Referendum autonomia, Maroni: “Vogliamo tutte le 23 competenze e relative risorse” — Lombardi nel Mondo

Referendum autonomia, Maroni: “Vogliamo tutte le 23 competenze e relative risorse”

Milano 24 novembre 2017 – “Partirò chiedendo di discutere su tutte”: il governatore pronto a trattare con Roma “nel giro di due settimane”. Giorgio Gori: “Lo accompagno a Roma solo se si fanno proposte serie”

L’asse con Luca Zaia e tempi serrati, per ottenere dal governo soldi e poteri. Dopo il referendum, il governatore della Lombardia Roberto Maroni è pronto a battersi per ottenere l’autonomia “all’interno del quadro di unità nazionale”, senza strappi o fughe in avanti, come invece è stata letta la richiesta di statuto speciale avanzata dal Veneto. Maroni descrive mosse e passaggi, partendo dagli obiettivi. E dall’apertura a Zaia: “Vediamo se riusciamo a fare una trattativa comune – dice – perché il governo ha già detto che non è disponibile a discutere con lui sullo statuto speciale”. Quando? “Nel giro di due, tre settimane. Noi partiamo oggi in consiglio regionale con la nostra strada – spiega a margine dell’inaugurazione di Smau, a Fieramilanocity – che è quella di dare attuazione a una risoluzione, perché questo dice il nostro quesito referendario e siamo vincolati a quello e intendo rispettarlo“. La risoluzione potrebbe essere approvata il 16 novembre, in una seduta ad hoc.

Come consiglio regionale metteremo a punto una piattaforma rivendicativa per ottenere più competenze e più risorse su tutte le 23 competenze previste. Partirò chiedendo di discutere su tutte“, ha spiegato Maroni, definendo “straordinario” il risultato dell’affluenza, quasi al 40%. “Dovremo fare una graduatoria delle priorità“, aggiunge però il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo. Al fianco di Maroni, anche il sindaco Pd Giorgio Gori, che sul punto chiarisce: “Nessun cittadino lombardo o veneto ha dato mandato per una secessione fiscale, fino a oggi si è fatta molta propaganda su questo tema. Accompagno Maroni a Roma solo se si fanno proposte serie. Lavoro, istruzione, ricerca, l’ambiente, la salute e l’autonomia territoriale: queste sei materie sono la base per ragionare“.

Ma autonomia su cosa? Le materie trasferibili alle Regioni in base agli articoli 116 e 117 della Costituzione sono 23, e il governatore della Lombardia è pronto a battersi per ottenere libertà di azione in tutti i campi, non nascondendo di voler mettere le mani anche sulla sicurezza, nonostante sia di competenza esclusiva dello Stato. Le materie su cui può avere margine di negoziazione sono tre di competenza esclusiva dello Stato e 20 concorrenti (tra cui spiccano il coordinamento della finanza pubblica e tributario).

Sono materie concorrenti: Rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni; Commercio con l’estero; Tutela e sicurezza del lavoro; Istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; Professioni; Ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; Tutela della salute; Alimentazione; Ordinamento sportivo; Protezione civile; Governo del territorio; Porti e aeroporti civili; Grandi reti di trasporto e di navigazione; Ordinamento della comunicazione; Produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; Previdenza complementare e integrativa; Coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; Valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; Casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; Enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.

Per quanto riguarda invece le materie di competenza esclusiva dello Stato per le quali le Regioni posso chiedere “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia“, sono: Organizzazione della giustizia limitatamente ai giudici di pace; Norme generali sull’istruzione; Tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali. (Fonte R.it)

 

di Maurizio Pavani

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