L’ informatica al Museo del Novecento — Lombardi nel Mondo

L’ informatica al Museo del Novecento

La postazione raccoglie gli archivi del centro di documentazione arti visive Docva: 6 mila video tra opere di artisti e documenti-video, 16 mila immagini di opere di più di 3.000 artisti

Che un archivio sia un luogo dinamico e di ricerca è vero oggi più che mai: grazie alla tecnologia digitale una quantità infinita di documenti, immagini e video possono essere presenti in più sedi contemporaneamente, e consultati da persone situate in luoghi diversi. Marina Pugliese, direttrice del Museo del Novecento, con Stefano Boeri assessore alla cultura, hanno inaugurato il 1° marzo nel Museo del Novecento la nuova postazione informatica che racchiude il materiale presente negli archivi del centro di documentazione di arti visive Docva (Documentation Center for Visual Arts), organizzato da Careof e Viafarini, realtà non profit che da 20 anni collaborano col Comune di Milano per impostare servizi per giovani artisti, conservare e diffondere materiali di documentazione sulle arti visive e contemporanee, e che hanno sede nella Fabbrica del Vapore dal 2008. Scopo della nuova postazione è garantire l’ accesso semplice e gratuito a una raccolta di documenti unici di arte contemporanea direttamente dal centro di Milano, nel Museo che ha inaugurato tre anni fa (dicembre 2010). Dai computer in archivio si potrà facilmente accedere a 25mila volumi solo sull’ arte dal Novecento ad oggi, 6mila video tra opere di artisti e videodocumentazioni, e alle 16mila immagini di opere dei più di 3000 artisti presenti nell’ Archivio Portfolio. Ma non è tutto. Il nuovo centro sarà utile sia per chi studia sia per gli artisti, che potranno qui riuscire a confrontare il proprio lavoro con quello degli altri e chiedere una consulenza diretta a Chiara Agnello e Milovan Farronato, i due curatori dell’ Archivio (scrivendo a careof@careof.org per Chiara Agnello; archivio@viafarini.org per Milovan Farronato: i colloqui si svolgeranno nel Museo). Per un artista essere inserito negli Archivi apre la possibilità di partecipare alle loro mostre e workshop: i file che raccolgono dati sono un trampolino di lancio.

Martina Gai
Corriere della Sera

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