune di Moglia hanno trovato accoglienza 50 persone che qui dormono e consumano i pasti.

Il secondo campo della colonna mobile di protezione civile è in fase di allestimento a San Giacomo delle Segnate: saranno 250 i posti a disposizione degli sfollati di San Giacomo, San Giovanni del Dosso e Schivenoglia.

A Quistello nella tensostruttura messa a disposizione dal Comune e gestita con i volontari della colonna mobile di protezione civile mantovana ci sono 300 posti. Installata anche una cucina per la preparazione dei pasti.

Altri 100 sfollati nella tensostruttura (al campo da tennis) di Poggio Rusco e 50 nella tendopoli allestita a Dragoncello con la collaborazione della protezione civile.

I 50 sfollati di Suzzara (famiglie residenti in prossimità del campanile della Chiesa dell’Immacolata) sono invece ospitati al campo del parco la Quercia con il supporto dell’associazione Città di Suzzara.

Altrettanti gli sfollati a Villa Poma mentre a San Benedetto il comune ha messo a disposizione locali per 20 persone. A Felonica sono 3o invece le persone la cui casa è stata dichiarata inagibile. A Schivenoglia i 20 sfollati sono ospitati in una struttura fissa del comune.

A San Giovanni del Dosso dormono in tenda 60 persone (al lavoro il comune con l’associazione Eridano).

A Palasport di Sermide accolte 50 persone.

A Gonzaga, presso il campo sportivo, 60 posti in tenda nell’area fieristica presso una tensostruttura è stata montata una cucina per la distribuzione dei pasti.

A Bondeno montate alcune tende come a Motteggiana.

Campo da 300 posti a Pegognaga.

 

A coordinare i volontari della colonna mobile di protezione civile, la distribuzione delle tende e l’assegnazione dei posti letto la Provincia di Mantova che in queste ore sta lavorando in stretto contatto e collaborazione con la Regione Lombardia.

La protezione civile mantovana, attraverso Palazzo di Bagno, ha chiesto altri 500 posti letto e 30 tende. “Ce ne hanno già dati la metà – commenta l’ing. Sandro Bellini, funzionario della Provincia e punto di riferimento per la protezione civile locale -. Sono arrivate tende e posti letto proprio adesso. Speriamo arrivi anche il resto nelle prossime ore”.

Quella di oggi è stata una giornata passata tutto sommato nella tranquillità anche se scosse di assestamento sono andate avanti tutto il giorno. La gente è spaventata, ha paura che le scosse forti ritornino. Gli unici che sembra stiano vivendo come un gioco i giorni nella tendopoli sono i bambini.

Per tutti gli altri l’umore è diverso. Sembra lontano il ritorno alla normalità. Un bisogno d ritorno alla quotidianità e alla vita di sempre a cui ha fatto invece riferimento più volte nel suo intervento il responsabile della Protezione civile lombarda Cova nel corso del suo intervento questa mattina a Moglia. “Nelle tendopoli dovranno restare solo coloro che hanno la propria casa dichiarata inagibile” ha ribadito Cova.

Intanto di giorno in giorno aumentano le richieste di sopralluoghi ai vigili del fuoco da parte di cittadini che vogliono sapere se le lesioni alle loro abitazioni sono superficiali o tali da rendere inagibile l’edificio.

Tra le offerte di aiuto alle popolazioni terremotate del mantovano anche quelle della Protezione Civile dell’Aquila: ricordano bene quanto fecero i mantovani per loro e adesso sono pronti a restituire il favore.

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