Una nuova sede a San Josè per il Museo di Arte Contemporanea Italiana in America — Lombardi nel Mondo
Una nuova sede a San Josè per il Museo di Arte Contemporanea Italiana in America
Tutto questo nel convincimento che l’arte sia un linguaggio universale fin dalla notte dei tempi e che le tradizioni di tutti i popoli ricordino un’età dell’oro, quando l’idioma era comune e le guerre sconosciute. Inoltre l’amicizia tra Italia e Costa Rica è ormai datata da più di cinquecento anni, cioè da quando vi sbarcò Cristoforo Colombo, incontrandovi una popolazione ospitale.
Il MACIA – Museo di Arte Contemporanea Italiana in America nasce dunque nel 2004 a seguito del progetto elaborato già nel 2002, in occasione della mostra allestita per le celebrazioni del Cinquecentenario del IV viaggio di Colombo, grazie alla collaborazione tra Gregorio Rossi e l’ambasciatore Gioacchino Carlo Trizzino. L’Ambasciata d’Italia a San Josè ospita da allora un primo nucleo di opere che costituiscono una collezione permanente del Museo; agli artisti che ne fanno parte è stato dedicato il primo volume ufficiale del Museo, un omaggio a quell’arte che porta il nome Italia all’estero.
I prestigiosi locali della Cancelleria dell’Ambasciata vennero appositamente restaurati per ospitare il Museo. Il Museo di Arte Contemporanea Italiana in San Josè, esempio unico al mondo di struttura museale inserita all’interno di un’Ambasciata, ha visto, sotto la supervisione dell’ambasciatore Trizzino, oltre ad una collezione permanente, l’allestimento di diverse mostre, sempre con lo scopo primario di divulgare l’attività artistica della nostra Nazione, così come si sviluppa nei giorni odierni, con le modalità dei musei progressivi di arte contemporanea.
Oltre alle mostre di Walter Sabatelli – presentato da Dora Favatella Lo Cascio, direttrice del Museo Guttuso -, Giuseppe Calonaci – presentato da Enrico Crispolti -, Ernesto Portas – presentato da Nicola Micieli -, Arturo Casanova – presentato da Massimo Sgroi, Piero Nincheri – presentato da Gianni Pozzi – e Patrizio Beccaria – presentato da Paolo Levi -, la Collezione Permanente del Museo conta anche opere di: Francesco Mariani, Tamara Donati, Federico Tanzi, Piero Sani, Giancarlo Montuschi, Valter Malandrini, Nilo Morelli, Raffaele De Rosa, Sirio Bandini, Sergio Borghesi, Cinzio Cavallarin, Lucia Cecchi, Manlio Allegri, Andrea Benetti, Luisa Borin, Massimo Pivetti, Myriam Cappelletti, Massimo Podestà, Paolo Amerini, Fernanda Morganti, Maria Laura Bonamici Pallini, Giuseppe Carta, Lorella Ciampelli, Rossana Parenti, Luca Bonechi, Luca Zampetti e Anna Ramenghi.
L’Italia ha un patrimonio culturale lasciato in dote dalla storia, però gli artisti continuano ad operare ancor oggi, tanto che l’arricchimento del nucleo iniziale della collezione è divenuto così ingente da far prevedere l’apertura di una seconda sede.
Questa nuova idea, così come tutto l’iter precedente, è fortemente supportata dalla fattiva collaborazione dell’Ambasciata della Repubblica di Costa Rica a Roma, che ha sempre creduto nella bontà del progetto, sostenendolo in maniera fondamentale, favorendo i rapporti con gli organi ufficiali della propria Nazione ed essendo tramite con l’Istituto Italo-Latino Americano che anche autonomamente continua a fornire il proprio appoggio ed è l’importante patrocinatore.
Una coincidenza significativa ha fatto sì che l’attuale presidente della Repubblica, Oscar Arias Sanchez, sia anche un Nobel per la Pace, ad ulteriore suggello di quello che è l’intendimento primario di questo Museo.
Il presidente Sachez, durante una sua visita culturale in Italia, ha dichiarato il suo appoggio all’iniziativa, che poi si è formalizzato nel corso degli incontri che il direttore e curatore del Museo, Gregorio Rossi, ha avuto al Ministero della Cultura e al Ministero degli Affari Esteri di Costa Rica ed in seguito con una missiva dall’Ufficio degli Affari Esteri della Presidenza della Repubblica.
“Incoraggiati e spronati, ci si sta quindi incamminando alla realizzazione di una seconda sede su territorio costaricense”, riferisce oggi proprio Gregorio Rossi, “onorati ospiti di una struttura museale che viene identificata a San Josè, già pronti con un importante nucleo di opere che anche se di artisti italiani, proprio grazie alla loro collocazione, diventeranno patrimonio universale”.
Fonte: (aise)
Document Actions