Nello sperduto Atlantico tanti anni fa una grande tragedia della nostra emigrazione.

Continua incessante il grande lavoro di recupero e di studio delle tante storie della nostra emigrazione italiana, che il giornalista e scrittore italiano nato a Cetraro in Calabria, porta avanti ormai da anni.Un lavoro circondato ormai da un grande successo non solo in Italia,dove qualche giorno fa ha presentato il libro negli studi della Rai Internazionale a Roma, ma anche in Argentina e Stati Uniti , dove fra poco Pasquale Guaglianone tornerà per presentare la sua nuova fatica letteraria. A noi ha concesso questa interessante intervista telefonica.

D- Dopo il successo di  – Tante navi tante storie – ci propone un nuovo interessante viaggio nelle storie della nostra emigrazione

R – “Beh, si, un nuovo capitolo del mio viaggio nel mondo della nostra emigrazione è stato appena scritto con Il naufragio previsto; la storia dell’ultimo viaggio di quella che era ritenuta il vanto della marina Mercantile italiana, la nave Principessa Mafalda, naufragata in Brasile nel lontano 1927. E’ un’altra pagine buia, un viaggio che doveva essere una speranza di una nuova vita, invece prorpio quella vita è stata spezzata”.

D- Il libro sta avendo un grande successo in Italia, e lo abbiamo notato anche dalla trasmissione Rai in cui è stato invitato “Italia chiama Italia”, e per ben due volte nel giro di pochi mesi; questo fa capire come il lavoro che sta facendo stia davvero diventando importante.

R – “Non so  se sia importante o meno,per gli altri; lo è per me, e questo mi dà la spinta per andare avanti nello studio e nella ricerca di queste storie del più grande fenomeno sociale italiano. Ho fatto molte conferenze nel corso di questi mesi, l’ultima a Napoli qualche giorno fa, e devo dire che la gente comincia a seguire anche un illustro sconosciuto quale io sono ( …e ride ndr.)”

D – Tanto sconosciuto non è se è stato invitato a New York e di nuovo a Buenos Aires per ottobre e novembre…

R – “Sono lieto di essere stato invitato in quella città simbolo della nostra emigrazione, dove torno molto volentieri. Così come torno  volentieri a Buenos Aires e in Argentina in altre città.C’è gente, che mi segue con affetto e affolla le conferenze che facciamo, segno di una stima che  conseguita nel tempo, ovvio questo mi fa piacere e mi gratififica”Ringrazio Mittiga emigrato italiano che vive a New York che lavora anche ad America Oggi”

D- E poi tornando in Italia avrà ancora un tour

R -“Si saremo in dicembre a Rona  credo in Campidoglio, poi a Milano, Palermo e Arma di Taggia in Liguria nei rpimi di gennaio, più altre date che adesso non ricordo ma che sono in agenda.”

D- Per questo impegno,questa volontà, questo lavoro incessante , sta ricevendo premi e riconoscimenti in Italia ed all’estero…

R -“Non lavoro per quello, anche se mi fanno molto piacere, ovviamente, ma tutto ciò significa che la gente ascolta e medita su queste storie,questo è forse l’aspetto che mi piace di più”

D – Anche Milano allora l’aspetta per questo suo libro

R – “Ed io sarò onoratissimo di tornare, come spesso faccio, con molto piacere, in questa grande capitale della cultura, e sarò lieto di parlare ai tanti amici milanesi, di queste nostre storie cariche di romanticismo.Milanesi come lei caro Cavaletti che con il suo lavoro in Argentina tiene alto il nome dei suoi conterranei. E con lei e con i suoi lettori di questo importante sito internet dialogo sempre molto volentieri.”

Insomma, come dire, con umiltà e capacità il successo prima o poi arriva.

Ezio Cavaletti, Entre Rios

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