Comites ed Associazione Lombarda di Buenos Aires hanno premiato due personalità di origine italiana — Lombardi nel Mondo
Comites ed Associazione Lombarda di Buenos Aires hanno premiato due personalità di origine italiana
Buenos Aires: “Nel Club Italiano ha avuto luogo un evento organizzato da due istituzioni, il Comites e l’Associazione Lombarda di Buenos Aires, che, in occasione della “Giornata Internazionale dei Diritti Umani”, hanno proceduto alla consegna di due distinti riconoscimenti alla carriera.
Il primo alla dottoressa Alicia Pierini, Difensore Civico della Città Autonoma di Buenos Aires per il suo impegno nella difesa dei diritti umani e delle garanzie dei cittadini. L’altro, il Premio “Lombardo dell’anno”, è stato consegnato al dott. Eugenio Zaffaroni, membro della Corte Suprema di Giustizia argentina. Erano presenti, tra gli altri, il Console Generale Giancarlo Curcio, la presidentessa del Comites Graciela Laino ed i membri dell’esecutivo del Comites Irma Rizzuti e Juan Balastretti, il presidente dell’Associazione Calabresa di Buenos Aires Antonio Ferraiuolo, la signora Iside Donadón in rappresentanza di Fediba, membri della Legislatura de la Ciudad de Buenos Aires che si occupano di diritti umani e giornalisti. I numerosi invitati hanno riempito il salone presidenziale del Club Italiano, le cui bandiere, diplomi e targhe testimoniano il riconoscimento all’istituzione che fa parte del ristretto gruppo delle associazioni italiane centenarie”. A fare il resoconto della serata è Walter Ciccione che ne scrive su “L’italiano” quotidiano diretto da Gian Luigi Ferretti.
“Il dott. Dario Signorini del direttivo del Club, Consigliere del Comites, delegato del Maie (Movimento Associativo degli Italiani all’Estero) e Presidente dell’A.L.B.A. (Asociación Lombarda de Buenos Aires), è stato l’anfitrione dell’evento, iniziato con un certo ritardo sull’ora fissata. Nel frattempo l’annunciatrice procedeva alla lettura delle numerose adesioni ricevute: da Jorge Reinaldo Vanossi, avvocato con Diploma de Honor (1960) nell’Universidad de Buenos Aires e Doctor en Derecho y Ciencias Sociales; dall’On. Ricardo Merlo, presidente del M.A.I.E.; da varie istituzioni.
Dapprima è stata premiata la dottoressa Alicia Pierini, che non riusciva a dissimulare la sua profonda emozione e dedicava il premio ai suoi nonni, originari della provincia di Macerata nelle Marche “che nell’anno 1898, con enorme coraggio, si gettarono nell’avventura di attraversare l’Oceano per arrivare in un Paese straniero, dove fecero nascere i loro figli, uno dei quali, mio padre, col suo fiammante titolo di medico, esercitò la sua professione nell’Ospedale Italiano fino alla pensione. Oltre ad inculcarmi l’amore per le radici italiane, mi trasmise la sua passione per la “Divina Commedia” e per la lirica. Ricordo che aveva un abbonamento permanente al teatro Colon”. E continuava: “Senza ombra di dubbio l’italianità la porto nel sangue. Con mio grande rammarico, ho ancora un proposito non realizzato: parlare la lingua di Dante. Ma questo riconoscimento è uno stimolo per cominciare a studiarla. I miei nonni, ai quali dedico questo premio, portavano tutti e quattro lo stesso cognome: Pierini”.
Quindi è spettato all’avvocato Signorini consegnare il Premio “Lombardo dell’anno”, giunto alla sua terza edizione, al dott. Eugenio Zaffaroni, membro della Corte Suprema di Giustizia. Signorini lo ha lodato come “un figlio diletto della Regione Lombardia, orgoglioso di esibire la sua doppia cittadinanza”. Ha spiegato che “il premiato è uno dei principali penalisti dell’America Latina, che ha avuto numerosi riconoscimenti come quello assegnatoli da una giuria mondiale indipendente, il Premio Premio Estocolmo en Criminología assieme al Catedrático de la Universidad del Noroeste dello Stato dell’Illinois, John Hagan”. Nella motivazione del premio si dice che “il dott. Zaffaroni ispira le sue azioni professionali ad un profondo sentimento umanista”.
“I premi vanno dati in vita” ha affermato Signorini nel consegnare una targa con l’illustrazione del lago di Como e l’insegna dell’A.L.B.A.
Nel suo ringraziamento il dott. Zaffaroni, visibilmente commosso, ha dato libero sfogo ai suoi ricordi come conscio delle proprie radici già da bambino: “Sono un lombardo autentico da tutti e quattro i lati visto che venivano dalla Lombardia sia i nonni paterni che quelli materni”.
E, per quanto riguarda il Club Italiano, ha detto: “Mi sento molto emozionato di ritornare in un luogo frequentato da mio nonno, che veniva a giocare a bocce, e da mio padre, dove ho trascorso parte della mia infanzia, dove ho assistito ad opere teatrali, dove da giovanotto ho partecipato ai balli di carnevale. Immagino che da lassù i miei antenati sorrideranno d’orgoglio per questo premio che ho ricevuto”.
Prima del brindisi conclusivo, il Console Curcio si è complimentato con i premiati “che onorano la nostra collettività e, alla vigilia della mia partenza verso una nuova destinazione diplomatica, vedo rafforzato il mio convincimento che in questo generoso Paese che è l’Argentina la nostra identità italiana è ben rappresentata”.
Fonte: (aise)
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