Il Programma di Emilia Sina — Lombardi nel Mondo

Il Programma di Emilia Sina

Emilia Sina, bresciana, è Presidente del Circolo di Gente Camuna di Zurigo e collaboratrice del Portale dei Lombardi nel Mondo. E’ candidata alla Camera dei Deputati per il Partito Democratico per la Circoscrizione Europa. Il suo programa ha tre parole chiave: lavoro, innovazione, trasparenza

1. “Regole nuove per una politica nuova”: l’Italia è ultima tra i paesi del G8 per quantità di risorse sprecate contro la corruzione. La ripresa economica passa anche attraverso una riforma organica del sistema dei partiti e del finanziamento della politica.

 

a) I partiti devono essere organismi trasparenti, caratterizzati da democrazia interna e da bilanci pubblici. Devono essere istituite le primarie per le cariche monocratiche e deve essere stabilito un calendario elettorale rigido.

 

b) Propongo di rendere pubbliche, tracciabili e non deducibili le donazioni ai partiti. Va ridotto il finanziamento pubblico e incentivato quello privato di piccola entità, in modo che il candidato o il partito non dipendano da interessi troppo forti. E’ necessario stabilire un tetto massimo di spesa per candidato, imporre un tetto massimo di diecimila euro alle singole donazioni da aziende e una “disclosure” totale, verificabile pubblicamente, di tutte le donazioni. Il candidato deve avere l’obbligo di pubblicazione del bilancio su un registro consultabile online. Le sanzioni per le violazioni devono essere severe.

 

c). “Siamo una risorsa per l’Italia”: La mia proposta e’ quella di sostenere  i giovani italiani che vogliono vivere l’esperienza dell’universo accademico e imprenditoriale all’estero, favorendo i piu’ meritevoli anche attraverso una alleanza tra le Regioni e le Fondazioni

 

d) Da sempre, gli italiani all’estero si fanno notare per le loro idee all’avanguardia. Dobbiamo puntare sulle straordinarie risorse umane che abbiamo a disposizione, aiutando i giovani a realizzarsi.

 

e) Il problema italiano non è la fuga dei cervelli, ma il saldo negativo tra quelli in entrata e quelli in uscita. Il problema si può risolvere solo parzialmente con leggi ad hoc, che hanno un effetto temporaneo. Solo riformando il sistema paese, trasformandolo in un luogo che offra opportunità, l’Italia tornerà ad attrarre talento, invece che limitarsi ad esportarlo. Occorre favorire una immigrazione di alto livello verso l’Italia anche attraverso le Comunità italiane all’estero.

 

f) Intendo favorire borse di studio per studenti italiani che vogliano completare la loro educazione nelle università europee ed americane Inoltre, in Parlamento sosterrò i progetti di legge che – riformando la nostra economia in senso moderno – consentano ai giovani di rientrare in Italia sfruttando l’esperienza maturata all’estero. Dobbiamo prendere esempio da quei paesi europei che sostengono nei fatti  l’importanza di un rapporto forte tra le università e il mondo produttivo.

g) Propongo per l’Expo’ di Milano del 2015 una serie di inizitive che coinvolgano maggiormente l’intero territorio nazionale dalla Lombardia alla Sicilia. Propongo l’edificazione della Casa degli Italiani nel Mondo presso l’ area Expo’ di Milano con la finalità di rappresentare il mondo italiano all’estero e con lo scopo finale di creare un Museo dell’emigrazione e un Casa Italia permanentemente in contatto con il Sistema Italia nel Mondo. La struttura dovrà essere finanziata dal sistema imprenditoriale italiano nel nostro paese e all’estero e dovrà essere gestita attraverso una Fondazione.

 

h) Propongo la creazione dei Centri per l’innovazione, dove ospitare start-up e incubatori di start-up, con la detassazione totale di tutte le attività per le aziende che vi rimangono per un periodo di almeno cinque anni e un massimo di dieci.

 

2. “Rispettiamo i nostri padri”: i cittadini italiani residenti in Europa e nel mondo, che con orgoglio rivendicano la loro italianità, hanno il diritto di essere trattati dignitosamente. Trascurare le loro legittime istanze sarebbe uno schiaffo alla nostra storia: dalle pensioni alla cittadinanza, dalla sanità alla burocrazia, ecco le mie proposte.

 

a) L’attenzione per i giovani non ci deve far dimenticare la straordinaria esperienza dei nostri padri e dei nostri nonni, costretti ad abbandonare l’Italia spesso per necessità. A loro garantirò il massimo impegno su pensioni e cittadinanza. Intendo pure snellire l’iter per il disbrigo delle pratiche burocratiche, dai matrimoni all’uso degli strumenti elettronici per i pagamenti in Italia.

 

b) Mi impegnerò per garantire il godimento pro-rata dei diritti pensionistici maturati in Italia dai cittadini residenti all’estero, naturalmente dopo un rigoroso controllo .

 

c) La cittadinanza italiana è un’importante conquista per i nostri connazionali all’estero, ma non è solo un titolo: consente di beneficiare di diritti importanti come le prestazioni sanitarie e l’accesso all’istruzione pubblica e conferisce a pieno titolo la cittadinanza dell’Unione Europea, con la possibilità di lavorare e risiedere nei paesi dell’Unione (con tutti i diritti garantiti dai trattati). Allo scopo di trovare una soluzione praticabile che consenta l’estensione della cittadinanza senza creare scompensi, m’impegno a coinvolgere esperti di diritto, a consultare le nostre rappresentanze all’Estero, i patronati, le associazioni, i Comites e il CGIE.

 

d) I servizi consolari vanno rafforzati e innovati, tenendo conto della razionalizzazione delle spese.  Gli uffici devono essere aperti al pubblico in orari più flessibili e devono aumentare i servizi online. Abbiamo diritto alla trasparenza e sarebbe necessario istituire uno sportello online per i “complaints”. I consolati possono anche offrire servizi in materia fiscale, sanitaria e di pratiche di adozione.

 

e) Promuovere la lingua e la cultura italiana è obiettivo fondamentale di un governo serio.  La lingua è un mezzo per esercitare soft power, uno strumento importante di politica estera e di politica commerciale. Lavorerò per l’allocazione di nuovi fondi per la lingua Italiana nel mondo e mi attiverò a sostegno degli enti che promuovono la lingua italiana nel nostro collegio elettorale. Si possono recuperare fondi attraverso iniziative private, fondazioni e accordi con gli Enti locali. Le Regioni e le Università italiane possono farsi promotrici di soggiorni per la formazione all’estero.

 

f) Sono convinto che il principio di solidarietà, sancito dalla Costituzione italiana, riguardi anche le fasce più deboli e indigenti delle comunità italiane all’estero. E’ una questione di rispetto dei diritti di cittadinanza, che non possono essere limitati a causa della residenza al di fuori dei confini.

 

e) Mi schiererò in favore di tutte le iniziative volte ad aumentare le pene contro l’evasione fiscale e l’esportazione illegale di capitali nei paradisi fiscali. Allo stesso tempo, è necessario rivedere il regime di alcune imposte nazionali – come ad esempio l’IMU sulle abitazioni degli italiani residenti all’estero che già pagano imposte sulla prima casa nel proprio paese.

 

 

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