“Fiori all’Italia”, il compilato di Vigliani — Lombardi nel Mondo
“Fiori all’Italia”, il compilato di Vigliani
Antonio Vigliani era un commerciante e giornalista di origine veneta. Giunse in Argentina e, nel 1886, pubblicò a Buenos Aires un periodico: La Vispera (Il Vespro).
Antonio percorse tutto il Paese ed ebbe grande successo nel raccogliere abbonati ai giornali come La Patria degli Italiani, La Nacion, il Giornale Spagnolo, e le riviste Caras y Caretas e P.B.T, ecc.
La sua passione per le lettere fece sì che Vigliani compilasse frasi celebri e lode all’Italia dei principali scrittori, politici, militari e giornalisti argentini dell’epoca. Lo intitolo: Fiori all’Italia.
L’Unita d’Italia, conseguita il 20 settembre 1870, marco il risveglio di un Regno che sintetizzava trenta secoli di vita, dall’Etruria al Risorgimento della Patria, passando per Roma, il Medioevo e il Rinascimento.
L’editrice Jacobo Peuser giustifico la pubblicazione del volume, del 1890, con queste parole: “L’universale simpatia che ispira la giovane Italia, ieri squarciata in cento frazioni e oppressa da cento tiranni, e oggi una e indivisibile, robusta e potente, e ieri e oggi, e domani, il popolo artistico per eccellenza, l’illustre Patria dei più brillanti maestri di tutte le arti, decise all’editore ad accettare l’idea suggerita dal signor Antonio Vigliani… ” e finiva dicendo “Crediamo sinceramente, alla fine del lavoro, aver fatto che la parte materiale e degna dalla parte letteraria e conseguito un volume artistico che sarà accolto favorevolmente dal pubblico illustrato, specie gli ammiratori della, nelle arti, imparagonabile Italia”.
Mi dispiace non avere un esemplare di questo volume per trascrivere tutte le espressioni in esso contenute.
Invece ho trovato uno dei saggi di Rafael D’Auria in cui trascrive alcune, poche espressioni di notissimi argentini.
“L’Italia può rivendicare la più incontestabile, la più splendente, la più feconda delle glorie umane, perche Cristoforo Colombo e figlio suo!”
(Andrea Lamas)
“Ormai si chiama la “Giovane Italia” e ci ha la Roma Eterna. Ecco perche è immortale come l’arte”
(Carlo Pellegrini)
“L’Italia è sempre stata la culla dei grandi eroi come Garibaldi”.
(Emilio Bunge)
“L’Italia ha dato al concerto universale del linguaggio umano, in note più armoniose, il più originale dei poeti; sviluppatore dei lontani astri nel cielo, assieme lo scopritore di un nuovo mondo, in cui mani misero a solcare i mari, la bussola di Amalfi. Da lei scoperta. Le belle arti devono all’Italia i più grandi scultori, pittori e architetti, che abbiano dato forma, colore e corpo all’ideale. E i suoi musicisti sono chi hanno interpretato meglio in suoni melodici, le vibrazioni segrete dell’anima. In questi giorni l’Italia unita dal genio di Mazzini, la grande politica di Cavour e l’eroicità di Garibaldi, ha dato il nobile esempio di proclamare l’abolizione della condanna a morte nel nome del diritto umano”.
(Generale Bartolomeo Mitre)
“Italia. Dal tuo sangue è uscito, da quando ti chiamasti Roma, lo sforzo secolare che ha scuotato la terra da un polo all’altro; l’arte ha un nome e il genio di tua razza la gloria di aver portato le conquiste della luce sulle tenebre della notte. Italia! Il futuro ti richiama! Rispondi con i trofei della grandezza umana!”.
(Francesco Cobos)
“Come militare argentino ho l’onore di aver servito agli ordini di San Martin, Alvear, Paz, Lavalle, Necochea e Olavarria. Come amico d’Italia, ricordo sempre con entusiasmo il blocco di Montevideo, perche fui compagno e amico del coraggioso e patriota Generale Garibaldi”
(Generale Eustaquio Frias)
“Ho sempre creduto che la mente italiana fu ed è in cima intellettuale dell’umanità, dal
Cesare a Napoleone, da Cicerone a Cavour, da Tacito a Cantù, da Suetonio a Vico, da Giustiniano alla Rota, da Virgilio a Manzoni e Leopardi e tanti altri. Anzi, come mai elencare tutti i suoi geni ed eroi? Non gliel’hanno fatta né il Tasso, né il Dante. A che provare il più modesto ammiratore d’Italia?
(Giuseppe Maria Zuviria)
“L’Italia, per i ricordi storici, per le sue rovine che testimoniano le grandi tragedie umane che si sono sviluppate nel suo territorio, è il Paese che più vivamente mi ha impressionato di tutta l’Europa e di cui conservo i migliori ricordi per l´amichevole e fraterna accoglienza ricevuta”.
(Generale Giulio A. Roca)
“Se fosse rinnovato il Parnaso, ci sarebbe una nuova musa nel monte sacro: l’Italia”
(Carlo Guido Spano)
“Sogniamo un altro Nuovo Mondo e un italiano lo scoprirà”.
(Generale Lucio V. Mansilla)
In una prossima puntata trascriveremo alcune frasi, scritte da celebri personaggi della vita argentina, dedicate a Dante Alighieri.
A tra poco…
Jorge Garrappa Albani – Redazione Portale Lombardi nel Mondo–02/09/2011
jgarrappa@hotmail.com – jgarrappa@arnet.com.ar
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