Professionisti lombardi nel mondo: Nicola Debiasi — Lombardi nel Mondo

Professionisti lombardi nel mondo: Nicola Debiasi

Architetto, nato e cresciuto a Mantova, vive e lavora a Londra da quasi cinque anni, dove si è affermato professionalmente occupandosi di vasti progetti ad uso misto (che comprendono residenze, uffici, luoghi di svago e shopping) e architettura commerciale.

1- Puoi fornirci una tua breve presentazione?

Mi chiamo Nicola Debiasi, sono un architetto, nato e cresciuto a Mantova, che vive e lavora a Londra da quasi cinque anni. Ho studiato al Politecnico di Milano, mi sono successivamente trasferito a Parma per lavorare presso lo studio professionale di uno dei miei professori, per cui ho continuato a svolgere attivita’ sia professionali che accademiche. Sebbene l’architettura sia il mio interesse principale, nonche’ la mia professione, mi piace trovare il tempo per coltivare piu’ passioni, che vadano al di la’ della architettura.

 

 

2- In che cosa consiste la tua attività professionale?

Sono un architetto e al momento lavoro per un grosso studio con sede principale a Londra (ma con succursali in tutta Europa e oltre) che si occupa principalmente di vasti progetti ad uso misto (che comprendono residenze, uffici, luoghi di svago e shopping) e architettura commerciale.

 

 

3- Quali sono le principali differenze che caratterizzano lo svolgimento della tua attività professionale in Italia e in Gran Bretagna?

Principalmente direi la dimensione dei progetti, nonche’ un grado di liberta’ in piu’ dato forse da una presenza storica un po’ meno “ingombrante”. Tuttavia questo e’ un commento molto generale, la verita’ e’ che ogni progetto e’ un caso a parte. Devo anche aggiungere che, in questi cinque anni, ho lavorato soprattutto su progetti in Europa quindi la mia esperienza “sul campo” in Inghilterra e’ piuttosto limitata

 

 

4- Sei in contatto con altri professionisti di origine lombarda o italiana a Londra?

 

Sono in contatto con diversi professionisti in Italia, non molti di origine Lombarda. Nononstante non abbia mai particolarmente favorito relazioni basate sul fatto di appartenere alla stessa nazione, e’ innegabile che il solo fatto di condividere la nazionalita’ costituisca una sorta di legame “a priori” che viene sentito soprattutto da chi vive al di fuori del suo territorio. Questo legame diventa ancora piu’ forte nel caso capiti di condividere non solo la nazionalita’ ma anche la citta’ di provenienza, anche se date le dimensioni contenute di Mantova, da dove provengo, questo capita molto raramamente. Devo ammettere di non percepire nessun tipo di maggiore vicinanza nel caso di persone provenienti dalla mia stessa regione, all’interno della quale sono contento di essere nato e vissuto, ma con la quale non mi identifico particolarmente. Ovviamente questi legami possono solo favorire relazioni che poi fioriscono solo sulla base di una condivisione di interessi o obbiettivi. Una grande sorpresa per me e’ stata ed e’ quella di sentirmi sempre piu’ “Europeo”.

 

 

5- Che consigli daresti a un italiano che oggi volesse intraprendere la tua stessa strada, quella di affermarsi professionalmente in Gran Bretagna?

 

Prima di tutto di pensarci bene: vivere in un altro stato può essere una esperienza indimenticabile e lontano da tutto quello che puo’ offrire una piccola citta’, tuttavia il prezzo da pagare e’ quello di ritrovarsi a tessere tutta una serie di relazioni potenzialmente non legate tra di loro, che porteranno alla fine a non sentirsi piu’ a casa da nessuna parte. Una volta presa una decisione, il trucco e’ quello di “mettere un piede nella porta” cominciando a fare qualcosa che sia il piu’ possibile legato alla professione desiderata, a quel punto tentare di conoscere piu’ persone possibili e lentamente muoversi nella direzione desiderata.

 

 

6- Quali strumenti utilizzi per rimanere informato su quanto accade nella tua Regione d’origine e in Italia?

 

La mia principale fonte di informazione per seguire quanto accade in Italia sono le fonti di informazione internazionali, soprattutto inglesi. Sebbene nell’era di Internet l’accesso alle fonti italiane sia molto semplificato, a prescindere dalle nazione di residenza, la mia scelta e’ in realta’ non data dalla necessita’ ma voluta: prima di tutto perche’ la politica internazionale mi interessa molto di piu’ e poi perche’ sono molto curioso di capire quale sia l’immagine che il mio paese proietta all’estero.

 

Intervista di Fabio Veneri

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