In ricordo di Altiero Spinelli — Lombardi nel Mondo

In ricordo di Altiero Spinelli

Il cremonese Marco Pezzoni, padre della legge sul voto degli italiani all’estero, accompagnato da Daniele Marconcini, celebreranno a Ginevra l’importante politico europeista

Si è svolta recentemente a Ginevra ,su iniziativa del Comites locale e con il Patrocinio del Consolato Generale d’Italia ,una conferenza per ricordare la Dichiarazione di Ginevra votata su iniziativa di Altiero Spinelli dairappresentanti dei movimenti di Resistenza di 8 Paesi europei il 20 maggio 1944. Relatore d’eccezione il cremonese Marco Pezzoni, padre della legge sul voto degli italiani all’estero e fervente europeista,accompagnato da Daniele Marconcini ,rappresentante del Consiglio Regionale nella Consulta dell’Emigrazione della Lombardia.

 

Nel 2007 ricorre infatti  il centenario della nascita di Altiero Spinelli che nel 1941 , insieme Ernesto ROSSI, con la collaborazione di Eugenio Colomi e di Ursula Hirschmann, elaborò il testo “Per un ‘Europa libera e unita. Progetto d’un Manifesto”, poi conosciuto come il “Manifesto di Ventotene”.

 

Il testo del Manifesto venne fatto circolare in segreto tra i partigiani italiani e verrà adottato programma dal MFE, Movimento Federalista Europeo,

all’atto della sua fondazione i1 27/28 agosto 1.943 a Milano. A questa riunione di fondazione, oltre a Spinelli ed Ernesto Rossi, parteciparono tra gli altri Eugenio Collorni, assassinato dai fascisti l’anno dopo, Vittorio Foa, Manlio Rossi Doria, Franco Venturi.

 

In onore dei Altiero Spinelli  è stato costituito un apposito Comitato nazionale presso il Ministero dei beni culturali, presidente onorario il vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli.Il programma delle celebrazioni e della sua opera dell’opera  è stato presentato a Roma il 6 dicembre scorso alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

 

Accanto alle iniziative in Italia, non sono mancate iniziative in tante città europee :Bruxelles, dove Altiero Spinelli fu Commissario alla politica industriale e alla ricerca dal 1970 al 1976 e poi europarlamentare .1976 . A Berlino dove nascque la moglie di Spinelli Ursula Hirschmann,attivista di primo piano del Movimento federalista europeo;a Parigi, dove nel marzo del 1945 si tenne la prima Conferenza federalista europea alla quale parteciparono, oltre a Spinelli e alla Hirschmann,Camus,Orwell,Mounier e in tante altre città.

 

Ginevra non poteva mancare all’appuntamento con il centenario di Altiero Spinelli:a lui  infatti si deve in gran parte il lavoro di elaborazione del testo della Dichirazione dei Resistenti europei al nazifascismo, nota come Dichiarazione di Ginevra, votata il 20 maggio 1944 in casa del pastore Willem Visser t’Hooft dai rappresentanti dei movimenti di Resistenza di 8 Paesi europei.

 

L ‘iniziativa del Comites di Ginevra sul  tema ” Dalla Resistenza all’Europa unita” ha parlato quindi ,attraverso l’analisi appassionata di Marco Pezzoni ,soprattutto di questo avvenimento e di una figura, quella di Spinelli, emblematica dell’ Italia migliore nel suo percorso dall’ antifascismo all’europeismo pagata con dieci anni di prigione e di confino durante il regime fascista.

 

“Fu di Spinelli e Rossi” ha spiegato Marco Pezzoni “l’idea di organizzare a Ginevra incontri  dei movimenti di resistenza di diversi Paesi europei.

Rappresentanti che si incontrarono presso la  casa del pastore Willem Visser t’Hooft il 31 marzo, il 29 aprile, il 20 maggio~ il 6 e 7 luglio del. 1944, per discutere insieme la prospettiva della ricostruzlone, finita la guerra, di una Europa democratica su basi federaliste. Nacque quindi a Ginevra la bozza di documento conclusiva preparata da Spinelli e messa a punto dalla discussione del partecipanti. A spingere Spinelli e gli altri federalisti ad attraversare la frontiera con la Svizzera in quel settembre 1943 la decisione di dare un respiro internazionale all’azione federalista e la convinzione che il federalismo non fosse soltanto un fenomeno italiano ma, come lo stesso Spinelli avrebbe detto in seguito, «una pianta spuntata ovunque nell’Europa occupata».

 

E in Svizzera «l’idea dell’unità europea come risposta ai problemi del dopoguerra era veramente nell’aria». Nella stampa clandestina della Resistenza italiana,francese, belga, olandese, di cui giungevano copie, come pure in vari opuscoli inglesi che trattavano il tema del dopoguerra, tale idea risuonava spesso.Esistevano movimenti federalisti svizzeri, cui si affiancavano altre associazioni internazionaliste in cui il tema della federazione europea o mondiale aveva un certo peso. Vi erano poi gli europeisti degli altri Paesi,primi fra tutti francesi e tedeschi. Nella Resistenza confluirono uomini e donne provenienti da famiglie culturali e politiche assai diverse e appartenenti ai vari Stati europei. Erano e restavano francesi, italiani, belgi etc. Ma l’esperienza della guerra li aveva portati a combattere fianco a fianco nella lotta comune contro l’oppressore nazifascista al di sopra delle frontiere,non solo per coordinare l’azione militare in vista della vittoria, ma anche per studiare i modi per “costruire” la pace e avviare il progresso del Continente.“

 

E’ doveroso ricordare che nel dopoguerra Spinelli ha contribuito all’unificazione  europea in qualità di consulente di personalità come De Gasperi, Spaak e Monnet. e che è stato promotore del progetto di Trattato che istituì l’Unione Europea, il cosiddetto “piano Spinelli”, adottato a larga maggioranza dallo stesso Parlamento europeo il 14 febbraio 1984.

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