Piano opere pubbliche: 18 milioni da spendere — Lombardi nel Mondo

Piano opere pubbliche: 18 milioni da spendere

La giunta ha approvato 17 progetti preliminari relativi all’anno prossimo. Lunedì in consiglio comunale la variazione di bilancio per utilizzare l’avanzo.

MANTOVA. Il patto di stabilità, dal prossimo anno, non ci sarà più e per i Comuni che hanno saputo per tempo prepararsi all’evento si aprono spazi enormi per investire nelle opere pubbliche.

È il caso del Comune di Mantova la cui giunta, in una seduta fiume di oltre 4 ore, ha approvato i progetti preliminari di 17 delle 22 opere pubbliche contenute nel piano 2016, per un importo di quasi 18 milioni di euro.

«Entro la fine dell’anno prossimo tutti quei lavori saranno appaltati» promette il sindaco Mattia Palazzi che ha visto giungere in porto il lavoro iniziato in estate quando ordinò al settore lavori pubblici di redigere i progetti preliminari di tutte le opere. I contatti tenuti con il governo Renzi mentre si stava definendo la legge di stabilità ha dato i suoi frutti; Palazzi ha intessuto una fitta rete di relazioni con ministri, sottosegretari e financo con il premier che lo ha portato ad avere in anteprima il sentore che si andasse verso il superamento del patto di stabilità per sostituirlo con qualcosa di nuovo ma meno rigido: i saldi di competenza, la differenza tra entrate e spese proprie, ma in cui non rientra l’avanzo che, così, nel 2016 potrà essere utilizzato ma solo per finanziare opere per le quale già esiste un progetto preliminare e un impegno di spesa certo. E così, l’amministrazione Palazzi ha giocato d’anticipo: ha fatto le progettazioni preliminari in estate e ha pensato di anticipare sul bilancio 2015 tutti i lavori previsti nel 2016, finanziandoli con l’avanzo maturato fino al 2014 e ancora fermo in tesoreria. In questo modo, ha messo in circolo 14 milioni; se prima di progettare avesse aspettato l’ok del consiglio dei ministri alla legge di stabilità, si sarebbe fermata a 2.

Per sbloccare quelle risorse servirà una variazione di bilancio da 14 milioni di euro che approderà in consiglio comunale lunedì: «Con questa cifra – spiega il sindaco – e con i contributi regionali e statali raggiungeremo i 18 milioni circa necessari per finanziare tutte le opere». Quei soldi, a quel punto, diventano risorse impegnate da mettere nel fondo pluriennale vincolato (che entra nel saldo). Basterà, poi, spendere nel corso dell’anno una minima cifra, che non riguardi le progettazioni, per avere la certezza che quell’opera verrà realizzata nel corso degli anni.

I progetti preliminari riguardano interventi molto attesi dalla città. Si va dalla riqualificazione stradale di ambiti urbani a quella di viale Partigiani e viale Gorizia; dalla riqualificazione di strada Spalti a Cittadella al completamento delle opere di urbanizzazione a Ponte Rosso. E figura anche la costruzione della nuova palestra da 500 posti a Borgochiesanuova (assieme al rifacimento della pista di atletica del campo scuola e ai lavori di manutenzione su altri impianti sportivi), al nuovo centro sociale di Borgo Angeli, oltre agli interventi sulle scuole Pomponazzo e don Mazzolari. Nel novero anche i lavori sui monumenti come Palazzo Te (la tinteggiatura della facciata che dà sulle Peschiere), la Torre della Gabbia (l’idea è di recuperarla e aprirla al pubblico acquistando l’appartamento privato che ne consentirebbe l’accesso diretto). In elenco, con lo stanziamento necessario, rimane il restauro del teatro Bibiena, ma il preliminare slitta al 2016. Scompare, invece, dall’elenco il ponte ciclopedonale di Fiera Catena, «ma solo perché trasferiremo l’opera al Parco del Mincio come è stato fatto per il tunnel di Sparafucile» assicura il sindaco.

E spariscono anche i tre interventi sotto i 100mila euro messi in elenco: l’acquisto di attrezzature per l’archivio comunale, gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche e la riqualificazione di parchi e giardini pubblici: una spesa di 180mila euro che, promette l’amministrazione, sarà finanziata attingendo alle economie che si faranno su altre opere. E così, il piano opere pubbliche scende dai 19 milioni 459mila euro della prima stesura a 17 milioni 779mila euro di quella definitiva. «Un piano vero» garantisce Palazzi.

fonte: gazzetta di mantova

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