Gli italo-americani vicini al Papa — Lombardi nel Mondo

Gli italo-americani vicini al Papa

Ricordi personali e testimonianze accorate dagli USA in memoria di Sua Santità Giovanni Paolo II

Gli italo-americani in USA vicini al Papa. La lontananza geografica non fa distogliere lo sguardo dal Vaticano, centro della Cristianità. Parla per l’Order Sons of Italy in America (OSIA), il Presidente, Joseph Sciame .

“E’ stato un privilegio per me, conoscere personalmente il Santo Padre, lo scorso 28 aprile a Roma insieme ad altri 100 componenti dell’Order Sons (and Daughters)

of Italy in America in occasione dei festeggiamenti per il nostro 99esimo anniversario. Ho potuto sentire la sua stretta di mano. ‘Dio protegga te e tutti i membri dell’OSIA’  – ha detto il Papa-. Per questa benedizione gli sarò per sempre grato; una benedizione che giunge da una persona che è sempre stata ricevuta così bene dalla comunità italo-americana, particolarmente durante le sue visite in America.

Circa il 95 per cento degli italo-americani sono cattolici-romani. Abbiamo percepito la sua Santità dal giorno dell’elezione nel 1978. Abbiamo pregato per lui e chiesto per lui la benedizione di Dio; ha toccato le nostre vite in modo speciale come guida prima nel mondo nella sfera religiosa, politica e diplomatica “.

Parla anche Dona De Sanctis, vicedirettrice esecutiva dell’Order Sons of Italy in America, già traduttrice per Radio Vaticana sotto il pontificato di Paolo VI. “Nei 27 anni del suo pontificato, Giovanni Paolo II è stato leader dinamico per la Chiesa cattolica e per tutti coloro che vogliono la pace – dice la De Sanctis -. In questi momenti drammatici, adesso che la vita terrestre sta per finire, si ricorda un patrimonio ed un esempio “.

Un momento storico. Un esempio che ha superato le barriere linguistiche e religiose per seguire un cammino di pace quello del Pontefice, sottolinea, inoltre, la vicedirettrice esecutiva dell’OSIA che aggiunge: “E’ stato il primo Papa non italiano dopo oltre quattrocento anni”.

Mario Mirabelli, Presidente della John R. Mott Scholarship Foundation, dice, “Io come italo-americano che ha avuto la fortuna di conoscere il Papa mi sento profondamente triste specialmente per tutto quello che il Papa ha fatto alla guida della Chiesa cattolica, specialmente negli anni in cui è caduto il Comunismo. Quando l’ho conosciuto lui era molto interessato alle mie radici come italiano. Era un uomo dinamico e pieno di vita per questo sono molto addolorato”, conclude.

 

(da News Italia Press)

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