Un prete italiano “free lance” in Indonesia — Lombardi nel Mondo

Un prete italiano “free lance” in Indonesia

Padre Pio Framarin vive da trent’anni nel più popoloso paese del sud-est asiatico. Questa è la sua testimonianza, raccolta in una sua recente visita in Lombardia, dove ha raccontato di sè, della sua attività e della situazione dell’Indonesia di oggi.

Mi chiamo Padre Pio Framarin e sono un italiano che vive da trent’anni in Indonesia. Facevo parte del gruppo religioso dei Saveriani, ma poi per incomprensioni con questi ultimi oggi sono un padre “free lance”, come amo scherzosamente definirmi.

Tra le mie attività per la comunità locale, quella a favore degli studenti più meritevoli dell’arcipelago dove vivo, Mentaway. Da anni mi impegno perché questi possano andare a frequentare l’Università: visto che l’arcipelago ne è sprovvisto, devono emigrare a Sumatra.

 

Se questi ragazzi non avessero la possibilità di studiare e di apprendere come salvaguardare coscientemente gli aspetti più genuini ed autentici della propria società, la modernizzazione dell’arcipelago di Mentaway porterebbe solo conseguenze negative, spazzando via una cultura radicata e secolare. L’istruzione serve a dare voce e anche peso politico a queste persone, fornisce gli strumenti adatti affinché le tribù possano difendere le loro identità

 

Se devo giudicare il quadro politico dell’Indonesia di oggi, la situazione della giovane democrazia mi pare promettente. Potrà sembrare una contraddizione, ma benedico la presenza dei militari, che giocano il ruoli di pacieri tra le diverse etnie e le diverse religioni presenti nel paese. Anche gli indigeni hanno iniziato a far sentire la propria voce in questi anni, cosa che in passato non era possibile.

 

Infine, un aneddoto. Nella mia vita uno degli incontri più piacevoli è stato quello con Jacques Cousteau, l’esploratore subacqueo più celebre del ventesimo secolo. Lo ricordo come una persona dalla grande umanità, aperto e che aveva la grande capacità di sapere ascoltare gli altri e capirli. Anche lui, come me, ha subito compreso che i nostri ragazzi, facendo il grande salto dall’arcipelago alla grande città, sarebbero stati in grado di assorbire rapidamente lo shock culturale e di adattarsi alla nuova situazione nel miglior modo possibile.

 

Padre Pio Framarin

Testimonianza raccolta da Fabio Veneri

 

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