Via libera al piano regionale di sviluppo — Lombardi nel Mondo

Via libera al piano regionale di sviluppo

Approvato a maggioranza. Tra le novità la possibilità che la Regione possa revocare i finanziamenti alle aziende che hanno delocalizzato e borse di studio “più pesanti” agli universitari
Con 44 sì, 21 no e 3 astenuti il Consiglio regionale  ha dato il via libera  al Piano Regionale di Sviluppo, il documento di programmazione politico-amministrativo che caratterizzerà la IX Legislatura regionale. Il Prs sintetizza in tre grandi aree (economica, sociale, territoriale) i circa 600 punti contenuti nel documento. Mentre l’allegato territoriale suddivide il territorio regionale in quattro aree omogenee: area metropolitana (Milano e Monza e Brianza), area pedemontana (Brescia, Bergamo, Lecco, Como, Varese); area montana (Sondrio e territori di montagna) e area asta del Po (Pavia, Lodi, Cremona e Mantova).  

Il relatore del provvedimento Ugo Parolo (Lega Nord) ha sottolineato che il Prs si inserisce in un “contesto caratterizzato dalle ricadute della crisi economica ed è radicalmente diverso dai Piani precedenti coi quali abbiamo costruito gli aspetti produttivi di welfare e di tutela territoriale”. Secondo il relatore bisogna costruire “una Lombardia Laboratorio”, basata sulla centralità dell’impresa anche come completamento della centralità del lavoro. “Occorre attuare– ha aggiunto Parolo politiche dedicate allo sviluppo, favorire e anticipare l’attuazione del federalismo, lavorare sulla diminuzione della pressione fiscale e sviluppare il partenariato con la società civile, provvedere nell’azione di semplificazione”.

Borse di studio più pesanti per i lombardi- La Regione potrà  revocare i finanziamenti alle aziende che delocalizzano provocando forte impatto negativo occupazionale

Il Prs introduce due novità, una per quanto riguarda le aziende che delocalizzano, l’altra per il sostegno  al diritto allo studio universitario. Per chi delocalizza, l’Aula ha approvato un emendamento del relatore Ugo Parolo che prevede la possibilità che Regione Lombardia  “può procedere ad azioni di disincentivazione, compresa la revoca delle misure a sostegno delle imprese, nei casi in cui la delocalizzazione produca un impatto occupazionale negativo sul territorio lombardo”; per l’istruzione, un emendamento approvato e presentato dall’Assessore alla Formazione Gianni Rossoni stabilisce tra l’altro che le borse di studio siano adeguate al costo della vita lombardo giungendo in questo modo a garantire un effettivo diritto allo studio

Gli interventi in Aula

Nel dibattito generale sono intervenuti numerosi consiglieri. Queste le posizioni dei gruppi.

 Luca Gaffuri (Capogruppo Pd) -“C’è una cattiva notizia per i lombardi. Avevamo chiesto alla Regione di escludere l’aumento dell’addizionale regionale sull’Irpef come conseguenza dell’approvazione dei decreti legislativi sul federalismo fiscale, e Pdl e Lega hanno votato contro. Questo significa solo una cosa, che per ovviare ai tagli del Governo la Regione sta pensando di aumentare le tasse per i cittadini lombardi”.

Gabriele Sola (IdV)-  Il documento è vago e superficiale, un vero e proprio libro dei sogni e per di più poco condivisibile. Questa maggioranza parla di politiche inclusive. Nella realtà opera invece con atti opposti.

Valerio Bettoni (UDC) – Il documento che stiamo discutendo è un ampio libro dei sogni, non essendo individuati gli strumenti necessari a renderlo attuabile e concreto. E viene di fatto demolito e superato dal prolungarsi della pesantissima crisi economica e finanziaria.

Chiara Cremonesi (SeL) – E’ un documento generico che manca completamente di una visione strategica. Contiene preoccupanti tagli sulla scuola, che diventa un campo di battaglia politica più che un settore nel quale investire risorse a favore dei giovani.

Elisabetta Fatuzzo (Pensionati) – Stiamo assistendo a numerosi e preoccupanti tagli che si ripercuoteranno nella vita dei lombardi. Ma di tutto questo nel testo non c’è traccia. E’ un libro dei sogni che fa finta di nulla. E che di fronte alla diminuzione delle risorse non detta una scala di priorità.

Vittorio Pesato (PdL) – E’ un piano concepito diversamente dal passato e che si pone importanti sfide per il futuro. Particolarmente importante è l’obiettivo di mettere in rete Pubblica Amministrazione, istituti di Credito, territori e imprese ai fini di una migliore rinegoziazione dei mutui.

Stefano Galli (Capogruppo Lega Nord)- Quello approntato è un documento importante ed essenziale. Abbiamo condiviso lo spirito del documento come ci è stato formulato dalla Giunta ma il nostro gruppo si è impegnato per migliorarlo. Nelle Commissioni abbiamo presentato  più di 20 emedamenti e il loro accoglimento è per noi motivo di soddisfazione”

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