Cesare Celso Moreno e le isole Hawai’i — Lombardi nel Mondo

Cesare Celso Moreno e le isole Hawai’i

Cesare Celso Moreno fu ministro degli esteri del regno delle Hawai’i per un brevissimo periodo, ma le controversie connesse a questa vicenda, e alla sua vita in generale sono ancora aperte.

Lo scrittore americano Jack London fu attento critico sociale, anche se la sua fama è dovuta ai suoi presunti libri di avventura tipo “Zanna Bianca” o “Il Richiamo della Foresta”. Basta leggere “Il Tallone di Ferro” per ricredersi. Oppure semplicemente il suo racconto riguardante la contrastata storia d’amore tra la figlia di un magnate americano dello zucchero e un hapa-hole, un ragazzo di discendenza mista, che denuncia le differenze sociali e etniche alle Hawai’i appena sottratte alla dinastia regale locale e passate sotto effettivo controllo americano.

Una decina di anni prima, l’italiano Cesare Celso Moreno, diventato amico e consigliere del re Kalakua, era diventato ministro degli esteri dal 14 al 20 agosto 1880 (nell’immagine in uniforme). La brevissima durata del suo mandato fu opera della lobby dei produttori di zucchero che intravidero in Moreno un possibile nemico delle loro trame di potere. Moreno, favorevole al progresso delle Hawai’s attraverso l’intervento esterno cinese meno invasivo e più consono al modo di vivere locale, aveva intuito i disegni am non era riuscito a fermarli. Le sue previsioni si realizzarono puntualmente nel 1893 con la deposizione della regina Lili’uokalani e l’annessione di fatto delle Hawai’i agli Stati Uniti..

Chi era Cesare Celso Moreno. Nato a Dogliani, la cittadina del Cuneese nota per aver dato i natali a Luigi Einaudi, e anche al Dolcetto omonimo, nel 1830 crebbe in una famiglia benestante. La sua indipendenza e spirito  d’avventura lo portarono alla guerra di Crimea nel 1855 e successivamente in  Asia dove mise alla prova la sua istruzione nel campo marittimo, fu emissario del governo francese in Tonchino.  Fu poi a Sumatra e in Cina dove organizzo la prima compagnia di navigazione. Si trasferì negli Stati Uniti nel 1868. Promosse diverse campagne contro il lavoro minorile scatenandosi contro le autorità italiane. Si interessò molto per introdurre il cavo telegrafico attraverso  l’Oceano Pacifico per ridurre la dipendenza dal cavo sottomarino transatlantico collegato con Londra (Ad esempio, le comunicazioni da San Francisco a Tokio erano via Londra non dirette ) ma che ovviamente ledeva molti interessi industriali.

E’ quindi evidente che la sua crociata in favore della casa reale hawaiiana era genuina, pur con qualche interesse personale. Le Hawai’i erano praticamente nelle mani degli americani e degli industriali europei loro soci. La popolazione locale era stata decimata soprattutto dalle malattie e gli occidentali avevano buon gioco a decidere la sorte dei pochi nativi rimasti. (Nel 1900 le Hawai’i avevano una popolazione di solo 154.000 persone sparse in tutto l’arcipelago).  Il re Kilahuea poco dopo l’esclusione di Moreno  intraprese un viaggio intorno al mondo che lo porto a partire dal gennaio 1881 negli Stati Uniti, ma anche in Giappone, con cui desiderava stringere rapporti più stretti, in Cina e in Europa. A Napoli fu accolto dai re e dai dignitari locali in mezzo ai quali si era intrufolato Moreno.

Negli anni successivi Cesare Celso Moreno continuò a battersi per l’emancipazione degli italiani negli Stati Uniti e soprattutto con l’abietto “padrone system” il sistema di sfruttamento degli emigrati da parte di boss soprattutto italiani che ne controllavano i contratti lucrando sulle loro paghe, trasferte, vitto, alloggio e facendo leva sulla non conoscenza del paese in cui erano immigrati. Moreno pubblicò articoli contro tutti , specialmente contro l’ambasciatore italiano a Washington, barone Saverio Fava, raccolti in “History of a Great Wrong” dal Moreno stesso. Nel 1894 si scagliò contro di lui in merito  al reclutamento di centinaia di immigrati marchigiani, veneti e emiliani da collocare in Arkansas, nella piantagione di Sunny Side , progetto che vedeva coinvolto tra gli altri il sindaco di Roma. Emanuele Ruspolie e subì un processo per diffamazione. Le migliaia di pagine scritte sulla tragica esperienza di Sunny Side e le successive in chieste da parte del governo americano sulle condizioni degli immigrati italiani nelle piantagioni di cotone dell’Arkansas e del Mississippi attraverso l’assistente  al procuratore generale, Mary Grace Quackenbos, rendono giustizia a Moreno. Era un personaggio scomodo, ma non per questo da trascurare. Morì a Washington nel 1901.

Più di un secolo dopo un altro hapa-hole ha dovuto giustificarsi davanti ad un certo pubblico americano scettico e incredulo. Gli ha richiesto la copia del suo certificato di nascita perché non ammetteva che un hapa-hole potesse essere nato davvero in America. Ma l’estratto esiste perche Barack Obama è nato a Honolulu, Hawai’i il 4 agosto 1961 e dal 21 agosto 1959 le isole Hawai’i sono il 50° stato della confederazione american.

La storia di Cesare Celso Moreno non finisce qui. Chi desidera saperne di più può leggere, tra gli altri,   “Around the World with a King” di William N. Armstrong oppure “History of later years of the Hawaiian Monarchy and the Revolution of 1893” by W.D. Alexander.

Chi invece ha pazienza, può aspettare l’uscita imminente della versione italiana della biografia di Celso Caesar Moreno “The Fabulous Life of Celso Caesar Moreno” compilata da Rudolph (Rudi( J Vecoli, professore di storia e fondatore dell’Immigration History Research Center di Minneapolis, Minnesota e curata da Francesco Durante. Il professor Vecoli, che ha dedicato tutta la vita allo studio, alla diffusione della conoscenza e alla conservazione di tutto quanto ha costituito immigrazione negli Stati Uniti non è riuscito a pubblicare il libro cui aveva lavorato per anni.

Rudi Vecoli, l’uomo universale che ha ricostruito la vita di Celso Cesare Moreno, quasi per onorare la memoria di tanti altri emigrati senza storia, è morto il 17 giugno 2008.

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