Montevideo. Assemblea annuale del Patronato Inca-Cgil in Uruguay — Lombardi nel Mondo

Montevideo. Assemblea annuale del Patronato Inca-Cgil in Uruguay

La Presidente uscente, Clelia Vedovatti – che, secondo quanto stabilito dallo Statuto non potrà essere rieletta dopo tre mandati successivi – ha fatto un riassunto della sua gestione e salutato i soci con un messaggio in cui ha volto ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia

Montevideo: Lunedì 21 febbraio, a Montevideo si è tenuta l’Assemblea Annuale Ordinaria del Patronato Inca Cgil dell’Uruguay. Dopo la lettura della relazione e del bilancio dell’esercizio annuale 2010 e la loro approvazione, il Responsabile Renato

 

 

 

Palermo ha informato l’attività realizzata dal Patronato, fissando al 23 marzo l’appuntamento per l’elezione delle nuove cariche sociali.

 

La Presidente uscente, Clelia Vedovatti – che, secondo quanto stabilito dallo Statuto non potrà essere rieletta dopo tre mandati successivi – ha fatto un riassunto della sua gestione e salutato i soci  con un messaggio in cui ha volto ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia: “credo che sia nostro dovere di italiani, sia nati in Italia che all’estero, condividere questa celebrazione. Ricordiamo i nostri antenati per ringraziare coloro che, dovendo emigrare dall’Italia, hanno scelto questo grande Paese per forgiare il futuro di cui noi godiamo oggi”.

 

“In questo Paese di emigranti – ha proseguito – oltre agli Ambasciatori e Diplomatici anche noi rappresentiamo l’Italia:  ovunque si vede la mano degli italiani. Ricordiamo i nostri artigiani, carpentieri, fabbri, sarti, architetti che hanno lasciato la loro impronta in tutto l’Uruguay. Dobbiamo sentirci orgogliosi di essere Italiani. Ricordiamo il Medio Evo, il Rinascimento, gli artisti e letterati artefici della cultura riconosciuta in tutto il mondo, Dante, Leonardo, Michelangelo, Caravaggio, Petrarca, Leopardi, gli artigiani e lavoratori che hanno costruito l’Italia moderna, i politici che scrissero la nostra Costituzione repubblicana ispirati da Mazzini e Garibaldi”.

 

“Ma oggi, con più enfasi che mai, ricordiamo l’Italia ed accompagniamo Roberto Benigni nella sua straordinaria versione del “Canto degli italiani” di Goffredo Mameli, caduto a 22 anni combattendo  con Garibaldi nel 1849 per difendere la Repubblica Romana”.

 

Fonte: aise

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