La Piriapolis di Francesco Piria — Lombardi nel Mondo

La Piriapolis di Francesco Piria

A 100 Km da Montevideo e molto vicina a Punta del Este, c’e’ Piriapolis, una bellissima cittadina balneare di 8000 abitanti. Francesco Piria alias, Ferdinando Giovanni Giacomo Francesco María Piria De Grossi, nacque il 21 agosto 1847, da Lorenzo Piria e Serafina De Grossi, emigrati da Genova in Uruguay. Di J. Garrappa

 “Polis” era la denominazione della città-stato -con il suo territorio circostante- nell’antica Grecia. Queste città avevano una certa autocrazia che garantiva la liberta e l’autonomia politica ed economica.

Ad un centinaio di chilometri da Montevideo e molto vicina a Punta del Este, c’e’ Piriapolis, una bellissima cittadina balneare, di circa 8000 abitanti fissi, affacciata sul Rio de la Plata.

Anche molto particolare per la geografia collinare che la circonda, per le formazioni rocciose sul mare e la sabbia bianchissima che ricopre le spiagge.

Però non è su questi particolari che voglio parlare oggi, ma dell’origine di questa località uruguaiana.

Francesco Piria o meglio, Ferdinando Giovanni Giacomo Francesco María Piria De Grossi, nacque il 21 agosto 1847, da Lorenzo Piria e Serafina De Grossi, emigrati da Genova in Uruguay ai primi dell’Ottocento, in via Treinta y Tres, fra Cerrito e Piedras, nel quartiere Ciudad Vieja di Montevideo.

Suo nonno, Giuseppe Piria, comandò la fregata “Concepción”, che faceva le traversate del Río de la Plata dal 1810.

Suo padre, fedele alla tradizione famigliare, fece pure molti viaggi a Montevideo sulla nave “Francisco José” fino a quando si stabiliì definitivamente a Montevideo.

Piria studiò in Italia e si arruolò nell’esercito quando tornò a Montevideo a solo sedici anni. Poi fece molte attività, eccelse come imprenditore e costruttore.

Si sposò per la prima volta nel 1876 con Maddalena Rodine Crosa, che mori nel 1880. Da quel matrimonio ebbe quattro figli: Adele, Francesco, Lorenzo e Arturo. Si sposò per la seconda volta nel 1894 con la iugoslava Maria Emilia Franz. La terza donna della storia fu Carmen Piria, argentina, protagonista di un noto scandalo. Infatti, Piria, agonizzante, la dichiara sua figlia naturale.

Suo figlio Francesco fu ucciso dall’uomo di fiducia, cioè la mano destra, loro caporale generale, Carlo Bonavita. Dopo il tragico incidente, Bonavita torno all’Albergo Piriapolis e si tolse la vita con un colpo alla tempia. Tutto ciò successe solo un mese dopo la scomparsa di Piria.

Dai suoi viaggi in Italia trasse l’idea di creare, vicino alla capitale uruguaiana, una cittadina balneare sul modello di Diano Marina, nella Riviera Ligure.

Infatti nel 1897 fondò Piriápolis, a cui dedicò tutta la sua capacità creativa ed i suoi ingenti mezzi economici.

Piria divenne uno dei maggiori magnati del Sudamerica, famoso nel mondo per i suoi legami con la massoneria internazionale.

Morì l’11 dicembre del 1933, dopo avere inaugurato a Piriápolis un monumentale albergo (l’ Hotel degli Argentini), all’epoca il più grande di tutta l’ America Latina.

Francesco Piria iniziò la sua carriera d’imprenditore a Montevideo creando un’agenzia immobiliare che promosse la costruzione di molte sezioni della città.

In quegli anni creò il quotidiano – La Tribuna Popular – con cui si dedicò anche al giornalismo, tentando la via della politica uruguaiana senza troppo successo (principalmente per via dei suoi legami con la massoneria).

Piria (che praticava un poco l’alchimia) appartenne all’ordine segreto dei Rosa Croce, nel quale ricoprì una carica elevata. La sua affiliazione lo aiutò, in parte, a diventare un magnate dell’Uruguay.

Da giovane Francesco Piria promosse idee socialiste moderate e compose nel 1898 un libro visionario (Il Socialismo trionfante) sul possibile futuro dell’Uruguay, che raccolse alcuni giudizi positivi tra i critici.

Nel 1897 vi innalzò la sua residenza detta Castello di Piria, sul modello rinascimentale. Inoltre vi fece alberghi, chiese, parchi, condomini, scuole ed anche un treno a scartamento ridotto per promuoverne il turismo.

Nel 1910 costruì il lungomare di Piriápolis, detto “Rambla”, lungo circa 10 km, alberato sul modello di Diano Marina. Alle spalle del lungomare vi sono colline che ricordano la Riviera ligure e Piria le fece raggiungere con una seggiovia panoramica.

Nel 1919 Francesco Piria fondò un partito politico (che chiamò Union Democratica, di stampo conservatore) e tentò di farsi eleggere Presidente dell’Uruguay, ma raccolse pochi voti.

Nel 1920 iniziò la costruzione di un monumentale albergo per 1.200 ospiti, l'”Hotel degli Argentini”, che fu inaugurato dieci anni dopo come il più lussuoso dell’intera America latina.

L’albergo, con una maestosa facciata di 120 metri, fu dotato di ogni confort con sfoggio di sfarzose ricchezze. Piria apportò a sue spese il vasellame dalla Germania, la cristalleria dalla Cecoslovacchia, il mobilio dall’Austria e la decorazione artistica dal Regno d’Italia.

Tre costruzioni enigmatiche e misteriose svelano agli abitanti di Piriapolis e i turisti che arrivano nel post oil suo ingegno.

Il primo, la Chiesa eretta da Piria proprio dove lui voleva che si creasse il centro storico del balneare. Nonostante lo sforzo di Piria, la Chiesa Cattolica non la riconobbe mai facendo parte del suo progetto religioso.

Il secondo, il Castello di Piria. Fu terminato nell’anno 1897, ma il suo fondatore solo vi visse un anno, fino al 1898. Sull’entrata ci sono due cani da caccia intrappolando la lepre, assieme ad una statua di bronzo di Mercurio in riposo.

Dalla parte alta del castello si riesce a vedere tutto il territorio di produzione agraria e minerale. Opera dell’ingegnere Aquile Monzani, lo stesso che progettò il quartiere Malvin e molti altri, tenuto conto che Piria fondò oltre una sessantina di quartieri a Montevideo.

Il terzo è il Castello di Pitamiglio che si trova in periferia di Piriápolis -di preciso a Las Flores- progetto dall’architetto Umberto Pitamiglio, che si dice Fosse alchimista pure lui.

Questo strano edificio non si può visitare, ma osservarlo dal perimetro. Ciò alimenta la curiosità e il mistero su questo posto, ancora di più se teniamo conto che, a Montevideo, c’e’ un’altra residenza di Piria in cui, si dice, c’era stato il Santo Grial fino al 1987, anno in cui Giovanni Paolo II visitò l’Uruguay.

La leggenda dice che il Papa andò dai Piria, lo prese in mano e lo porto in Vaticano. Il palazzo Piria, oggi sede della Suprema Corte di Giustizia, fu costruito nel 1917 dall’architetto francese Camillo Gardelle.

Francesco Piria volle fare un’altra Piriápolis a Buenos Aires, ma non glielo permisero. Comunque il magnate costruì il Palazzo Piria a Buenos Aires, ai principi del XX secolo (tra 1907 e 1910), sul Cammino Costanero Almirante Brown, tra 26 e 40 della città di Ensenada, provincia di Buenos Aires, proprietà di Luis Castells. Dalla legge 12.955 la provincia di Buenos Aires lo dichiara Monumento storico e parte del Patrimonio Culturale della Provincia.

 

Jorge Garrappa Albani – Redazione Portale Lombardi nel Mondo–14/07/2011

jgarrappa@hotmail.com – jgarrappa@arnet.com.ar

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