Perché agli evangelici non piacciono i mormoni?
Agli evangelici non piacciono i mormoni a tal punto che a Romney sono preferiti candidati come Gingrich e Santorum molto più lontani dalle loro credenze religiose.
È sorprendente notare che in occasione delle primarie repubblicane in South Carolina, Newton Gingrich, cattolico, ex-protestante sposato tre volte abbia avuto il doppio dei voti di Romney e che tra gli elettori più religiosi gli abbino dato addirittura il quadruplo delle preferenze.
Romney non ha avuto e on avrà vita facile nella Bible Belt e dovrà rassegnarsi allo scetticismo antagonista che molti evangelici hanno nei confronti dei mormoni. Molti di loro pensano che i mormoni neghino la divinità di Gesù Cristo per cui la Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni ovvero la Chiesa mormone non è un ramo della cristianità. Ma i mormoni credono che Gesù sia il primogenito figlio di Dio e di una donna, e che tutti gli esseri umani possono aspirare alla condivisione della sua essenza spirituale nell’aldilà.
Gli evangelici rispondono che in questo modo implicano che Dio abbia avuto rapporti con Maria e che quindi Gesù non è Dio per cui negando la sua divinità, negando la nascita dalla Vergine e avendo avuto il peccato originale il suo sacrifico risulta inutile. Come può l’uomo aspirare a condividere la sua essenza nell’aldilà se già dall’inizio non era qualificato per essere un perfetto sacrificio?
In realtà c’è dell’altro. Il fatto che Romney professi “una religione falsa” può far nascere dei dubbi su di lui, ma maschera anche una certa insicurezza da parte delle varie denominazioni evangeliche. Infatti, non si capisce per quale motivo i mormoni vengano attaccati in questo modo, soprattutto se si pensa alle credenze religiose di molti presidenti quali Thomas Jefferson, George Washington, Benjamin Franklin che sostenevano che considera Gesù soltanto un buon essere umano.
Fu proprio la tolleranza religiosa dei padri fondatori a far proliferare innumerevoli sette e denominazioni – soprattutto nel periodo del secondo grande risveglio del 19 secolo che diede vigore alle chiese oggi esistenti tra cui quelle Battista e Metodista dell’attuale Bible Belt nonché quella Mormone.
In quel periodo ci voleva poco per sentirsi posseduti da Dio come accadeva spesso nei revivals e per sentirsi investiti da una missione speciale, come era successo a Joseph Smith Jr che fondò il Mormonismo dopo aver avuto la visone dell’Angelo Moroni il 21 settembre 1823. Joseph Smith Jr non era però da solo e nel medesimo periodo sorsero molti altri gruppi religiosi come gli Avventisti del settimo giorno sotto l’ispirazione divina data Ellen G. White o a Mary Baker Eddy dei Chirsatian Scientists o per il carisma dei fondatori come Charles Russel che diede vita ai Testimoni di Geova.
Molti di questi gruppi sono fuori sintonia con le religioni classiche. I Christian Scientists ad esempio evitano dottori e medicine, gli Avventisti hanno più volte annunciato la data definitiva della fine del mondo mentre i testimoni di Geova negano la Trinità e la dannazione perpetua.
Tuttavia, nessuna delle religioni americane crea lo stato d’ansia come il Mormonismo. Tra i vari motivi c’è l’ignoranza ed infatti la maggior parte degli americani continua a credere che i mormoni siano poligami mentre questa usanza è stata abolita dalla chiesa già dal 1890. C’è poi la spinosa questione della razza che risale al 1852 quando gli afroamericani furono banditi dal sacerdozio, pratica che durò fino al 1978. Una macchia nella storia mormone che riflette comunque i tempi, ovviamente senza giustificarli troppo.
Visto che le congregazioni religiose americane sono sostenute esclusivamente dai fedeli c’è da pensare che gli evangelici siano preoccupati dell’avanzata mormone. I mormoni hanno centinaia di missionari, lo fu anche Romney in Francia, in quasi tutti i Paesi del mondo e a livello mondiale sono oltre 14 milioni. In America si stanno espandendo dal centro storico dello Utah in tutto l’ovest americano soprattutto nelle comunità ispaniche. Tutto questo fa paura ai Metodisti e ai Battisti che si sentono in difficoltà e alcuni dei loro portavoce hanno ammesso che paventano un aumento del proselitismo mormone a loro discapito qualora Romney fosse eletto.
Romney viene accusato di essere troppo mormone per via delle decime che paga alla chiesa nell’ordine di 4 milioni di dollari l’anno.
Sembra quindi una competizione religiosa che non prese corpo nel 1968 al tempo della candidatura del padre di Mitt Romney, George semplicemente perché allora i mormoni contavano molto ma molto meno. La loro crescita a livello mondiale è favorita dalla presenza dei missionari che garantisce ogni anno un aumento, seppur minimo in termini assoluti, di almeno 100,00 nuovi fedeli che nel corso degli anni sono diventati milioni.
Finora la campagna elettorale per la candidatura repubblicana è stata ampiamente scandita dai temi religiosi con la loro dose di intolleranza, bigottismo, odio e repressione. Tutto l’opposto della tolleranza dei padri fondatori che cercarono sempre di tenere la religione al di fuori della politica.
Fonte : David Reynolds, CUNY ; planetkathy.com/blog/?p=992Copia cache