Perché ai cinesi piace (e serve) parlare italiano — Lombardi nel Mondo

Perché ai cinesi piace (e serve) parlare italiano

Non solo inglese: nelle scuole cinesi tra le lingue straniere più studiate c’è anche l’italiano.

Una lingua sempre più apprezzata e una rete per l’insegnamento che si consolida. Lo studio della lingua italiana in Cina è da anni una realtà, come testimonia anche il successo che riscuote la settimana della ‘Lingua Italiana‘ nel gigante asiatico.

 

L’italiano in numeri
All’estero – La lingua di Dante è tra le più studiate, con oltre 2,2 milioni di stranieri che la imparano, secondo dati in costante evoluzione, risalenti all’anno scolastico 2014/2015.
In Cina – Sono oltre 3.000 gli studenti cinesi che partecipano al programma Marco Polo – Turandot” , l’iniziativa nata dalla Crui (Conferenza dei Rettori Italiani) per rafforzare la cooperazione scientifica tra Italia e Asia e aumentare la presenza degli studenti cinesi nelle università italiane.
Oltre 40.000 sono, invece, gli studenti cinesi che imparano l’italiano in Italia, in vista, spesso, di un percorso accademico che intendono intraprendere nelle università d’eccellenza italiane.

 

Perché si studia
Lo studio dell’italiano è associato spesso agli istituti che insegnano le materie nelle quali l’Italia eccelle, come la moda, il design, il settore della tecnologia, l’agroalimentare, l’arte e il cinema, che attraggono gli studenti cinesi che vogliono approfondire le loro conoscenze nel nostro Paese.

 

I centri per imparare la lingua di Dante
L’italiano non si impara, però, solo nella capitale cinese. Uni-Italia, il centro di promozione accademica per l’orientamento allo studio in Italia ha aperto il primo ufficio in Cina nel 2015 a Chongqing, una delle tappe della prossima visita in Cina del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nella città simbolo della “nuova frontieracinese, con un tasso di crescita mediamente più alto che nel resto del Paese, sono già centinaia gli studenti di italiano.

 

Sul versante dell’educazione per i più piccoli, l’insegnamento dell’italiano può contare, infine, dal 2015, anche sulla Scuola Italiana d’Ambasciata, a Pechino, all’interno del compound diplomatico di San Li Tun, l’area più dinamica della capitale cinese.
Inaugurata ufficialmente dall’allora ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, durante la visita in Cina dell’aprile 2015, la Scuola Italiana d’Ambasciata nasce da un progetto avviato dalla stessa Ambasciata d’Italia a Pechino, in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana in Cina, e ha aperto ufficialmente i battenti in occasione dell’anno scolastico 2015-2016.
L’istituto si avvale della collaborazione scientifica di Reggio Children, il centro internazionale per la difesa e la promozione dei diritti e delle potenzialità delle bambine e dei bambini, nato nel 1994, e conta su una sezione per l’infanzia e su una per i corsi di scuola elementare.

 

La società Dante Alighieri ha dal 2004 una sede a Pechino, lungo una delle arterie più trafficate della capitale cinese, la Dongzhimen Wai Da Jie, non lontano dall’Ambasciata d’Italia a Pechino e un’altra a Hong Kong, ma sono molte le scuole e i corsi di insegnamento dell’italiano a tutti i livelli in Cina.

 

(FONTE http://www.agi.it)

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